Una discussione accesa, nata su X, e da tempo in voga anche tra i bitcoiner più preparati, è quella sulla natura del denaro che siamo abituati (e spesso forzati) a utilizzare. Parliamo del denaro fiat – dove fiat sta a ricordare il fatto che, come nel caso di Dio durante la creazione del mondo – può essere creato praticamente dal nulla.
Con le discussioni tra Cina e USA che avvengono, poi non avvengono, poi boh – il tema è tornato di grande attualità. Perché la Cina, come bofonchiano da oriente, dovrebbe accettare dei pezzi di carta (i dollari) in cambio di merce prodotta con sudore e fatica?
La questione riguarda, obliquamente, anche gli appassionati di Bitcoin, denaro duro e denaro vero, contro un denaro che invece può essere stampato a piacimento. Ma stanno davvero così le cose? Non esattamente. Esiste una soglia prima della quale un pezzo di carta è molto più di un pezzo di carta. Ed esiste una soglia oltre la quale sì, anche il pezzo di carta più pomposo non è nulla di più di un pezzo di carta. Questo non vuol dire che Bitcoin sia inutile, anzi.
Carta contro crittografia, merci contro stampante
Semplificare piace a tutti. Costa poca fatica, si hanno tanti slogan pronti all’uso, qualcuno dei quali può farci apparire anche intelligenti. Nessuno è esente dalla semplificazione, neanche gli appassionati di Bitcoin.
Appassionati che hanno dei motivi per sentirsi più smart della massa (sono arrivati prima su un asset che ora piace a tutti), ma che non ne hanno per continuare impunemente a parlare di paper money come se questo qualificasse in alcun modo quell’asset in modo negativo.
- Nessuno può creare valore dal nulla
È vero che – con meccanismi più o meno complicati – le banche centrali possono creare denaro dal nulla. È altrettanto vero che anche le banche centrali, almeno quelle più rispettabili, hanno dei vincoli esterni che devono rispettare.
È vero che il dollaro – storicamente la valuta più importante del pianeta – si è svalutato in termini reali in modo costante. Non è vero però che Federal Reserve possa comportarsi senza alcun riguardo delle conseguenze delle sue azioni.
Ed è proprio in virtù (non solo) di un comportamento più corretto e attento di Federal Reserve che il dollaro USA ha lo status che ha. È vero che lo status di valuta dominante dipende anche da certi equilibri politici, dalla dominance degli USA sia in campo finanziario che militare, ma questo, ancora una volta, non vuol dire che Fed ha piena libertà di stampare quello che vuole, nelle quantità che preferisce, senza che gli altri reagiscano.
Serve una prova del 9? In quanti detengono direttamente o indirettamente dollari, pur non essendovi costretti dalla minaccia della violenza? Tanti, quasi tutti. Soprattutto in quei paesi dove la banca centrale locale non si comporta con rettitudine come fa Federal Reserve.
- Ok, e quindi?
Tenendo conto di queste premesse, dobbiamo cercare tutti di fare uno sforzo. Dobbiamo renderci conto del fatto che non tutti i pezzi di carta sono uguali, che alcuni pezzi di carta hanno delle conseguenze, che la credibilità di quelle conseguenze è necessaria affinché i pezzi di carta di cui sopra non vengano trattati come meri… pezzi di carta.
Se è soltanto un pezzo di carta, te ne libero volentieri
Se dopo questa premessa continui a credere che un dollaro o una banconota da 10 euro siano dei semplici pezzi di carta, ti invito a contattarmi (qui la pagina Contatti) per liberarti immediatamente di cose che ritieni prive di valore alcuno, se non quello della carta sulla quale sono stampate.
È una boutade, ovviamente, ma che ci aiuterà a passare a quello che ritengo essere il vero tema importante di Bitcoin, ovvero la fiducia.
Il sistema dei pezzi di carta, che siano dollari, obbligazioni o anche azioni, ha bisogno di un intero apparato che funzioni nel grosso dei casi senza problemi. Possiamo esigere pagamenti, interessi dei bond, dividendi delle azioni se abbiamo quel pezzo di carta, e ci aspettiamo che il sistema si comporti di conseguenza nel caso in cui qualcuno dovesse contestare il nostro diritto.
È la magia dell’ordine legale, che rende il pezzo di carta potente come quei… pezzi di carta dove erano scritti gli antichi sortilegi. Si legge e puff, la realtà viene modificata. Non da forze magiche, ma dall’intervento, effettivo o minacciato, della polizia e dei giudici.
C’è bisogno di riporre un certo grado di fiducia nel funzionamento del sistema. Tant’è che in pochi si aspettano che il diritto scritto su un pezzo di carta non gli venga riconosciuto negli USA, in Europa o in Giappone, in molti di più dubitano della possibilità di esigerne l’esecuzione in altre giurisdizioni.
Bitcoin non ne ha bisogno. Bitcoin è auto-sufficiente e l’unico elemento esterno – ma che non è arbitrario e che è uguale per tutti – è quello della matematica.
E scusatemi se è poco. Torneremo certamente su questo tema più avanti in altri approfondimenti – per ora ci fermiamo qui. Ma il segreto di tutto è in quel trustless: perché la matematica non ha bisogno di fiducia e può essere dimostrata.
Chiaro, ci sono dei vincoli e questo credo sia ben noto ai più. Il problema è che questi vincoli, specialmente per chi come la Fed può spalmare il debasement su un bacino di utenza piú ampio che altri, sono abbastanza laschi da lasciare spazio a diluizione e danni enormi prima di pagare dazio, oltre al fatto di poter dissimulare tali danni ancora piú a lungo contando su enorme potere di fuoco per finanziare propaganda e accademia (incluso influenzare la formazione e le teorie accettate) per fornire sempre nuove giustificazioni alla stampa. Possono calciare il barattolo fino a livelli davvero devastanti.
Questo non significa ovviamente che i pezzi di carta abbiano zero valore. Significa “usare con cautela”, con tanta più cautela quanto più ampio l’orizzonte temporale.