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Come scegliere exchange crypto

Come Scegliere un Exchange Crypto nel 2026 in Sicurezza

I nostri analisti ci spiegano passo dopo passo come scegliere un exchange crypto in modo sicuro, valutando tutti i fattori più importanti per una scelta sicura, trasparente e consapevole.

Come scegliere un exchange crypto? Quali sono le caratteristiche da tenere a mente per procedere nel migliore dei modi con la selezione oculata di un buon CEX, o eventualmente DEX? Data la scarsità di informazioni presenti sul web e l’assenza di una guida che permetta agli investitori, soprattutto se alle prime armi, di seguire step lineari, abbiamo deciso di strutturare un vero e proprio vademecum sulla ricerca dei migliori exchange.

👉 Se vuoi bypassare la ricerca manuale, i nostri esperti hanno condotto un’accurata indagine di mercato, mettendo in evidenza Bitunix (vai qui per approfondire), che ti offre un ottimo bonus futures fino a 400 dollari cumulabile!

Metteremo in evidenza una metodologia che noi stessi utilizziamo, quantomeno in larga parte, per redigere le nostre accurate recensioni su piattaforme per investire su criptovalute. Prenderemo come riferimento diversi fattori stabilmente presenti all’interno del nostro review process, ormai da anni affinato per garantire ampia trasparenza, chiarezza informativa e specificità delle informazioni.

📌 Come scegliere un exchange crypto🏋🏼‍♂️ Peso della caratteristica da valutare
Tipologia di exchange9.5/10
Trasparenza delle informazioni9.8/10
Affidabilità e regolamentazioni9.8/10
Sicurezza e protezione9.8/10
Funzionalità e servizi9.7/10
Piattaforme operative ed App9.7/10
Costi e commissioni9.7/10
Depositi e prelievi9.5/10
Opinioni e recensioni9.8/10
Valutazione di Criptovaluta.it9.9/10
Aspetti e fattori da valutare per scegliere un exchange per criptovalute

1. Tipologia di exchange

Il primo aspetto che teniamo ad approfondire è incentrato sulla tipologia di exchange da poter scegliere. A tal proposito, ti ricordiamo che le due più grandi categorie di exchange odierne sono i CEX, ossia exchange centralizzati, ed i DEX, ossia exchange decentralizzati. La scelta dipende molto dalle esigenza di ogni singolo investitore, sia sotto l’aspetto operativo che prettamente funzionale.

Vediamo alcuni punti che possono chiarirti le idee:

  • exchange centralizzati (CEX): si tratta di piattaforme gestite essenzialmente da un’entità centrale (ne sono esempio Bybit, Bitunix, Kraken e così via), le quali si basano sull’utilizzo di specifici order book, mettendo in connessione acquirenti e venditori;
  • exchange decentralizzati (DEX): sono piattaforme prive di un controllo centrale e che permettono di scambiare in modo diretto asset crypto, da una pool di liquidità, a sua volta strutturata dalla liquidità fornita dagli utenti stessi.

Di norma, un exchange centralizzato (come Bitunix, scoprilo qui) è molto più facile da utilizzare e permette agli utenti di gestire in modo efficiente le operazioni di investimento, anche operando con valuta fiat (per intenderci euro, dollari e così via). Devi tuttavia e di contro fidarti della società che gestisce la piattaforma, la quale detiene per tuo conto i capitali che hai deciso di archiviare al suo interno.

In un exchange decentralizzato, i fondi restano all’interno del tuo wallet personale ed hai quindi un maggior controllo generale. Dispongono tuttavia quasi sempre di minore liquidità rispetto ai CEX e potrebbe quindi esser più complesso trovare controparti per lo scambio. Garantiscono però una maggiore privacy, non chiedendo la verifica dell’identità (esistono tuttavia molti nuovi CEX no KYC).

2. Trasparenza delle informazioni

Un secondo aspetto, fondamentale per capire come scegliere un exchange crypto, riguarda la trasparenza delle informazioni e dei dati presentati. Prima di procedere con una qualsiasi registrazione, è buona pratica entrare sulla pagina ufficiale dell’exchange e valutare tutto ciò che propone, ma soprattutto come lo propone. La presenza della lingua italiana può ad esempio essere un vantaggio per coloro che non parlano altre lingue.

