Arrivano i tanto attesi dati dall’economia USA e includono almeno due sorprese. La prima è che l’economia USA ha chiuso il secondo trimestre, ora ufficialmente, con un incoraggiante +3,8%. È un numero che andrà rapportato a un primo trimestre non brillante, per carità, però è anche un numero che è superiore alle letture del 3,3% che avevano informato le previsioni.
Seconda sorpresa: anche i sussidi di disoccupazione sono arrivati a segnalare un’economia più forte del previsto. 218k richieste contro le circa 240k che prevedevano diversi analisti. Buon segno? Dipende. Non per chi aspettava la catastrofe per avere altri tagli e vedere… almeno in testa sua, Bitcoin e crypto volare.
Sorpresa dal PIL, migliore di aspettative già buone
C’è chi può brindare. Il PIL USA registra, per il secondo trimestre del 2025 un incoraggiante +3,8%. Fantasmi di recessione scacciati? Tempo di andare long su tutto ciò che è correlato con la crescita economica? Un momento. La situazione è più complessa di così ed è di quelle incomprensibili anche per i più rodati analisti.
- Economia forte, minore possibilità di tagli?
Sarebbe certamente insolito proseguire con i tagli di fronte a un’economia che cresce anno su anno di quasi il 4%. Di cose insolite però non ne abbiamo viste poche e probabilmente continueremo a vederne delle altre.
Jerome Powell ha chiamato i tagli meno di 2 settimane fa, quando comunque si riteneva credibile il 3,3% delle prime due letture.
Morale: la crescita economica non dovrebbe essere un grosso ostacolo o un grosso indirizzo per le prossime decisioni di politica monetaria.
- Richieste di sussidi inferiori alle aspettative
Il consenso era a 240k. È venuto fuori un incoraggiante 218k. Meno persone che chiedono il sussidio vuol dire – in genere – un mercato del lavoro maggiormente in salute. E quindi anche qui minori ragioni per tagliare.
Frustrate le ambizioni di chi avrebbe voluto vedere tagli più decisi? Non è ancora detto, perché in realtà la partita di Fed si sta giocando già su un campo diverso da quello del doppio mandato occupazione/inflazione.
Reazione moscia dei mercati
La reazione dei mercati è stata moscia. Pochi movimenti dalla diffusione del dato, prima al rialzo poi a cancellazione di quel rialzo. Al netto delle tensioni che si scatenano in concomitanza con l’uscita di dati così importanti, i mercati hanno capito che cambia davvero poco.
Vedremo ora, alla riapertura di Wall Street, come si finirà per prezzare la possibilità di nuovi tagli a ottobre. L’opinione di chi vi scrive è che – al netto delle reazioni di breve – non cambia assolutamente nulla.
Ma siamo proprio sicuri che…
Questi sono dati da soft landing, che però dovrebbero essere confermati anche dall’inflazione, che domani conosceremo tramite PCE. Avere crescita e inflazione fuori controllo non è un bel vivere. Lo è ancora meno avere crescita zero e inflazione comunque alta. Questa ultima ipotesi, almeno secondo i dati del secondo trimestre, sembrerebbe essere stata definitivamente scongiurata.
Bitcoin e crypto non volano perché nessuno ora avverte come possibile un disastro? Poco male. Siamo stati dei sostenitori del soft landing come ipotesi preferibile anche per il nostro comparto sin dall’inizio. Non cambieremo idea ora.
Ci sarebbe poi la questioncina della fiscal dominance, della quale parleremo però domani. Stasera intanto seguici in live, perché affronteremo anche l’analisi di questi dati.
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ma c’è stata l’alt season? scusate ma forse mi sono distratto…
Si è passati dalla paura di stagflazione ad una crescita galoppante senza inflazione in 1 giorno. C’è qualcosa che non va !