Mentre Bitcoin torna sotto i 90.000$, perdendo anche un’importante soglia psicologica, El Salvador prova a risollevare il morale degli investitori. Il Paese guidato da Nayib Bukele ha annunciato, su X, di aver aggiunto 1.090 Bitcoin alle proprie riserve, portando il totale del patrimonio a 7.474 $BTC.
Come nei casi precedenti però – potrebbe trattarsi di movimenti tra wallet interni che vengono pubblicati lasciando intuire invece dei nuovi acquisti. Questa almeno è la teoria del Fondo Monetario Internazionale, che nel recente passato non solo ha strappato un accordo a El Salvador per l’interruzione di tali operazioni, ma ha anche confermato che quanto spacciato come acquisto era in realtà frutto di spostamenti tra wallet tutti sotto il controllo del governo di Bukele.
1.090 Bitcoin durante il dip
L’eventuale acquisto è significativo sotto due aspetti. Il primo è per quantità: parliamo infatti di 1.070 Bitcoin per un controvalore di poco inferiore ai cento milioni di dollari. Il secondo è per tempistica: l’eventuale (perché non siamo certi che abbia effettivamente acquistato) acquisto è arrivato in un momento di grave crisi per il prezzo di $BTC, livello di prezzo che non si vedeva da aprile 2025 e che riporta BTC sensibilmente al di sotto dei 93.425$ con i quali aveva aperto il 2025.
- Il caso con IMF
Rimane centrale per la comprensione della vicenda l’accordo tra Fondo Monetario Internazionale e governo di El Salvador, accordo siglato per l’ottenimento di importanti prestiti. Tale accordo, sottoscritto dal governo di Nayib Bukele, prevedeva infatti lo stop alle operazioni di acquisto da parte della piccola repubblica centro-americana. Accordo che però Bukele sembrerebbe aver violato già dopo pochi giorni, annunciando su X, tramite il Bitcoin Office, nuovi acquisti.
Sulla questione era intervenuto anche il classico report del Fondo Monetario Internazionale di aggiornamento sul rispetto delle condizioni da parte dei paesi che ottengono prestiti. In quel report FMI aveva bollato gli acquisti come spostamenti interni di $BTC che erano già nelle disponibilità del governo di El Salvador.
Il mistero rimarrà, data l’assenza di chiarezza da parte di El Salvador sul tema e data anche l’assenza di prove di acquisto concrete.
Due pesi due misure
Se a Michael Saylor non viene risparmiato nulla per aver scelto di non mostrare gli indirizzi nei quali detiene, tramite custodi, i propri Bitcoin, il trattamento riservato a Bukele almeno da una parte dei bitcoiner più duri e puri è invero diverso.
Al presidente Bitcoin viene concesso un po’ tutto, anche da parte di un pubblico moralisteggiante e sempre pronto a puntare il dito su chi si allontana, anche di pochi passi, dall’ortodossia professata a mezzo X.
Non è la prima volta che lo zoccolo duro del clero Bitcoin si dimostra più morbido con gli amici pur rimanendo implacabile contro chi amico non è.
Sono però questioni interne al lombrosario che popola certi ambienti e che – per motivi che sono davanti gli occhi di tutti – è sempre meno centrale nel presente di Bitcoin e probabilmente anche nel suo futuro.
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