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Bitcoin? Oro esponenziale. È questo il parere di Jurrien Timmer di Fidelity, società che è tra quelle che hanno richiesto approvazione per un ETF Bitcoin Spot. Una dichiarazione che fa il paio con quella di Larry Fink di BlackRock, che invece lo aveva definito come fuga verso la qualità.
Al contrario però di BlackRock, Fidelity flirta con BTC da tempo: offre già prodotti su BTC e sulle crypto in altre giurisdizioni e lo stesso personaggio sopracitato si era già espresso in passato su $BTC molto bullish. Nulla di nuovo dunque, o quasi, perché il punto di vista offerto, questa volta, è molto interessante.
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Bitcoin l’oro esponenziale
Abbiamo sentito $BTC Bitcoin definito in tanti modi di recente, soprattutto da quando sono arrivati certi pezzi grossi della finanza. A parlare oggi è Fidelity, che ha affermato tramite Jurrier Timmer:
A mio modo di vedere, Bitcoin è una valuta / commodity che è una riserva di valore, e una copertura contro la svalutazione della moneta. Credo che sia oro esponenziale.
Ovvero una riserva di valore che sarà più tenace, più solida e più “protettiva” di quanto abbia fatto l’oro durante tutte le maggiori fasi di crisi. Un’opinione certamente forte, che però fa il paio con tanti altri endorsement che sono arrivati da pezzi grossi di Wall Street.
A spingere queste opinioni è certamente il fatto di sentirsi in dirittura d’arrivo per gli ETF Bitcoin Spot, un movimento che sta coinvolgendo tutti le principali società di gestione del mondo.
Il leitmotiv, il tormentone sembra essere quello di un asset che è pronto a ricoprire il ruolo dell’oro per tanti, soprattutto per chi proverà a vendere le quote degli ETF ai clienti.
Bitcoin è già a questo punto?
È il sogno di molti. Tuttavia c’è da considerare altro, ovvero la risposta dei mercati. Come abbiamo scritto sul nostro Magazine, ci sono stati tanti segnali in tal senso, soprattutto durante la recente (e già dimenticata) crisi bancaria negli USA.
Ci sarà bisogno – per quanto sarà però costoso per le economie globali – di un ulteriore banco di prova per dare ragione sia all’analista di Fidelity, sia invece a Larry Fink, che come abbiamo anticipato ai nostri lettori, utilizzerà proprio questo angolo per rendere gli ETF appetibili ad un pubblico che sarà il più vasto possibile.
