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DATI OGGI PIL

Oggi alle 14:30 DATO SPACCA MERCATI: cosa faranno Bitcoin e crypto?

Mercati in attesa dei dati sul PIL USA, anche se ormai Fed gioca una partita diversa.

Oggi, giovedì 28 agosto, saranno diffusi alle 14:30 i dati riguardanti il secondo trimestre del PIL USA. Sono dati ritenuti molto importanti, perché fotografano in modo relativamente preciso l’andamento dell’economia americana. Sono un dato utile anche a Federal Reserve per decidere la futura politica monetaria, e dati che impattano in modo sostanziale anche sui mercati finanziari.

Trattandosi di dati così importanti, potrebbero avere un impatto anche su Bitcoin e criptovalute. In questo approfondimento capiremo cosa possiamo aspettarci, quali possono essere gli effetti sul mercato crypto e come muoversi prima o dopo.

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Il dato di oggi: PIL USA secondo trimestre, seconda stima

In realtà è un dato che andrà a confermare o sconfessare le stime sul PIL per il secondo trimestre che già conosciamo. Stime che sono al 3,0%3,1% e che saranno la base per i mercati per capire in quale situazione ci troviamo effettivamente.

Se il dato sarà superiore al 3,0%, sarà una buona notizia per l’economia USA. Se sarà invece inferiore alla soglia che già conosciamo, i mercati probabilmente lo interpreteranno come un peggioramento.

Prima regola: si tratta di una seconda lettura che non è definitiva. La reazione dei mercati sarà tanto più forte quanto più lontani saremo da questo 3,0%. Piccoli spostamenti da questa soglia produrranno al massimo movimenti di breve che poi rientreranno.

Seconda regola: siamo in una fase molto confusa. I dati negativi potrebbero essere interpretati come positivi. Dati positivi invece potrebbero essere interpretati come negativi. Questo perché un’economia più in difficoltà aumenterebbe la possibilità di tagli ai tassi. C’è però qualcosa di più sul tema, che andremo ad analizzare nella prossima parte di questo approfondimento.

Bitcoin e crypto: sarebbero più che ok con un 3%. Nel caso in cui il dato fosse estremamente più basso (scarto almeno superiore allo 0,3%) sarebbe una cattiva notizia. Se fosse di tanto superiore (stesse proporzioni), idem.

Situazione in realtà più complicata da Fed

La situazione è in realtà molto più complessa, perché ci sono ottime ragioni per credere che Federal Reserve non abbia più l’ampia indipendenza e l’ampia capacità di decidere tenendo conto dei suoi due mandati, ovvero stabilità dei prezzi e massimizzazione dell’occupazione.

Parleremo proprio di questo nella live di questa sera. La scorsa settimana a Jackson Hole infatti Jerome Powell ha lasciato intendere di essere disposto a tagliare a settembre, nonostante l’inflazione sia ancora molto alta.

Un segnale che indica come le grandezze economiche siano ormai in larga parte irrilevanti. E che ci sono altri problemi di cui prendersi cura.

Il primo è squisitamente politico: Trump sta esercitando, con un certo successo, pressioni su Federal Reserve, passando anche per un contestato licenziamento di un membro del board della banca centrale degli Stati Uniti.

Il secondo è invece più matematico: il debito USA non solo è di enormi proporzioni, ma cresce a ritmi insostenibili. Mancando anche questa volta una volontà chiara da parte del governo USA di ridurlo o quantomeno di rallentarne la crescita, l’unica alternativa di Fed potrebbe essere la sottomissione alla fiscal dominance, ovvero a un’era dove non si decide secondo mandato, ma per evitare che tutto vada a rotoli.

In un contesto del genere investire diventa difficile: abbiamo parlato qui di 3 portafogli da considerare, che alle crypto aggiungono diversi asset strategici.

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