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Commissione Europea: poteri crypto da centralizzare. Vogliono tutto da ESMA

Arriva la proposta che ridurrebbe i poteri di Consob e delle altre autorità nazionali.

La Commissione Europea ha infine proposto quanto si discuteva da tempo: un passaggio del controllo, sulle società di servizi crypto, a ESMA, l’autorità europea che si occupa di mercati finanziari. La proposta arriva all’interno di un più ampio tentativo di centralizzazione del controllo dei mercati finanziari dei paesi membri.

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L’obiettivo della proposta della Commissione Europea sarebbe il superamento di un sistema ritenuto eccessivamente frammentato – dove le autorità nazionali hanno applicato regolamentazioni in modo disomogeneo. La proposta non è stata accolta con molto favore dalle associazioni di categoria, che già settimane fa (quando la proposta non era ancora stata formalizzata) si erano espresse in senso contrario.

Un solo ente: ESMA

La Commissione Europea ha un obiettivo certamente ambizioso: evitare l’applicazione disomogenea di regole che ritiene essere a tutela di mercati e investitori. Applicazione disomogenea che oggi è favorita, sempre secondo il parere della Commissione, dalla presenza di 27 authority nazionali, dalle quali dipendono i singoli processi di approvazione e di controllo successivo.

La Commissione Europea vorrebbe pertanto concentrare tali poteri in capo a ESMA, la European Securities and Markets Authority – una sorta di omologa di SEC sul territorio europeo.

  • È ancora una proposta

Si tratta soltanto di una proposta, che dovrà essere poi negoziata e approvata anche dal Parlamento Europeo e dal Consiglio. Non è chiaro per il momento quali siano gli intendimenti delle diverse anime politiche che animano l’Unione Europea.

Quello del superamento della frammentazione dei mercati è un obiettivo che è stato fatto proprio anche dal Ministero dell’Economia e delle Finanze della Repubblica Italiana, che però non si è ancora espresso sul possibile trasferimento di poteri da CONSOB a ESMA. Vengono così confermate le voci che avevano preso a circolare già a novembre.

Un vantaggio per chi vuole “aprire” in Italia?

CONSOB è storicamente una delle authority nazionali più restrittive in termini di approccio al mercato delle criptovalute e non è detto che un eventuale passaggio dei suoi poteri in capo a ESMA finisca per essere negativo per il comparto, almeno in Italia.

Rimangono però aperte diverse questioni, che interesseranno principalmente quei paesi che storicamente sono più forti nell’attrarre compagnie crypto e più in generale società che offrono servizi di investimento. Paesi che hanno di molto migliorato i propri controlli nel corso degli ultimi anni e che comunque non sono in testa per quanto riguarda i player internazionali che li hanno scelti come sede principale in Europa.

In realtà ad oggi i principali operatori internazionali che hanno attivato sedi in Europa hanno scelto diversi paesi come quartier generale: Coinbase è in Lussemburgo, Kraken in Irlanda, Bybit in Austria, Circle ha invece scelto di aprire la sua divisione europea in Francia.

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