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Il settore della finanza decentralizzata sta compiendo passi da gigante: oltre alla miriade di strumenti introdotti negli ultimi anni per negoziare su asset crypto in ambienti non custodial, ora iniziano a spopolare anche nuovi mercati basati su titoli RWA. È il caso di Ostium, piattaforma Perp DEX che offre agli utenti la possibilità di esporsi in leva su azioni, materie prime, valute e indici, senza doversi appoggiare ad un intermediario centrale.
Ostium non è in realtà nata recentemente, ma solo negli ultimi mesi ha trovato un certo interesse da parte del pubblico, e soprattutto solo pochi giorni fa ha raccolto finanziamenti VC per $24 milioni. Denaro che servirà per migliorare la propria infrastruttura e portare il trading on-chain verso una nuova dimensione, offrendo una valida alternativa ai broker off-shore e consentendo agli utenti di accedere a mercati globali direttamente dalla blockchain.
Ostium: il perp DEX per il trading di asset RWA
Ostium è una piattaforma nata dall’idea di due studenti di Harvard, Kaledora Kiernan-Linn e Marco Antonio Ribeiro, che offre ai trader del mondo DeFi un accesso libero ai futures su asset del mondo reale come materie prime, azioni, indici e valute. La logica è quella di portare on-chain strumenti RWA, spesso scarsamente disponibili per il trading e tendenzialmente riservati ad una classe di investitori professionali.
Il tutto, con una gestione dei fondi da wallet non custodial e senza vincoli geografici, cosa che rende Ostium particolarmente interessante, soprattutto per il trading off-shore. La piattaforma è attiva su rete Arbitrum e si basa su un meccanismo vault-based in cui i prezzi sono riportati da oracoli affidabili, distinguendosi da altri competitor perp DEX che utilizzano un CLOB (central limit order book).
Oltre che le principali crypto, su Ostium si possono negoziare in leva decine di coppie RWA. Le più scambiate sono quelle su commodities come oro e argento, indici come NDX ed SPX, e mercati forex sul cambio euro/dollaro.
Una piattaforma ancora piccola rispetto ai classici perp DEX
Ostium lavora su un prodotto di nicchia che si discosta un po dai classici Perp DEX come Hyperliquid, EdgeX, Lighter, Pacifica ed Aster, dove il focus è sugli asset crypto. In termini di volumi è decisamente più indietro rispetto alla concorrenza, segnando appena $120 milioni di scambi nelle ultime 24 ore, contro i billions registrati dalle piattaforme principali.
Anche sul fronte delle commissioni, risulta meno appetibile in quanto propone una fee dello 0,03% per gli ordini maker e dello 0,1% per gli ordini taker. Va meglio invece sulla metrica dell’open interest, pari a $168 milioni, un valore medio alto nella classifica di Perpetual Pulse.
Ostium: un’alternativa ai broker off-shore
Paragonare Ostium ad un qualsiasi Perp DEX è probabilmente fuorviante perché, come anticipato prima, la piattaforma non nasce come alternativa al trading crypto centralizzato, ma piuttosto come alternativa ai broker off-shore. Infatti si rivolge prevalentemente ad investitori non statunitensi che non hanno un facile accesso ai mercati USA e che vogliono negoziare CFD in modo più immediato e trasparente.
Ostium risolve dunque il “problema” di molti investitori che devono necessariamente trasferire i propri capitali in sistemi di custodia off-shore se vogliono accedere a mercati globali, con una soluzione dove tutto è verificabile on-chain. Questo approccio chiaramente porta meno volumi in quanto non fa leva sull’effetto “casino” dei perpetual crypto, ma offre comunque un caso d’uso notevolmente interessante.
Facciamo presente che durante il recente rally dell’oro, Ostium ha ospitato oltre il 50% dell’open interest totale dei contratti perpetui on-chain sulla materia prima. Fino ad oggi, sul comparto commodities la piattaforma ha registrato $5 miliardi di volumi cumulativi.
Potenziale di crescita grazie alla raccolta fondi
Pochi giorni fa Ostium ha concluso un round di Serie A da $20 milioni guidato dai VC General Catalyst e Jump Crypt, oltre ad un round strategico non divulgato dal valore di $4 milioni. In totale le due raccolte fondi portano il finanziamento totale dell’azienda a $27,8 milioni, per una valutazione stimata di circa $250 milioni.
Questi capitali permetteranno all’azienda di accelerare in modo significativo il proprio sviluppo, sia sul fronte tecnologico che su quello dell’espansione commerciale. L’obiettivo principale è quello di aumentare la liquidità complessiva dei propri mercati RWA e ridurre lo spread di negoziazione.
Marc Bhargava, amministratore delegato di General Catalyst, è ottimista sul futuro di Ostium tanto da aver affermato in un’intervista a The Block che: “sta costruendo un’infrastruttura trasparente e resiliente, pronta a rivoluzionare il mercato globale dei CFD con un volume mensile di 10 trilioni di dollari.”
Campagna incentivi a punti
Ovviamente in qualità di Perp DEX, anche su Ostium non poteva mancare una sezione dedicata agli incentivi. Per il bootstrap iniziale e per attirare nuovi utenti, la piattaforma offre un programma a punti che ricompensa i traders per il volume di scambi eseguito, o più in generale per la loro attività di trading.
Ogni settimana sono distribuiti 500.000 punti OP, che in un futuro verranno convertiti nel prossimo token nativo di Ostium, e rilasciati tramite airdrop. Si tratta di un ottimo metodo per incentivare l’adozione, che spinge magari gli utenti ad accettare commissioni maggiori rispetto ad altri modelli TradFi o piattaforme crypto CeFi, in cambio di una ricompensa economica in token.
Per i farmers di airdrop, Ostium potrebbe rivelarsi un interessante terreno di caccia, visti i volumi ancora modesti e la bassa concorrenza. Per noi degen sempre impegnati a cercare opportunità in DeFi, può essere anche una buona scusa per approfondire asset tradizionali che di solito tendiamo erroneamente ad ignorare.
