ETF Bitcoin: polverizzati più di 500 milioni. Fuga risparmia Ethereum. Tutti i numeri

Per gli ETF su Bitcoin è stata la peggiore giornata da agosto. Sulle piazze USA abbiamo infatti avuto outflow per 536 milioni di dollari, cifra importante anche se paragonata a una capitalizzazione complessiva di oltre 100 miliardi di dollari. Sono segnali di stress importanti sulle principali piazze finanziarie, con una fase di riduzione del rischio che ormai coinvolge anche i principali scambi della finanza tradizionale.

Fa meglio, ma chiudendo comunque in negativo, Ethereum. Le fuoriuscite di capitale su questo fronte – sempre negli USA – sono di soli 56,9 milioni di dollari. ETF a doppia velocità – per una fase di rallentamento dopo un settembre e un inizio di ottobre che invece procedevano su ritmi molto sostenuti.

Via mezzo miliardo

Mezzo miliardo polverizzato, ritirato dagli ETF su Bitcoin e di fatto uscito dal mercato. Si tratta di numeri importanti, per una giornata che così negativa non si vedeva dallo scorso agosto.

I numeri si aggiungono a un filotto di sedute negative che si protrae da praticamente una settimana, con l’eccezione di modesti introiti arrivati il 14 di ottobre.

• Cosa sta succedendo?

È evidente che siamo in una fase di riduzione del rischio da parte di diversi player di mercato, con la necessità di ridurre le proprie esposizioni che deriva da una situazione che sia sul fronte geopolitico-commerciale, sia su quello più strettamente finanziario, non accenna a migliorare.

Difficile per il momento trarre conclusioni di medio e lungo periodo da questi dati: più volte nella breve ma intensa vita degli ETF negli USA ci sono state settimane non positive, che però hanno fatto da carica per ulteriori allunghi.

Di recente lo stesso Larry Fink, a capo di BlackRock, ha confermato un incredibile successo per questi prodotti, un successo che non era stato preventivato e che difficilmente, aggiungiamo noi, si esaurirà così a breve.

Meglio Ethereum

Migliore la performance di Ethereum, che vede fuoriuscite molto più modeste e inferiori ai 60 milioni di dollari. Una situazione che mal si sposa con la necessità di riduzione del rischio da parte dei player finanziari.

Situazione in evoluzione e possibilmente da seguire con grande attenzione – riducendo ogni tipo di esposizione a leva. Per tanti sarà il momento giusto per valutare ingressi di lungo periodo – anche nel settore ETF. Sul breve, il prolungamento della volatilità è una delle opzioni attualmente sul tavolo. La tensione sui mercati è evidente: ecco cosa devi sapere.