Quali sono quindi gli aspetti da dover verificare? Vediamo i più importanti:

  • identità e struttura: un buon exchange deve necessariamente mettere in evidenza la sua sede legale, le sedi operative, il team di sviluppo alla base del progetto, il management, eventuali founder e tutto ciò che permette di localizzare e dare un’identità ben precisa all’ente;
  • avvertenze sui rischi: le attività su criptovalute, che ricordiamo essere volatili ed altamente imprevedibili, sono molto rischiose ed è per questo che trovare informative sulle possibilità di perdita dei capitali può significare molto e dimostra l’onestà dell’exchange esaminato;
  • assenza di promesse sui guadagni: collegandoci al punto precedente, è chiaro che nessun CEX/DEX può promettere guadagni certi e matematici sul settore del trading crypto (in caso contrario potresti trovarti d’innanzi ad una vera e propria truffa, o piattaforma non legale nel nostro territorio);
  • dati e variabili sulle attività: un exchange che si rispetti mette sempre in evidenza in modo pubblico i dati sui volumi di scambio, la liquidità in tempo reale e le variazioni sulle diverse attività e funzionalità di investimento presenti al suo interno.

Come regola generale, tieni bene a mente che più un exchange è chiaro e trasparente (anche sull’aspetto dei costi, che vedremo successivamente), più può considerarsi serio, affidabile e rispettoso nei confronti degli utenti che decidono di registrarsi.

3. Affidabilità e regolamentazioni

Parlare di affidabilità e regolamentazioni nel processo di selezione di un exchange crypto significa focalizzare l’attenzione sul pieno rispetto delle regole e delle direttive locali. Se operi dall’Italia, il contesto di interesse è quello Europeo, ossia del SEE (acronimo di Spazio Economico Europeo). Nel corso degli ultimi anni sempre più piattaforme hanno cercato di omologarsi agli standard richiesti dall’UE.

Vediamo cosa considerare:

  • presenza nel registro OAM: in Italia, il primo passo per un exchange volenteroso di offrire i suoi servizi, è ottenere l’iscrizione all’interno di questo specifico registro, gestito dall’Organismo degli Agenti e dei Mediatori. Non si tratta di una licenza, bensì di un’iscrizione che attesta gli obblighi di comunicazione e trasparenza (ne abbiamo discusso in precedenza) in Italia;
  • licenza MiCA: trattasi del noto Markets in Crypto-Assets, ossia un insieme di normative introdotte in Europa di recente e che mirano ad omologare le regole di gestione in ambito crypto in tutti i Paesi membri dell’UE. Può considerarsi un’integrazione fondamentale per la creazione di un ambiente normativo unico, volto alla protezione dei consumatori ed investitori.

Ciò che in questa sede preme sottolineare, è che un exchange che ha ottenuto l’autorizzazione MiCA (come Bybit, scoprilo qui) in un qualsiasi Paese UE, può legittimamente offrire i suoi servizi in tutti gli Stati membri, grazie all’ottenimento di un passaporto europeo. Se ad esempio il tuo CEX ha ottenuto il MiCA in Austria, allora risulta pienamente legale in Italia ed utilizzabile dagli investitori italiani.

4. Sicurezza e protezione

In tantissimi, tra i volenterosi di capire come scegliere un exchange crypto, ci hanno chiesto di approfondire gli aspetti sulla sicurezza da valutare per condurre una selezione ottimale. Si tratta di uno dei punti a nostro avviso più importanti e critici, che non deve assolutamente essere sottovalutato. Vediamo di capirne di più studiando vari aspetti.

