Non sembra vadano per il meglio almeno alcuni degli affari della famiglia Trump nel mondo Bitcoin e crypto. Ieri le borse hanno punito in modo importante American Bitcoin – in una giornata che è stata caratterizzata dallo scarico di azioni in blocco e che erano di proprietà di accordi pre-merge e pre-listing.
Il titolo ha perso in una sola sessione di trading il 38% del valore, fermandosi a sessione chiusa a 2,19$, salvo poi tentare un recupero nella sessione pre-market – dove viene scambiata a 2,38$. Una volatilità che Eric Trump, figlio del presidente degli USA, ritiene normale e che era, a suo avviso, attesa. Uno scarico con pochi precedenti però anche nel volatile mondo crypto e Bitcoin.
Anche i ricchi piangono?
Sembrerebbe di sì, e anche quando si porta un cognome così importante si è esposti agli angeli vendicatori che popolano le piazze finanziarie più importanti del mondo.
Oggi sono state sbloccate le azioni collocate prima del merger ai primi investitori, che possono fare cash out dei loro profitti per la prima volta, che è il motivo per cui vediamo volatilità.
Questo il commento di Eric Trump, affidato al suo account X, rispondendo a un messaggio di speranza di un investitore che scriveva che ne avrebbe approfittato per comprare ancora più azioni.
I nostri fondamentali non hanno pari […] Sono al 100% impegnato nel guidare l’industria.
Niente di che dunque almeno secondo il personaggio più visibile di American Bitcoin, società che si occupa di mining e che fa un modesto accumulo di $BTC. Uno scarico che arriva in un momento di difficoltà per le società impegnate in Bitcoin e che sono quotate in borsa, come dimostrano le recenti vicissitudini di Michael Saylor.
Possibilità di recupero?
In tanti tenteranno di sfruttare il crollo per aumentare la loro esposizione verso una società che fa comunque mining Bitcoin, ne ha in cassa e in più ha anche una sorta di approvazione presidenziale, per quanto per interposto parente.
La situazione rimane da monitorare: il pre-market il titolo ha accennato ad un recupero di circa l’8% rispetto alla chiusura delle contrattazioni di ieri, segno che effettivamente lo scarico di ieri è stato forse eccessivo rispetto alla vera entità delle vendite.
Rimane, per gli investitori in Bitcoin, la certezza però di un disaccoppiamento dell’andamento di certe aziende rispetto al valore di $BTC. Cosa che dovrebbe far dormire sonni più tranquilli, date le tante estemporanee attività che sono sorte sfruttandone il nome.
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meno male che non ho acquistato il titolo. Qualcuno sa dirmi quanto veniva quotato il giorno dell’IPO?