La capitalizzazione complessiva del mercato crypto è scesa del 3,9% nelle ultime 24 ore, numeri tutto sommato contenuti per un settore così volatile come quello di Bitcoin (BTC) e del pazzo comparto altcoin. Gli investitori di questo mondo si sono rivelati, ancora una volta, troppo succubi delle emozioni e dell’irrazionalità speculativa, colpiti psicologicamente da una banale correzione di breve termine.
Su X si sente già la puzza di chi se l’è appena fatta sotto, e anche dal nostro canale Telegram, dove vi è stato insegnato ad essere più pragmatici, circola un sentiment molto più demoralizzato rispetto alla scorsa settimana. Eppure, secondo quanto emerso dai dati on-chain, questa discesa sembra essere destinata a terminare tra non molto tempo, vista la natura degli operatori coinvolti nell’ultimo inciampo delle quotazioni.
Vediamo in questo articolo il perché non c’è da lasciarsi trasportare dalle urla bearish, e perché invece sarebbe molto più saggio riporre fiducia in un potenziale recupero da parte della domanda.
Bitcoin e crypto crollano, ma è tutto sotto controllo
Come diceva ieri sera il nostro caporedattore Gianluca Grossi in chiusura della live di Criptovaluta.it, che vi invitiamo ad ascoltare qua sotto: “ Non c’è nulla di più umano dei mercati [… ] se volete capire le persone guardate il loro portafoglio”.
Ecco, se dovessimo davvero dare uno sguardo ai vostri portafogli in questo momento, probabilmente troveremo qualche mossa azzardata eseguita nelle ultime ore in preda al panico per le oscillazioni violente, a cui siamo ormai abituati, di Bitcoin e del mercato crypto. Lo diciamo non perché non abbiamo fiducia nella vostra gestione degli investimenti ( ci mancherebbe), ma perché ce lo suggeriscono i dati on-chain.
Molti di quelli che si lamentano del presunto “crash” delle crypto verosimilmente sono entrati in questo settore negli ultimi mesi, proprio come i cosiddetti “short-term holders” (STH), ossia tutte quelle entità che detengono BTC da meno di 155 giorni.
Ecco, secondo quanto riportato dai dati Glassnode, la maggior parte del volume di spesa delle ultime 24 ore appartiene principalmente proprio agli STH, con l’85,5% del totale. Gli investitori di lungo periodo (sopra i 155 giorni), solitamente più calmi e capaci di analizzare la situazione da un orizzonte più ampio, rappresentano appena il 14,5% della metrica.

Che significa quindi questo? che i responsabili delle recenti turbolenze sono gli investitori meno esperti, che per quanto apprezziamo e stimiamo per essersi interessati al mercato più interessante degli ultimi anni, sappiamo che prendono spesso decisioni con timing sbagliato.
La struttura dei derivati Bitcoin e crypto rimane solida: la ciccia è ancora sul mercato
Non è solo una questione di comportamenti o di dinamiche ricorrenti: a giustificare questo nostro ottimismo è il fatto che lo scenario dei derivati Bitcoin e crypto si mantiene solido, senza accennare segnali di inversioni strutturali. Soprattutto sull’oro digitale e sulla seconda in classifica, non suonano grandi campanelli d’allarme.
In particolare, possiamo osservare come nonostante la discesa dei prezzi, l’open interest rimane abbastanza elevato, segno che gli smart money sono rimasti attivi con le proprie posizioni speculative. Anche il funding rate appare positivo, sinonimo di un’esposizione long predominante rispetto agli short.
Inoltre ci sono state anche liquidazioni modeste nelle ultime 24 ( un pò meno sulle altcoin che hanno perso più terreno), che allontanano i rischi di squeeze. Su Bitcoin ed Ethereum circa $400 milioni di long liquidati, numero tutto sommato in linea con altre giornate dipinte di rosso, senza alcun tipo di eccesso.

E poi, in pochissimi si sono accorti del fatto che i volumi di scambio in USDT siano letteralmente esplosi nelle ultime ore. Questo è un segnale FONDAMENTALE, perché ci spiega come si stia muovendo in modo attivo la liquidità del mercato, e come potrebbe essere impiegata per sostenere i prezzi degli asset.
Anche dal punto di vista prettamente on-chain( prima ci si riferiva ai futures) su time frame più ampi, il volume di trasferimento di USDT sta crescendo molto. Vi invitiamo a guardare cosa successe sui mercati tra il 2020 ed il 2021 quando questa metrica raggiunse i suoi due picchi più estremi.

Come restare calmi?
Lo so, ci siamo passati tutti. Se siete neofiti nel mondo crypto e Bitcoin, sarà difficile tenere a bada le emozioni, soprattutto se accompagnate da un portafoglio che perde valore ogni volta che aprite l’app del vostro exchange. Fa parte del percorso ed è giusto che anche voi vi alleniate per sopportare stress ben più ampi, a cui potremmo andare incontro in futuro.

Detto ciò, vogliamo lasciarvi con una provocazione, per di mettere i puntini sulle “i” ed aiutarvi a guardare con maggiore onestà questo calo dei prezzi: “Qual’è la vostra composizione di portafoglio”?
Se siete esposti con più del 20% del portafoglio sulle altcoin ( escluso Ethereum), probabilmente avete già trovato la causa di questo panico. Un’esposizione forte sulle alt implica necessariamente una capacità, mentale e finanziaria, di riuscire a sostenere questi scossoni, senza creare disagi di alcun tipo.
Non che sia il momento sbagliato per puntare sulle alt, anzi. Il discorso però è un altro. Se siete alla ricerca di un moltiplicatore del 4X/5X (o anche di più), dovete essere disposti a beccarvi un -10% sui denti. Se tali drawdown vi spaventano, ed è legittimo pensarlo, allora riguardate la vostra asset allocation, non solo crypto, e sistematela di conseguenza. Da questo ragionamento non si scappa.
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