Protezione e conservazione dei fondi

Partiamo dal cuore della sicurezza finanziaria dell’exchange, il quale – come detto in precedenza – il più delle volte detiene le criptovalute ed i fondi fiat che hai deciso di caricare al suo interno. Troviamo quindi vari aspetti pillar da dover ricordare:

  • cold storage: un buon exchange mantiene la maggior parte dei fondi (spesso anche più del 90%) tramite uno stoccaggio a freddo, ossia offline e disconnesso da Internet (aumenta in modo netto la sicurezza contro potenziali attacchi informatici);
  • hot storage: una piccolissima percentuale dei fondi è tenuta con stoccaggio a caldo, ossia collegato alla rete (troviamo in ogni caso misure di crittografia avanzate e sistemi accessori per tutelare al meglio gli utenti);
  • segregazione dei fondi: la regolamentazione MiCA ed il nuovo quadro normativo europeo impongono alle società che gestiscono piattaforme per scambi crypto di tenere separati i fondi dei clienti (sia legalmente che contabilmente) dai fondi operativi dell’azienda;
  • proof of reserves: in gergo tecnico è chiamata PoR ed è una procedura di auditing volta a dimostrare essenzialmente due aspetti, ossia che l’exchange possiede le criptovalute e che i saldi dei clienti risultano coperti (si utilizzano strutture di dati crittografici chiamate Markle Tree, volte a dimostrare riserve in rapporto 1 ad 1, o addirittura superiore).

Sicurezza del conto utente

Rientrano all’interno di questa categoria le misure volte a tutelare l’account di chi si registra e che, molte volte, devono essere attivate direttamente dagli utenti nella propria dashboard operativa. Cerchiamo di capire quali sono ed a cosa servono:

  • autenticazione a due fattori: chiamata anche 2FA, permette di potenziare l’efficacia e la sicurezza durante l’accesso sul proprio account (anche tramite la generazione di codici temporanei TOTP), in modo da prevenire accessi non autorizzati;
  • processo di recupero password: un exchange che si rispetti permette di modificare e di recuperare le credenziali di accesso in modo altamente semplificato e rapido (sia dalla modalità web desktop sia tramite app per dispositivi mobili);
  • whitelist per i prelievi: un meccanismo innovativo, presente solo sui migliori exchange crypto, che permette di settare una lista di indirizzi “approvati” verso i quali poter effettuare prelievi.

Sicurezza dell’infrastruttura

In ultimo, non di certo per importanza, troviamo la sicurezza di tutta l’infrastruttura, ossia dell’hub di gestione dei servizi e delle funzionalità che avvengono sul provider. Anche in questo caso, ecco alcuni aspetti sui quali focalizzare l’attenzione:

  • protocolli avanzati e crittografia: ne sono esempio SSL/TLS, i quali cercano di proteggere (nei limiti del possibile) lo scambio di informazioni tra il tuo device ed i server dell’exchange in questione;
  • programmi Bug Bounty: sempre più utilizzati dagli exchange più performanti, permettono ad utenti ed esperti di programmazione di trovare e segnalare eventuali vulnerabilità all’interno del sistema (si tratta di un miglioramento proattivo);
  • sistemi Anti-DDoS: vengono utilizzati dai migliori CEX per cercare di mitigare il più possibile attacchi Distributed Denial of Service, che potrebbero rendere l’exchange non operativo.

5. Funzionalità e servizi

Giunti a metà strada, sono certo che tu abbia compreso già tantissimi aspetti su come scegliere un exchange crypto. Vogliamo tuttavia potenziare le tue conoscenze, parlando anche delle funzionalità e dei servizi che – quantomeno ad oggi – non possono e non dovrebbero mancare all’interno di una piattaforma per investire in criptovalute.

Modalità di investimento

Un exchange crypto di nuova generazione ti permette di investire su criptovalute tramite diverse metodologie. Si parte ad esempio dalla compravendita di asset (valuta quindi la presenza di sezioni di acquisto rapido), che ti permettono di acquistare e possedere criptovalute reali. In aggiunta, troviamo le modalità di trading più comuni, ossia il trading Spot ed il trading Futures (che si basa su strumenti derivati).

Oltre ciò, qualora il tuo interesse sia quello di esporti su criptovalute anche con sistemi di investimento indiretti, o quantomeno alternativi, è chiaro che bisogna valutare attentamente anche altre tipologie di servizi, come ad esempio:

  • Earn (o risparmio flessibile/fisso): può considerarsi come una sorta di conto di risparmio bancario, che permette di ottenere interessi (periodici, o giornalieri), sul proprio deposito in crypto;
  • Staking: si bloccano proprie criptovalute appartenenti alla categoria Proof-of-Stake e si guadagnano ricompense (tramite nuovi token) per aver partecipato alla validazione delle transazioni sulla rete;
  • Dual Investment (doppio investimento): si tratta di un prodotto strutturato volto ad offrire rendimenti potenzialmente elevati, ma che – di contro – ha solitamente rischi altissimi da dover considerare;
  • Shark Fin: anche in questo caso ci troviamo nella categoria dei prodotti strutturati, tuttavia con un rendimento minimo potenzialmente garantito ed uno flessibile sulla base delle oscillazioni di prezzo delle criptovalute durante l’investimento.

