Nelle ultime ore il mercato crypto sembra come il braccino corto di un T-Rex: tirchio di candele verdi ed incapace di reagire al sentiment negativo che c’è nell’aria. Bitcoin e quasi tutto il resto del comparto altcoin fanno davvero fatica di fronte alla continua pressione di vendita che arriva dal team degli orsi. I flussi di ETF continuano a scarseggiare, i volumi si mantengono bassi ed i prezzi iniziano ad avvicinarsi al supporto psicologico dei $100.000, minacciando l’arrivo incombente di un possibile bear market.
Prima di dire l’ultima però dovremmo guardare con calma la situazione ed attendere la conferma di un ritorno ad un regime bearish, cosa che al momento non è validata da una chiusura settimanale decisa. C’è poi da considerare quello che è l’OTTIMO outlook dei dati on-chain e l’andamento promettente dei prossimi dati macro. La partita, anche se non sembra, è ancora tutta da giocare.
Bitcoin vicino ai $100.000: bear market in arrivo
Gli analisti più bravi dicono che una rottura dei $100.000 dovrebbe teoricamente aumentare le probabilità di entrare in un bear market prolungato. Lo abbiamo spiegato anche noi in una recente analisi, indicando altresì quelli che sono (o meglio che erano) i livelli chiave da attenzionare per la price action di Bitcoin, come i $106.000, persi nella giornata di ieri.
Occorre però fare attenzione ai falsi segnali e alle potenziali bear trap: molti trader long avranno infatti sicuramente posizionato i propri stop proprio a ridosso dei $100.000, motivo per cui dovremmo quantomeno attendere una chiara rottura del livello con tanto di chiusura settimanale, prima di gridare all’inverno ribassista.
Manca la fiducia dei retail: ma ora il mercato è più sano
Altri analisti bravi, come “On-chain College”, osservano che il sentiment del pubblico retail è ai minimi storici, causa anche un 2025 pessimo per le altcoin. Non possiamo negarlo: basta farsi un giro sul nostro canale Telegram per capire che l’umore non è proprio da bull market.
Ad ogni modo molti dei nostri lettori, per quanto ormai “studiati” nel mondo crypto, stanno perdendo di vista un segnale importante: il fatto che, dopo il crash del 10 ottobre, la leva finanziaria sia stata resettata, portando ad un mercato molto più sano e meno preda della speculazione più forsennata.
Da notare a tal proposito che spesso nella storia, eventi di deleveraging simili (ce ne sono stati molti, seppur di entità minore), hanno portato al raggiungimento del bottom locale dei prezzi. Guardate proprio cosa è successo ogni volta che il funding rate di Bitcoin ha virato in territorio negativo: In molti casi, dopo gli scossoni che hanno liquidati i più avidi, si è ripartiti al rialzo.

Gli holders di breve termine sono ancora in profitto
La maggior parte degli holders di breve termine (STH), indicati nell’analisi on-chain come entità che hanno mosso BTC entro 155 giorni, continuano nonostante tutto a muoversi con un discreto vantaggio sui prezzi di acquisto. Guardando alla metrica SOPR, che misura appunto il rapporto tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto dei Bitcoin che vengono movimentati on-chain, ci accorgiamo di questa asimmetria tra sentiment e PnL.
Soprattutto, ci accorgiamo che il SOPR è tornato in territorio positivo dopo essere sceso momentaneamente in rosso durante il sell-off di ottobre. Ciò significa che in questi giorni anche gli STH hanno ripreso a realizzare profitti sulle vendite e a muoversi con fiducia, indebolendo la tesi di un ritorno al bear market.

Per entrare realmente in un mercato ribassista, dovremmo quantomeno guardare un SOPR che rimane negativo a lungo. Al momento invece, sembra addirittura che la metrica stia ripartendo.
Ragioniamo con la testa e non con le emozioni
Non è facile rimanere calmi in un momento del genere. Sappiamo bene quanto possa essere frustrante vedere il proprio portafoglio perdere di valore, con l’aggravante di un mercato altcoin che continua a performare molto bene. Reagendo però con il cuore, e non in maniera analitica, si rischia di commettere madornali errori di valutazione.
Non vogliamo convincervi che il bull market è ancora qui, questo solo i dati lo potranno dire. Qui vogliamo solo dirvi di non anticipare possibili risoluzioni grafiche solo perché il sentiment è pessimista. Per ora la media mobile a 365 giorni di Bitcoin, che orbita intorno ai $99.000 è ancora intatta, e nel corso dell’ultimo ciclo la criptovaluta non è mai scesa al di sotto di essa.

Dunque, calma e sangue freddo. Se sarà momento di bear, lo deciderà il mercato nelle prossime sessioni. Intanto rimaniamo con un discreto ottimismo sulla scia del possibile passaggio al QE da parte della FED e del probabile taglio dei tassi da parte di Powell.
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