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LEO: il token di Bitfinex di cui nessuno parla, che NON conosce RIBASSI!

Unus Sed Leo: utility su Bitfinex e numeri particolari sui volumi, almeno rispetto alle altre top.

LEO è una delle maggiori crypto del mercato, posizionata al rank #14 della classifica di CoinMarketCap con una capitalizzazione di circa $9 miliardi. Fa parte dell’ecosistema Bitfinex, ed è impiegata all’interno dell’exchange come utility token per ridurre le commissioni di trading ed altre varie attività.

Non si sente quasi mai discutere di questa moneta negli ambienti crittografici, eppure ha una valutazione altissima ed è una delle poche che cresce con sorprendente regolarità, mostrando solo lievi correzioni e drawdown estremamente contenuti. Vediamo in questo articolo alcune curiosità relative al token LEO, dall’andamento storico dei prezzi fino alla sua utilità nel mondo crypto.

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LEO: il token di Bitfinex che viaggia ad alta quota

BTC nell’ultimo anno registra un prezzo in calo del -3,28%, LEO invece cresce del +14,84%. Sempre BTC nell’ultimo mese accusa un pesante -18,67%, mentre LEO si gode un tranquillo +1,17%. Questi numeri lasciano a bocca aperta anche gli analisti più navigati perché descrivono un comportamento quasi disconnesso dal resto del mercato.

Il token nativo della piattaforma Bitfinex, la quale ricordiamo essere legata fortemente all’emittente stablecoin Tether in quanto rientrano nella stessa holding iFinex Inc, dista ora appena 2,6 punti percentuali dai massimi storici fissati a $10 e sembra giocare un campionato a parte dal resto delle altcoin. Questo è il suo grafico.

LEO price action
LEO/USD grafico settimanale – Fonte dati: https://it.tradingview.com

Lanciata a maggio 2019 con una quotazione di $2,5, LEO ha avuto un andamento piuttosto stabile al rialzo nel tempo, con solo qualche breve periodo di debolezza nel 2022 e ad inizio 2025. È simile per certi versi al token TRX dell’ecosistema Tron, anch’esso ampiamente capitalizzato e caratterizzato da una volatilità insolitamente bassa rispetto alla media del settore, ma con una traiettoria piuttosto bullish.

LEO: alta valutazione ma bassi volumi

Con un asset che capitalizza quasi $9 miliardi, ci si aspetterebbe un’attività di trading abbastanza florida, in cui normalmente ci dovrebbero essere parecchie persone interessate a prendere posizione e a negoziare una valuta così importante. E invece, nelle ultime 24 ore ci sono stati scambi per appena $717.000, appena lo 0,0077% della marketcap, dato tra l’altro in crescita del 18% rispetto a ieri.

LEO è listato, oltre che ovviamente su Bitfinex, su OKX, Gate.io ed altri exchange minori, compreso anche Uniswap dove però ha una liquidità bassissima. Certi numeri non sono normali per una coin di tale portata: per fare un paragone, LINK che è #13 al rank di CoinMarketCap appena un posto sopra a LEO, ha un volume di trading nelle ultime 24 ore di $426 milioni (in calo oggi del 22% quindi talvolta anche più elevato).

Volumi bassi
LEO volumi Fonte dati: https://coinmarketcap.com

Una forte concentrazione della supply

Questa prima “anomalia” (passateci il termine) ci induce a voler indagare sulla distribuzione della supply di LEO, essendo appunto strano che abbia una discrepanza tale tra market cap e volumi. Da una rapida vista all’indicatore HODL Waves di Glassnode, che misura l’età delle monete in base a quando sono state movimentate l’ultima volta on-chain, emerge che il 98,3% della sua supply è inattiva da 3-5 anni.

Inoltre negli ultimi 6-12 mesi sono lo 0,26% del circolante è stato mosso effettivamente in rete. Questi dati comunque vanno considerati alla luce del fatto che Bitfinex, controlla verosimilmente un’ampia mole del token LEO in quanto esegue periodicamente dei buyback finanziati dalle proprie revenue. Oltre a Bitfinex, una grossa fetta del circolante potrebbe essere detenuta nelle mani di grandi operatori che la utilizzano all’interno dell’exchange come bonus sconto sulle commissioni di trading.

concentrazione supply
HODL WavesFonte dati: https://studio.glassnode.com

Detto ciò, rimane comunque altamente rilevante che il top 1% degli address detenga oltre il 90% della supply del token LEO, secondo quanto emerso dalle metriche Glassnode. In circa 5 anni questa quota ha aggiunto circa 30 punti percentuali, di cui una fetta come diretta conseguenza dei buyback.

top 1% address
Concentrazione top 1%Fonte dati: https://studio.glassnode.com

LEO, una moneta dalla storia incredibile

Non tutti forse lo ricorderanno ma LEO è stata lanciata nel 2019 per un motivo ben preciso: in quel periodo Bitfinex ha sofferto la perdita di circa $850 milioni causa problemi legali relativi al suo partner bancario Crypto Capital. Per far fronte a quel buco di liquidità, l’exchange decise brillantemente di lanciare il token LEO tramite ICO, riuscendo a raccogliere circa $1 miliardo privatamente dagli investitori.

In cambio Bitfinex promise burn e buyback dell’asset con una quota futura delle revenue della piattaforma, inclusa anche una porzione degli asset poi recuperati dal famoso hack del 2016 (da poco effettivamente recuperati). In totale ad oggi la piattaforma ha acquistato e tolto dalla circolazione ben 77,9 milioni di token LEO, pari ad un controvalore attuale di $755 milioni.

burn bitfinex
Burn LEOFonte dati: https://leo.bitfinex.com

In conclusione possiamo dire che LEO e Bitfinex hanno una storia incredibile alle spalle, fatta di periodi difficili, poi fortunatamente superati, e di un modello che ad oggi sembra aver portato i suoi frutti sul mercato. Ci sono alcune questioni che vanno tenute sotto d’occhio, come l’impiego della moneta come collaterale ed il suo scarso appeal speculativo.

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