Sistemi automatici

Se sei un utente alle prime armi e vuoi capire come scegliere un exchange crypto, tra le funzionalità che non dovrebbero mancare, troviamo il Copy Trading e meccanismi di trading automatici tramite Bot, o sistemi analoghi. Scopriamo di cosa si tratta:

  • Copy Trading: permette agli utenti che si iscrivono sul CEX di selezionare altri investitori professionisti sulla base delle loro preferenze, di seguirli e di ottenere le loro stesse transazioni a mercato in modo identico e speculare (si copiano le posizioni);
  • Trading Bot: tramite l’utilizzo di specifici algoritmi, questi Bot sono in grado di analizzare il mercato e di aprire posizioni sulle coppie crypto in modo autonomo (il trader può comunque impostare stop loss, take profit ed altri parametri a sua preferenza).

Quando analizzi sistemi automatici, ricorda tuttavia di prestare sempre massima allerta. Nel settore del trading crypto non esistono soldi facili e tutte le piattaforme di trading crypto automatiche che indicano guadagni certi, non devono essere considerate (rappresentano truffe).

Carte e campagne

Penultimo punto legato alle funzionalità e servizi, riguarda la presenza di eventuali carte crypto e campagne per gli utenti registrati. Ad oggi tantissimi exchange mettono a disposizione carte di pagamento basate sui principali circuiti internazionali (come ad esempio VISA, o MasterCard). Permettono di spendere le proprie crypto in negozi fisici, ottenendo anche cashback sulle spese (la Bybit Card, offre ad esempio il 10% di cashback).

Quanto alle campagne, studia sempre in modo accurato il cosiddetto “Rewards Hub”, ossia una sezione presente sui CEX/DEX e che mette in evidenza tutti i bonus di benvenuto, nonché le tante iniziative che le piattaforme mettono a disposizione nel corso dei mesi. Puoi così beneficiare di bonus crypto, o anche eventualmente di veri e propri voucher da poter utilizzare per le attività sull’exchange.

Formazione ed Academy

Nel corso degli ultimi anni, sempre più exchange hanno compreso l’importanza della formazione, ossia di offrire agli utenti registrati sezioni altamente specializzate su temi educativi. Che tu sia un esperto, o un principiante, la sezione Academy (tra le più innovative e complete troviamo quella di Bybit) può permetterti di incrementare le competenze e di conoscere eventuali funzioni che, prima di allora, non conoscevi a pieno.

Gli spazi formativi proposti dai migliori exchange integrano guide sul mondo delle crypto a tutto tondo, nonché tutorial pratici su come utilizzare il provider (sia da desktop che da mobile) ed approfondimenti mirati, anche su strategie operative. Si tratta di un servizio sempre più gettonato e che puoi valutare sulla base della qualità dei temi trattati, lingua di erogazione (prediligi l’Italiano) e professionalità dei formatori.

6. Piattaforme operative ed App

All’interno della nostra lista su come scegliere un exchange crypto, non poteva di certo mancare l’approfondimento sulle piattaforme operative ed app per dispositivi mobili. In linea generale, quasi tutti i CEX/DEX mettono a disposizione la piattaforma per il trading Spot e quella per il trading Futures (quasi uguali, ma con ovvie impostazioni differenti).

