Un piccolo passo alla volta, il mondo on-chain di Ethereum sta crescendo. Aumentano le transazioni registrate all’interno del versante più flessibile dei layer-2, in particolar modo sulla rete Base dove vediamo un progressivo record di attività settimana dopo settimana.
Migliora anche la scalabilità complessiva dell’ecosistema EVM, grazie ad un incremento del numero di transazioni registrate al secondo, (o meglio dire di consumo di gas al secondo), con un trend che anticipa l’arrivo di un aggiornamento capace di rendere i L2 ancora più efficienti. Approfondiamo in questo articolo il momento storico che sta vivendo Ethereum e in che direzione potrebbe evolvere nei prossimi mesi.
Base L2: boom di transazioni, buoni volumi
Base, la blockchain sviluppata dall’exchange Coinbase nonché il maggiore layer-2 di Ethereum per TVS, sta continuando a crescere nonostante un outlook speculativo di mercato non proprio invitante. Secondo i dati di Token Terminal, da inizio anno il numero di transazioni ospitate dal network è aumentato del 50%, arrivando a gestire nell’ultima settimana una mole di 118 milioni di richieste.
Un dato molto distante da tutte le altre infrastrutture L2 che registrano singolarmente meno di 20 milioni di tx nello stesso periodo. In aggiunta Base si distingue anche per gli ottimi volumi di trading della propria chain, pari ad $8,4 miliardi negli ultimi 7 giorni e decisamente più alti del resto del gruppo,

Ad ogni modo, tolta la supremazia di Base, complessivamente tutta l’attività dell’ecosistema si trova in fase di espansione: vediamo metriche annuali in forte aumento su WorldChain, OP Mainnet, Unichain, Starknet e anche Ethereum L1. In totale, quotidianamente tutte le catene processano oltre 30 milioni di tx, numero in aumento di circa 10 milioni da inizio anno.
Certamente molte di queste transazioni sono effimere e riguardano attività non-economiche e meno legate a questioni speculative, ma è comunque un risultato notevole che evidenzia un certo interesse nello sperimentare nuovi casi d’uso in certi ambienti di interazione a basso costo.

Aumenta la scalabilità dei L2 di Ethereum
In parallelo sta migliorando anche quella che è la scalabilità di Base, ed in generale di tutte le reti L2. Tecnicamente sarebbe meglio indicare questa metrica come “quantità di gas consumato al secondo” che è una misura più precisa per calcolare il reale throughput dell’ecosistema.
Solo Base consuma circa 29.81 Mgas/s, dato in crescita del 98% rispetto ad un anno fa, seguito da WorldChain che segna 11.51 Mgas/s e OP Mainnet che arriva a 5.69 Mgas/s. Tutto ciò si traduce (in un gergo più comprensibile ai non-esperti) in un numero collettivo di 348 transazioni al secondo, ampliato di oltre 100 transazioni da inizio anno. Specifichiamo comunque che il 95% di questa attività deriva esclusivamente dai L2, mentre la mainnet di Ethereum si accontenta di 17 TP/S.

Sarà interessante vedere se nelle prossime settimane con lo sbarco ufficiale di MegaETH, che sulla carta rappresenta il layer-2 di Ethereum più veloce, assisteremo a un ulteriore salto di qualità nelle metriche complessive, e se Base riuscirà a mantenere la propria posizione dominante.
In arrivo aggiornamento Fusaka per migliorare la pubblicazione dei blobs
Tra le altre cose, per l’ecosistema L2 di Ethereum sta arrivando una nuova chicca che permetterà a queste infrastrutture di gestire la pubblicazione dati sul L1 in modo nettamente più efficiente. Tra appena 10 giorni ci sarà infatti l’implementazione dell’aggiornamento hard fork Fusaka, che introdurrà oltre 12 improvement proposal differenti, tra cui la più importante quella del “PeerDAS – Peer Data Availability Sampling”.
In poche parole i L2 vedranno una forte riduzione dei costi di transazione per comunicare con Ethereum L1, grazie ad un nuovo modello DA che richiede un minor carico computazionale per la pubblicazione dei cosiddetti blobs. Ricordiamo che questi ultimi sono i pacchetti di dati temporanei utilizzati dai rollup per inviare le loro informazioni alla rete principale.
PeerDAS permetterà di mantenere la stessa sicurezza pur conservando solo una frazione dei dati relativi ai blobs, cosa che rende tecnicamente i layer-2 più scalabili. Lato utente le transazioni saranno più cheap e si ridurrà il rischio di congestione. Altro grosso goal per l’ecosistema di blockchain secondarie che attende ora i prossimi passi verso il danksharding completo, ossia la fase finale del percorso di scalabilità di Ethereum.
Si lavora anche su Ethereum L1
Contestualmente la Foundation continua a puntare anche su un incremento della scalabilità sulla rete L1 principale, dove chiaramente è più complesso aumentare il numero di TP/S, ma dove allo stesso tempo si stanno compiendo molti passi significativi. Il più importante di questi riguarda l’incremento del tetto del gas limit, fattore che permetterebbe alla mainnet di elaborare più operazioni per blocco ed indirettamente aumentare il throughput.
Siamo ormai giunti all’obiettivo dei 60 milioni di gas limit, ottimo risultato considerando che appena 4 mesi fa eravamo a 45 milioni dopo l’ultima richiesta di boost da parte dei validatori della chain. Per il 2026, il target è di 180 milioni, oltre 3 volte il valore attuale.

Si spinge dunque anche su Ethereum L1, anche se con più calma e con più impedimenti rispetto ai L2. Magari in un futuro non troppo lontano potremmo lasciarsi alle spalle quelle scomode situazioni di network congestionato e gas fees che schizzano alle stelle, anche se a dir la verità, è ormai parecchio tempo che non osserviamo una situazione simile, se non per pochi minuti a causa di singoli eventi. Attualmente il gas della rete è a 0,046 gwei, uno dei valori più bassi mai registrati nella storia.
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