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Non è un buon momento speculativo per Ethereum (ETH) e più in generale per tutte le altcoin del mercato crypto, che aprono la prima settimana di dicembre con un profondo ribasso. Diversi ticker sono in rosso di oltre il -10% nelle ultime 24 ore: ZEC, TIA, KCS, ENA e VIRTUALS vedono annullare totalmente i progressi della scorsa settimana, lasciando un sentiment di sconforto presso tutti i rispettivi holders.
Il tanto atteso Q4, pronosticato dagli analisti come potenzialmente esplosivo, in realtà si sta rivelando sempre di più uno dei peggiori trimestri della storia. Eppure, come avevamo indicato in concomitanza del bottom locale del 21 novembre, ci sono delle balene che continuano a comprare il dip, fiduciose di un rimbalzo, in particolare su ETH. Vediamo meglio cosa sta succedendo.
Altcoin affondano insieme al re Bitcoin
Continua purtroppo lo scenario bearish sulle altcoin, dettato da un clima poco coinvolgente tra gli investitori che sta penalizzando gli asset più volatili. Non ci sono volumi ed il sentiment di panico e paura non incentiva gli operatori a prendersi rischi superflui né a cercare esposizione speculativa sulle alternative coin, rafforzando la pressione al ribasso.
Non va comunque molto meglio per Bitcoin, che perde qualcosina di meno nella sessione odierna rispetto alle altcoin rimanendo tuttavia intrappolato tra la possibilità di un recupero e l’ingresso definitivo in bear market. Il grafico della Total Market Cap del settore, escludendo la capitalizzazione delle stablecoin, è emblematico della situazione in corso.
I capitali escono da diverse settimane dal mercato, con tanto di breakdown psicologico della media mobile a 50 settimane che in più occasioni ha fatto da supporto per i prezzi. Vedremo se si riuscirà a tenere quantomeno la soglia dei $2,5 trilioni, ma al momento, l’outlook è chiaramente bearish.
Segnali di fiducia delle balene su Ethereum
Nonostante tutto, ci sono ancora alcune balene che proseguono imperterrite ad acquistare Ethereum nel mezzo del dip, puntando ad un recupero nel breve/medio termine. Il 21 novembre vi avevamo parlato di una whale che aveva comprato $250 milioni in ETH attraverso posizioni in leverage su Aave, facendo seguito ad altre operazioni simili registrate nelle settimane precedenti.
Oggi vediamo invece come la famosa entità OG che aveva movimentato $8 miliardi in Bitcoin ad inizio luglio, stia mettendo in atto qualcosa di simile. Nelle ultime ore ha prelevato dal contratto di staking della Beacon Chain circa 180.000 ETH, pari ad oltre $500 milioni, per impiegarli come collaterale su protocolli di prestito e prendere un borrow di $220 milioni in stablecoin.
Soldi che sono stati poi inviati su Binance, verosimilmente per aprire un long speculativo su ETH o su altcoin. La notizia ci da un sospiro di sollievo perché questa balena è stata spesso discussa per il suo notevole tempismo sui mercati. Ricordiamo che ha venduto parecchi BTC in prossimità del top, anche se ora è in perdita sulle sue posizioni speculative in ETH.
Chi sarebbe la mega balena che sta puntando su Ethereum?
Non tutti lo ricordano ma di questa balena abbiamo parlato in un podcast di qualche settimana fa in cui abbiamo fatto nome e cognome. Il trader che ha fatto miracoli sui mercati è una figura ben nota al nostro settore, rimasta in penombra per diversi anni e da poco tornata a muoversi pubblicamente, spesso anticipando trend ed inversione dei prezzi.
Anche questa volta avrà ragione a voler scommettere pesantemente su Ethereum?
Rialzo dell’open interest su Ethereum
Siamo abbastanza sicuri del fatto che le stablecoin prese in prestito dalla balena siano state, almeno in parte, utilizzate per aprire posizioni in leva su Ethereum. Non possiamo dirlo con certezza perché su Binance (dove ha trasferito le monete) i dati non sono pubblici, ma c’è un dettaglio on-chain che potrebbe dare senso a questa tesi.
Infatti l’open interest di ETH nelle ultime ore è aumentato in maniera significativa, recuperando gran parte della contrazione odierna, proprio mentre la whale spostava i fondi verso Binance. In poco tempo la metrica ha recuperato oltre $700 milioni di valore, dato che va in controtendenza con Bitcoin dove l’open interest rimane affossato.
Questo chiaramente non toglie il fattore di debolezza in cui si trova il mercato, aggravato soprattutto da un contesto macroeconomico difficile. Ad ogni modo è interessante il fatto che qualche nome prestigioso stia aumentando la lancetta del rischio, proprio mentre il resto degli operatori cerca strumenti difensivi.
Ancora grossa fila in uscita dallo staking di Ethereum
Piccola curiosità: nonostante il prelievo di 180.000 ETH dalla Beacon Chain da parte della whale (monete poi impegnate su Aave), rimangono ancora circa 1,47 milioni di ETH in attesa di uscire dallo staking di Ethereum. Un valore di oltre $4,17 miliardi che nel giro di 25 giorni finirà per essere sbloccato, a cui però vanno contrapposti 669.000 ETH, pari a $1,9 miliardi, in fila per l’ingresso.
Molti indicano questa differenza con un possibile problema per la price action di Ethereum, ma non è detto che i fondi prelevati debbano per forza di cose essere venduti. Ci potrebbero essere utilizzi secondari come appunto l’utilizzo come collaterale su piattaforme di prestito.
È comunque molto interessante come da agosto in poi, in prossimità dei massimi di Ethereum, si sia registrato il valore più alto di prelievi di ETH in queue.