Quali sono a tal proposito i fattori da valutare? Vediamo i più importanti:

  • fluidità delle operazioni: la totalità degli exchange moderni utilizza sistemi senza nessun tipo di rallentamento e che permettono quindi di aprire posizioni in pochissimi istanti (questo garantisce operatività senza intoppi);
  • presenza dei dati: all’interno delle piattaforme non possono mancare informazioni fondamentali, quali prezzo aggiornato in tempo reale, variazioni dell’Order Book in live, scostamento dei volumi e così via (più dati trovi e più puoi procedere in modo informato);
  • parametri e settaggi: ricorda di selezionare solamente exchange che ti permettono di impostare il leverage in modo semplificato, nonché stop loss, take profit, tipologia di ordini (a mercato, limite, trigger e così via);
  • strumenti grafici: non può di certo mancare il grafico della quotazione in tempo reale della coppia, o dell’asset crypto selezionato (un numero maggiore di strumenti per analisi tecnica, come indicatori, oscillatori e pattern, rappresenta un netto valore aggiunto);
  • personalizzazione del layout: la capacità di poter personalizzare completamente la posizione dei grafici, gli ordini, il depth chart, o di poter salvare diversi workspace nel corso del tempo;
  • funzionalità demo: permette di utilizzare capitali virtuali per testare la piattaforma.

Tutti i servizi e tutte le funzionalità disponibili tramite la modalità web desktop, devono essere permesse anche tramite le app crypto per device mobili (sia per iOS che per Android). Ricorda a tal proposito di valutare sempre in modo accurato i punteggi delle recensioni sugli store online (che ricorderemo a breve).

7. Costi e commissioni

L’analisi dei costi e delle commissioni è uno dei fattori chiave più importanti e che può influenzare ampiamente la redditività del tuo trading nel corso del tempo. Per questo motivo, fare la scelta giusta può davvero significare molto. Ecco su cosa focalizzarsi:

  • commissioni di trading;
  • commissioni su scambi Fiat;
  • commissioni su scambi crypto.

👉 Ad oggi, Bitunix è uno degli exchange con le migliori commissioni sul mercato (scoprilo qui)

Commissioni di trading

Quando fai trading di criptovalute, devi necessariamente tenere a mente i costi diretti per l’esecuzione di un’acquisto, o di una vendita. Considera quindi le percentuali per il maker (commissione del “creatore”, che fornisce liquidità nell’Order Book) e le percentuali per taker (commissioni del “prenditore”, che rimuove liquidità dall’exchange, accettando ordini che risultano subito disponibili ed eseguiti nell’immediatezza).

A tal proposito, la struttura più comoda per coloro che iniziano, è quella a livelli (in gergo tecnico Tiered Fee Structure). Molto semplicemente si basa su uno scatto delle percentuali, che vanno man mano a diminuire sulla base dei volumi di trading processati negli ultimi 30 giorni. Suggeriamo di focalizzare l’attenzione sui CEX che offrono una struttura con molti livelli (dai 7 in su e che arrivano allo 0,0100% puoi ritenerti soddisfatto).

Commissioni su scambi Fiat

Non dimenticare mai di valutare i costi legati all’interazione del sistema bancario tradizionale con l’exchange valutato. Si tratta, nel concreto, delle commissioni associate ai:

  • depositi Fiat (ad esempio in EUR): come regola generale, i migliori exchange in circolazione permettono di depositare (quantomeno con bonifico) a costo zero, ma occhio alle eventuali commissioni sui depositi istantanei;
  • prelievi Fiat (ad esempio in EUR): in modo molto simile con quanto avviene per i depositi, anche i prelievi (quantomeno con bonifico) risultano solitamente a costo zero.

La presenza di potenziali costi esterni, ossia associati in modo specifico ai sistemi di pagamento selezionati, non rientra nel computo complessivo della valutazione dell’exchange. Si tratta pur sempre di considerazioni importanti e che dovresti sempre valutare.

Commissioni su scambi crypto

Un’altra importante tipologia di costi da dover valutare, prima di scegliere in via definitiva un exchange di criptovalute, è quella sugli scambi crypto (sia di prelievo che di versamento, ossia di spostamento delle coin all’interno del provider selezionato). Cerchiamo di approfondirle al meglio:

  • commissioni di prelievo crypto: troviamo in questo caso una commissione fissa (o variabile a seconda del traffico) per coprire il costo del gas/rete, fondamentale per processare la transazione sulla blockchain (valuta anche il numero di blockchain disponibili per lo scambio);
  • commissioni di deposito crypto: nella stragrande maggioranza degli exchange validi, questa tipologia di attività non ha alcun costo interno (ossia l’exchange ricevente non trattiene alcuna commissione);

