È lunedì e si respira un’aria decisamente più pacata rispetto al clima di panico diffuso durante il crollo del mercato crypto nella serata di venerdì 10 ottobre. Donald Trump è tornato sui suoi passi allentando le tensioni commerciali con la Cina, e le borse hanno reagito con ottimismo andando a riprendersi parte di ciò che era stato perso bruscamente.
Nel fine settimana purtroppo, molti traders esposti a leva hanno visto erodere completamente le proprie posizioni, anche e soprattutto a causa di alcune inefficienze di profondità da parte di broker ed exchange, Binance in primis. Tutti noi, a seguito di un evento di tale magnitudo, dovremmo riflettere su quanto accaduto, ed iniziare a guardare con un occhio più critico quelle piattaforme che non sono riuscite a garantire un corretto ed equo funzionamento dei processi di liquidazione.
Parallelamente dovremmo anche voler approfondire ed apprezzare quei protocolli DeFi che sono riusciti a navigare nella tempesta, superando senza problemi l’enorme stress-test e senza arrecare danni ai propri utenti. Vediamone 2 insieme in questo articolo.
Scarico crypto e liquidazioni di massa: c’è qualcosa che non va
Evidentemente, il mondo crypto nel suo complesso non è stato in grado di gestire adeguatamente il crollo dello scorso venerdì senza che gran parte dei meccanismi che legano prestiti e leverage andassero in tilt. Non ci soffermiamo a lungo su questo punto, visto che la nostra redazione ne ha parlato tempestivamente subito dopo le prime turbolenze.
Ci limitiamo solo a ricordarvi che c’è qualcosa che non va, e che d’ora in poi dovremmo essere più critici e selettivi quando scegliamo la piattaforma di trading dal quale operare. Ci sono exchange che, nonostante le commissioni miliardarie che incassano ogni anno, non sono riusciti a garantire una profondità consona all’impatto del sell-off, in un concorso di colpa che tocca anche i market maker.
E giusto per la cronaca: i rimborsi annunciati da Binance per le liquidazioni ingiuste, sinceramente, ci sembrano solo un misero contentino. Rimane un enorme problema di fondo (ormai di fiducia), che tocca sia il lato della gestione dei book sia la parte di infrastruttura, oltre a dei conti che non tornano…
Due protocolli che hanno funzionato benissimo durante il crollo
Per fortuna, non tutto si è inceppato. Nel mezzo del crollo qualche altro top exchange, tra cui Bybit, Bitget e Bitfinex, ha digerito il sell-off in modo molto più ordinato, con picchi di prezzo più contenuti e dinamiche di liquidazione più controllate.
Anche sul fronte DeFi, vi segnaliamo due piattaforme che hanno operato in modo impeccabile, seguendo le regole prestabilite dal codice senza ritardi o problemi strutturali, e che dovrebbero essere elogiate per questo. Parliamo di Aave ed Fx Protocol, rispettivamente la maggiore piattaforma di crypto lending al mondo ed un protocollo di trading decentralizzato senza liquidazione. Vediamo nel dettaglio come hanno superato il crollo a testa alta.
Aave: l’oracolo di Chaos Labs salva miliardi in liquidazioni ingiuste con collaterale in USDe
Aave, maggiore money market dello spazio crypto con oltre $75 miliardi depositati in lending, ha dimostrato ancora una volta tutta la sua resilienza. Anche in un evento così drammatico come quello del crollo di venerdì, tutto ha funzionato in maniera impeccabile, senza produrre bad debt e senza portare gli utenti a liquidazioni ingiuste. Ricordiamo che in questo caso, si parla di liquidazioni per prestiti DeFi: potete approfondire qui il tema.
In tutto solo $180 milioni di garanzie sono state vendute forzatamente, ma nessuna di esse a causa di spike di prezzo registrati dagli oracoli. Anzi, Aave è stata così in gamba da aggiungere una feature al protocollo a gennaio di quest’anno, prevenendo ciò che sarebbe successo qualche mese dopo. Nello specifico Chaos Labs, partner ufficiale della gestione del rischio, aveva proposto di codificare il prezzo di USDe secondo quello di USDT, con l’oracolo custom che avrebbe monitorato l’effettiva solvenza di Ethena.
Questa è stata una mossa da campioni, perché ha impedito che le TERRIBILI inefficienze di Binance, con USDe precipitata temporaneamente a $0.65 (pur mantenendo attivi i redeem) portassero a liquidazioni forzate per circa $4,5 miliardi. Aggiungiamo che Aave è stata una della migliori in termini di % liquidata rispetto all’ammontare dei prestiti.

In generale anche gli oracoli di Chainlink hanno funzionato senza sorprese, anche su altre piattaforme di lending, ma in questo caso l’ARFC proposto da Chaos Labs ha letteralmente salvato $4,5 miliardi di capitali dall’erosione. Chapeau.
Fx Protocol: ZERO liquidazioni durante il sell-off
Fx Protocol è una piattaforma innovativa di cui abbiamo già parlato in un approfondimento dedicato. È molto interessante perché funziona come un perpetual DEX, ma con una caratteristica straordinaria che prevede l’assenza di liquidazioni. Sembra strano, e quasi fantasioso per chi opera in certi contesti di trading a leva, ma è tutto vero.
Fx Protocol integra infatti un sistema di leva fissa con ribilanciamenti automatici che rimpiazzano il concetto di “margin call”. In pratica se si apre un trade in leva, e il mercato va controcorrente, la piattaforma invece che liquidare la posizione riduce semplicemente la size, lasciando all’utente la possibilità di salvarsi dal wipeout e rimanere in gioco.
Durante il crash di venerdì ci sono stati circa $19 miliardi di liquidazioni complessive in tutto il mercato, mentre su Fx Protocol nessun trader è stato maltrattato: ci sono stati invece 78 operazioni di ribilanciamento su wstETH e 9 su wBTC. Non è servito nessun intervento umano. Anche qui, Chapeau.

Un esempio pratico di ribilanciamento
Ne approfittiamo per portarvi un esempio pratico del concetto di ribilanciamento di Fx Protocol. Chi vi scrive si è accorto solo poche ore fa di aver lasciato aperta una posizione long (aperta a scopi didattici ad agosto) su ETH del valore di $142, con una leva intrinseca del 3X, al prezzo di $4.759.
Tecnicamente, durante il crash di venerdì, la posizione sarebbe dovuta essere stata liquidata, ma se guardiamo bene alla tabella degli ordini, vediamo come venerdì 10 ottobre c’è stato un semplice ribilanciamento negativo di appena -$15.75. Senza questa funzionalità, ora il long non esisterebbe più.

Sottolineiamo anche che su Fx Protocol non esiste il concetto di funding rate, il che rende il tutto ancor più attrattivo. Detto ciò va anche considerato quello che è il rischio di smart contract della piattaforma, così come tutti i protocolli DeFi.
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