È un Trump vulcanico, che a qualcuno ricorderà un ex presidente del Perugia, quello che decide di parlare, ancora una volta, di Fed. L’unica cosa che stupisce però è quanto ci abbia messo a riportare al centro della discussione Jerome Powell. Il quadro per comprendere quanto sta accadendo è quello di cui abbiamo parlato questa mattina: ci sono meno possibilità di tagli e sta covando, sotto le ceneri, uno scontro tra la fazione dei trumpisti e quella dei fedeli a Powell, in merito alla decisione da prendere durante la prossima riunione del FOMC.
Sotto le ceneri, finché non è arrivato il presidente degli USA a gamba tesa a far capire chi – almeno in testa sua – comanda. Ovvero egli stesso.
Tanti nomi per il prossimo presidente di Fed
Trump ha aperto la sua filippica contro Jerome Powell affermando di avere una lista di nomi per il successore dell’attuale governatore di Fed. Lista di nomi che a sua detta sarebbe sorprendente, aggiungendo che probabilmente si procederà nel mondo standard, ovvero aspettando il naturale termine del mandato di JPow.
Questo dopo aver detto che di conoscere già la scelta per il presidente futuro di Fed e di sognare di cacciare sempre JPow già adesso. Cosa che probabilmente non si farà, perché, afferma di nuovo il presidente degli Stati Uniti, che lo stanno tenendo per le mani.
Ad ogni modo, ciò che più importa è il chiaro messaggio di voler continuare a condurre una battaglia politica fino a quando Powell non sarà fuori dalla sede di Fed. Una battaglia politica che, come vi abbiamo già raccontato su questo giornale, passa da una misteriosa lista di nomi.
Dentro potrebbero esserci Bowman e Waller nella lista, due delle colombe attualmente votanti all’interno del FOMC, che da quando Trump ha lasciato intendere di essere papabili per rimpiazzare JPow, hanno assunto degli atteggiamenti molto più mansueti in termini di tassi. Ovvero, hanno iniziato a spingere contro quello che per Jerome Powell sarebbe comune buonsenso.
Quanto riuscirà a resistere alle pressioni politiche il presidente di Fed?
È qui l’inghippo per gli investitori in Bitcoin, crypto e più in generale su asset risk-on. Quanto riuscirà JPow a resistere e a far prevalere la sua idea di un atteggiamento più prudente?
In passato e più volte, anche durante il primo mandato di Trump, Powell non si è dimostrato sempre insensibile alle rimostranze della Casa Bianca. E appare in verità assai contestabile quel taglio pre-elettorale che secondo i maligni avrebbe dovuto favorire il Partito Democratico e la candidata Kamala Harris.
Intanto i mercati…
Intanto i mercati hanno riportato in pieno equilibrio l’ipotesi tagli e no tagli. Segno che le ultime uscite (non solo di Trump) hanno spinto per un ritorno di fiamma dell’ipotesi tagli a dicembre.
Ipotesi che da qui al 10 dicembre, giorno in cui la decisione verrà comunicata, potranno cambiare in peso specifico più volte. Inutile a dirsi, i mercati di rischio preferirebbero… un atteggiamento più lassista da parte della banca centrale degli USA.
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