Ci risiamo: gli anni passano ma gli investitori del mondo crypto pare non abbiano ancora capito come funziona questo mercato, e soprattutto in che modo lo si deve approcciare per non ritrovarsi, puntualmente, a perdere soldi “comprando alto e vendendo basso”. Gli holders di breve periodo su Bitcoin, ossia quelle entità che nell’analisi on-chain vengono catalogate per aver movimentato coins negli ultimi 155 giorni, si trovano in un momento particolarmente difficile.
Un indicatore nello specifico mostra come molti di questi indirizzi più orientati alla speculazione di breve, stiano registrando grosse perdite negli ultimi giorni, sia in termini di detenzioni non realizzate che di supply venduta in rosso. Invece, chi si muove con lungimiranza in ottica di lungo periodo, nonostante il periodo chiaramente difficoltoso, pare stia riuscendo a superare senza grossi problemi il sell-off in corso.
Short-term holders completamente K.O.
È la prima volta nella storia da quando esiste Bitcoin, che il gruppo degli investitori di breve periodo si trova a dover fronteggiare una quantità così elevata della propria supply in condizioni di perdita. Un livello che, guardando allo storico dell’indicatore “STH Holder Supply in Profit/Loss Ratio” non si era mai osservato fino ad ora, nemmeno con il periodo di massimo panico durante il crash di FTX nel 2022.
C’è da ammettere che questi ultimi mesi sono stati particolarmente anomali per la price action di BTC, ed è anche comprensibile, visto l’aumento della volatilità al ribasso, che qualcuno sia in forte perdita. Stupisce però il fatto che siano sempre gli stessi individui a lasciarci le penne, ossia quegli investitori che puntano di più a speculare piuttosto che ad agire pazientemente, ahimè con scarsi risultati.

SOPR negativo per il gruppo STH
Il grafico visto sopra rappresenta meramente quanta parte della supply detenuta dagli short-term holders si trova attualmente in profitto o in perdita latente, ma non dice esplicitamente quanta ne viene venduta. Per avere un quadro più completo, possiamo integrare la metrica del SOPR, che misura se le monete spese dagli investitori di breve termine vengono vendute con un guadagno oppure in rosso.
Da quello che emerge è che dal crollo del 10 ottobre, questa fetta di investitori non è più riuscita a stabilizzarsi con un SOPR superiore ad 1 (ossia con vendite in profitto), guidando un andamento mano a mano sempre più debole. Ora ci troviamo più o meno agli stessi livelli osservati ad aprile 2025 ed agosto 2024, quando i prezzi di Bitcoin avevano sancito le rispettive fasi di bottom locale. In ognuna di queste occasioni, gli short term hanno svenduto le proprie coins alle mani forti.

Chi punta nel lungo periodo ha sempre la meglio
A differenza del parco buoi che fa tendenzialmente la cosa sbagliata nel momento peggiore, i long-term holders storicamente si muovono con un timing più intelligente. Questo gruppo, che ricordiamo si contraddistingue per detenere BTC in hold per più di 155 giorni, nonostante il -15% dei prezzi nell’ultimo mese, viaggia ancora con un SOPR ampiamente positivo.
Pur considerando l’importante correzione dai massimi, i LTH quando movimentano coins lo fanno con un profitto sottostante, potendo contare su un prezzo medio di carico pari a circa $66.000. Le uniche situazioni in cui il SOPR cade in territorio negativo, sono quando Bitcoin raggiunge solitamente l’ultima fase del bear market, fungendo tra l’altro come ottimi buy signal che anticipano il recupero dei prezzi nei mesi successivi.

Insomma, pare evidente che in un momento di panico come quello attuale, i LTH se la vivano tutto sommato in maniera tranquilla, mentre gli STH sono quelli che realmente fanno più rumore e si lamentano.
Non improvvisate ciò che non sapete fare
Si dice che il lupo perde il pelo ma non il vizio e siamo sicurissimi del fatto che gran parte degli speculatori di breve periodo continueranno a perdere soldi anche in futuro. Speriamo però quantomeno che tra voi che ci leggete, qualcuno deciderà di farsi un esame di coscienza e di ammettere a se stesso che non è in grado di operare secondo logiche di breve termine, e che forse è il caso di cambiare registro.
Mettiamo le cose in chiaro: non c’è nulla di male nella speculazione (è oltretutto il motore dell’economia), e non vogliamo scoraggiarvi dal fare trading sulle criptovalute. Vogliamo però essere sicuri del fatto che sappiate esattamente quello che state facendo, e che stiate operando in modo professionale con una strategia ben precisa. Altrimenti, se vi improvvisate traders, tanto prima o poi pagherete pegno e verrete puniti dal mercato.
Aggiungiamo, se in questo momento state perdendo denaro, incolpare “la manipolazione dei poteri forti” non vi aiuterà. Tornate piuttosto sui vostri passi, cercate di capire dove avete sbagliato, e provate a fare un level up nel vostro mindset.
Tutto parte soprattutto da un orizzonte temporale coerente per l’investimento e da un’allocazione di portafoglio ben bilanciata, non solo concentrata sulle crypto. Per quest’ultimo concetto, vi lasciamo qui di seguito l’ultimo substack del nostro direttore Alessio Ippolito, dal quale potete prendere spunto:
👉 un contenuto che vale ORO!
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a parte Bitcoin di cui sono un investitore long, devo ringraziare le vostre segnalazioni su Uniswap su cui sono in positivo ma anche qui non guardo al breve in quanto ritengo che UNI come ETH siano molto sottovalutate.