Sono numeri molto importanti, perché sono arrivati in una giornata pessima per i mercati tradizionali americani. Gli ETF su Bitcoin hanno incamerato poco più di 380 milioni di dollari, cifra che sarà pur lontana dai record dei momenti d’oro, ma che è al tempo stesso un segnale di un importante cambiamento nella percezione di BTC.
D’altronde Larry Fink aveva già avvisato tutti: Bitcoin è un’assicurazione contro la gestione impropria della valuta nazionale, che dovrebbe interessare i più e soprattutto chi teme per il peggio in termini… monetari. Con il dollaro che crolla sotto la scure delle (in)decisioni dell’amministrazione Trump, sembra che qualcuno abbia preso sul serio le indicazioni del CEO di BlackRock.
È ancora però troppo presto per parlare di cambiamento epocale. È vero che BTC si è comportato in modo leggermente diverso dal resto degli asset quotati sulle piazze USA. Tuttavia c’è altro da attendere prima che questo passaggio possa essere finalmente ritenuto come definitivo.
La riserva contro la paura
Prima di passare agli interessanti numeri che riguardano gli ETF nella giornata di ieri, 21 aprile, c’è da fare una premessa. Il vero re di queste ultime ore di contrattazioni sembrerebbe essere l’oro. Oro che ha sfondato anche i 3.500$, salvo poi correggere poco sotto. In termini di asset contro la paura, in termini di asset che deve essere considerato come porto sicuro, siamo ancora molto lontani da ciò che l’oro può garantire, se stiamo parlando di Bitcoin.
Su queste considerazioni torneremo tra poco con maggiore dovizia di particolari in termini di analisi, segnalandoti che oggi ne abbiamo parlato proprio nel nostro Canale VIP Telegram, dove puoi trovare oltre che segnali anche analisi uniche. Un filo diretto con la nostra redazione.
I numeri degli ETF
Sono importanti e non hanno coinvolto soltanto il più importante di questi prodotti, ovvero quello di BlackRock.
Gestore | Risultato 21 aprile |
---|---|
BlackRock / iShares | 41,6 milioni |
Fidelity | 87,6 milioni |
Bitwise | 45,1 milioni |
ARK | 116,1 milioni |
Franklin | 10,1 milioni |
VanEck | 11,7 milioni |
Grayscale GBTC | 36,6 milioni |
Grayscale BTC | 32,5 milioni |
Ci sono diverse anomalie in questi numeri, a partire dal fatto che i migliori sono stati i fondi gestiti da ARK e da Fidelity. Per il primo si può pensare che ci siano stati acquisti diretti dal gestore del fondo stesso – come è più volte avvenuto in passato, per quanto l’andamento di prezzo di BTC non giustificherebbe un ribilanciamento delle posizioni dei fondi di ARK che acquistano… l’ETF di Ark. Per quanto riguarda invece Fidelity, una prima idea (da confermare però più avanti con dati più specifici) è che siano stati i retail a animare questa corsa più che investitori strutturati. Siamo però – lo ripetiamo a scanso di ogni equivoco, davanti a una situazione che avrà bisogno di dati più concreti prima di essere letta in modo definitivo.
Bitcoin ormai viaggia da solo?
Qui su Criptovaluta.it® si è sempre preferita la prudenza a giudizi lapidari e che porterebbero forse qualche click in più. Prima di avere la certezza che Bitcoin sia libero dal giogo del NASDAQ, ovvero che possa viaggiare in solitaria e al rialzo anche quando i mercati tradizionali azionari sono in rosso.
Ci vorrà del tempo per capire se Larry Fink sia già riuscito a far passare la propria idea o meno. La forza per farlo certamente non gli manca. Sul fatto che ci sia riuscito, chi vi scrive continuerà a nutrire qualche dubbio, almeno fino a quando non ci saranno dei segni più evidenti.
come già detto mi preoccupano più i titoli azionari che Bitcoin, anche perchè il grosso dei capitali deve ancora arrivare. Bisogna comunque essere consapevoli che è tutta un’altra storia rispetto all’investimento azionario.