I tagli ai tassi di interesse piacciono a tutti gli investitori con un profilo di rischio che va dal medio all’alto. Un insieme che include tutti coloro i quali investono in Bitcoin e criptovalute. A interessare sono – ça va sans dire – quelli negli Stati Uniti, in grado di inondare di liquidità i mercati anche globali e che tutti aspettano con una certa ansia.
I mercati però si muovono sulle aspettative più che sul dato reale – e per capire cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi, abbiamo accolto i dati che arrivano da operazioni relativamente particolari e che, tramite FedWatch Tool, ci descrivono esattamente cosa si aspettano i mercati da qui al prossimo anno. Ci sono indicazioni chiare su cosa succederà?
Cosa stanno prezzando i mercati adesso?
Gli incontri del FOMC – la riunione di Federal Reserve che decide sui tassi di interesse – avvengono ogni circa 6 settimane e da qui a fine 2025 ce ne saranno altri due.
- 29 ottobre
Il 98,9% prezza dei tagli di 25 punti base. Sono stati chiaramente anticipati anche da Jerome Powell nelle sue ultime apparizioni pubbliche e sono dunque più che scontati. Ci sono poche possibilità che venga fuori una decisione diversa (sia i termini di maggiori tagli, sia invece in termini di uno stop).

Questo a meno che non vengano fuori dati assai strabilianti sull’andamento della lotta all’inflazione. Venerdì alle 14:30 dovremmo saperne di più, per quanto sia estremamente difficile una sorpresa di questa portata.
- 10 dicembre
Sarà l’ultimo incontro del FOMC per il 2025 e dovrebbe presentare un maggior quadro di incertezza. Il condizionale è d’obbligo, perché anche in questo caso – come è visibile dal grafico – in realtà i mercati hanno già prezzato un altro taglio.

50 punti base dunque da qui a fine anno che i mercati si aspettano quasi certamente, con un modesto 4,6% a pensare che ce ne sarà soltanto uno.
La partita importante è però altrove
Ovvero proiettata nel 2026, che sarà un anno importante per Fed e anche per valutare tanti effetti che potrebbero avere sull’economia le decisioni già prese dalla Casa Bianca.
- Per il 28 gennaio 2026
Sarà il primo incontro dell’anno – si dovrebbero avere almeno teoricamente più dati a disposizione – e i mercati si aspettano al 54% un ulteriore taglio. Come è evidente l’incertezza, più si va avanti, più aumenta.

Difficile per il momento fare proiezioni di alcun tipo da qui a 4 mesi: ci sarà infatti un’enormità di dati che arriverà a confermare o a smentire le letture fornite dai mercati. Così come potrebbero esserci anche questioni politiche che per il momento sono sospese, ma che potrebbero tornare a fare capolino.
Cosa preferirebbero Bitcoin e crypto?
La teoria più consolidata è quella che vuole in realtà gli asset come Bitcoin e crypto prosperare in una fase di maggiore lassismo monetario – ovvero con i tassi di interesse più bassi. Affinché si arrivi a ciò però dovranno realizzarsi diverse condizioni:
- Inflazione che torna sotto controllo
Ovvero al di sotto del 2%, per quanto Fed si sia detta pronta ad accontentarsi di un cammino anche più lento, ma comunque con un ritorno evidente verso il target.
- Mercato del lavoro che ha bisogno di aiuto
Il mercato del lavoro sta già lanciando qualche segnale di stress, per quanto in realtà i dati ufficiosi che sono circolati negli ultimi giorni sono impattati anche dallo shutdown.
Fed ha assunto come priorità quella della massima occupazione – ovvero una preferenza per il sostegno al mercato del lavoro rispetto all’ortodossia sui prezzi.
- La terza incognita
La terza incognita è quella dell’ormai noto debasement trade, che ritiene che le banche centrali dovranno abbassare il costo del denaro e favorire l’inflazione perché i debiti pubblici di diversi stati sono ormai insostenibili.
È un’ipotesi molto suggestiva, della quale abbiamo anche parlato in un’intervista con André Dragosch di Bitwise Europe. Intervista che potrai guardare sul nostro Canale YouTube il 28 ottobre.
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