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Prosegue il crollo del mercato crypto che ieri è stato acuito anche dall’accelerazione ribassista subita nella serata di ieri dagli indici americani. Il Nasdaq ha perso un -2,39% con la chiusura daily peggiore da quella del 10 ottobre, medesima situazione per l’S&P500 che ha chiuso a -1,56%.
Crypto e Bitcoin in rosso con indici azionari
Bitcoin (BTC) attualmente quota 86.000$ e ieri ha registrato una chiusura negativa del -5,38%, che risulta essere l’andamento peggiore dal giorno del flash crash. Medesima situazione per Ethereum, che attualmente quota 2.820$ e ieri ha chiuso a -6,32%. Anche in questo caso si è trattato di una seduta particolarmente negativa, in linea con la fase di correzione che sta interessando l’intero mercato crypto.
Reazione del mercato ai dati di Nvidia (non tutto chiaro)
Ieri il mercato si era illuso che i dati di Nvidia (NVDA), rilasciati il giorno prima, migliori delle attese, avessero dipanato le tensioni e le paure sul settore tecnologico.
Dopo l’impatto positivo iniziale, in molti hanno iniziato a sezionare il bilancio, osservando più la struttura che i numeri, ed è emersa una situazione in cui Nvidia autoalimenta lo sviluppo della IA. È diventata quasi un’economia circolare in cui Nvidia sta riportando con fatture ancora da pagare, accordi miliardari per i prossimi anni e conclusioni di contratti minori rispetto a quelli che sono gli accordi.
Dubbi strutturali e prospettive dell’IA
A fine giornata Nvidia ha chiuso a -3,15%. Il dubbio principale del settore sugli hyperscaler che sviluppano la IA e il quando genereranno profitti di cui non parlano, l’unica certezza sono i costi. al momento non se ne parla.
Il taglio dei tassi si allontana
Cresce la tensione relativa al taglio dei tassi di interesse da parte della FED (Federal Reserve U.S), che continua ad allontanarsi, generando ulteriori tensioni e incertezze sul mercato.
Quest’ultimo elemento relativo al taglio dei tassi della Fed lo rimandiamo al video della live di ieri sera di Gianluca Grossi, in cui il tema è stato ampiamente approfondito.
Andamento di BTC nel 2025
Sul grafico weekly riportiamo l’andamento di Bitcoin con una panoramica da inizio 2025, dove è ben chiara la fase di ribasso e la delicatezza del momento, con il prezzo che sta scendendo nell’area di supporto a 84.000$.
La perdita di quest’area, su una chiusura weekly negativa e con eventuale conferma nella successiva, porterebbe a quello scenario che fa male nominare, ma si chiama bear market. Al momento il calo di BTC dalla ATH del 9 ottobre si attesta a -31,70%, corrispondente alla discesa avvenuta tra gennaio e aprile del 2025. La differenza di fondo rimane il taglio della media mobile (SMA 50), dato che non avveniva da marzo 2022.
La situazione di Ethereum è grave
La situazione di Ethereum (ETH) è tecnicamente peggiore di quella di BTC. Attualmente ETH quota 2.805$ ha rotto il supporto principale dei 2.900$, entrando a livello teorico in quello che potrebbe essere l’inizio di un bear market. Anche in questo caso è necessaria una conferma in chiusura weekly e la valutazione dell’evoluzione nella settimana successiva.
Focus su S&P 500 e Nasdaq
In questa fase diventa fondamentale l’osservazione dell’andamento degli indici azionari americani. In allegato abbiamo il grafico daiy dello S&P500 e del Nasdaq, grafici che gli utenti del nostro canale Telegram VIP conoscono bene.
Qui si può osservare che entrambi hanno rotto la rispettiva SMA 50. Con la giornata di ieri, inoltre, entrambi hanno rotto anche il loro supporto principale di breve periodo, che per lo S&P500 passava a 6.500,94 mentre per il Nasdaq a 24.905 punti.
Scenari possibili
Oggi è l’ultimo giorno della settimana borsistica e gli indici hanno il tempo per recuperare i livelli persi. Una chiusura weekly inferiore attiverà la probabile prosecuzione della fase di ribasso per entrambi.
Il primo livello di riferimento, rispetto ai valori attuali, passa all’incirca da discese del 6%. L’eventuale discesa degli azionari comporterebbe per le crypto una nuova accelerazione ribassista, con rotture dei livelli di ETH e BTC e con la conferma delle rotture dei livelli citati sopra.