8. Depositi e prelievi

Un fattore che si interconnette a quello visto in precedenza ma che, al di là dei costi, deve necessariamente mostrare alcuni specifici aspetti imprescindibili e che possono davvero fare la differenza. Parliamo in questo caso di:

  • presenza di metodi di pagamento moderni: oltre ai bonifici ed alle carte di pagamento, valuta la presenza di portafogli elettronici e dei più innovativi Google Pay ed Apple Pay, considerabili un reale valore aggiunto. Per depositare crypto, valuta invece il supporto di blockchain economiche, sicure e rapide (BSC, ERC20 e così via);
  • rapidità dei sistemi di pagamento: il sistema più rapido per poter caricare fondi all’interno di una piattaforma è il bonifico bancario istantaneo (considerato molto sicuro) e l’accredito con carta di pagamento (di credito, o di debito), anch’esso istantaneo (per i bonifici SEPA tradizionali, potrebbero volerci dalle 2 alle 3 giornate lavorative);
  • limiti e requisiti: l’exchange selezionato deve sempre specificare in modo chiaro e trasparente i limiti massimi di prelievo giornalieri e mensili, nonché quelli eventuali di deposito (valuta anche se è obbligatorio procedere con la KYC, di primo, o secondo livello, per processare depositi e prelievi).

9. Opinioni e recensioni

Nel computo complessivo di una valutazione, per capire come scegliere un exchange crypto, un peso importantissimo va dato alle opinioni e recensioni sul provider, o sui provider, considerati. Esistono diverse valutazioni che noi di Criptovaluta.it ti suggeriamo di controllare in modo accurato e senza nessun indugio.

Testimonianze su TrustPilot

I siti informativi di prestigio, come ad esempio TrustPilot, possono darti una grossa mano nel processo selettivo. Si tratta di uno studio che noi stessi conduciamo di volta in volta quando studiamo uno specifico exchange e che ci permette di assodare la professionalità, o meno, rispetto a quanto indicato da potenziali testimonianze dirette rilasciate da effettivi (o presunti) utilizzatori. Uno score sopra le 3.5 stelle su 5 è il minimo accettabile.

Per ora tutto chiaro, ma le valutazioni e le recensioni (positive e negative) presenti su siti come TrustPilot rappresentano la verità assoluta? Assolutamente no, dato che solamente un’occhio ben allenato è in grado di capire se i pareri indicati sono frutto di manipolazioni, o se si tratta di testimonianze reali ed effettive. Presta quindi attenzione ed impara e valutare quanto letto di volta in volta.

Pareri Reddit e forum

Al di là di TrustPilot, ti suggeriamo di focalizzare spesso l’attenzione sui principali forum informativi del settore, o che comunque integrano al loro interno uno spazio dedicato al mondo del trading e degli investimenti su criptovalute. Ne sono esempio Reddit, Quora, Discord ed altri ancora. Essendo spazi comuni e pubblici, soffermati solamente su commenti proposti da utenti con firma reale, onde evitare di incappare in fake news.

Opinioni sui social

In ultimo, non per ordine di importanza, puoi valutare le considerazioni degli utenti (soprattutto dei retail e piccoli trader) proposte sui maggiori social network. Tra i più seguiti sul tema troviamo Instagram, LinkedIn (molto più professionale), YouTube ed anche Facebook. Puoi così leggere esperienze dirette, pareri sul servizio di supporto ed assistenza, o semplici opinioni legate alle funzionalità messe a disposizione dall’exchange.

10. Valutazione di Criptovaluta.it

Chiude la lista delle attività da poter svolgere per selezionare il miglior exchange, la considerazione della nostra valutazione. Come reale e concreto punto di riferimento nel settore da diversi anni, conduciamo giornalmente valutazioni oculate e precise sui principali e maggiori exchange crypto disponibili sul mercato. Tutto ciò seguendo metodologie assodate ed affinate di continuo, che ci permettono di procedere con valutazioni:

  • all’insegna dell’imparzialità;
  • basate su reali funzionalità e caratteristiche del provider;
  • trasparenti sotto tutti i punti di vista;
  • costantemente aggiornate dal nostro team di revisione;
  • basate su un rigoroso review process.

Sulla base degli stress test condotti dagli esperti e sulla valutazione singola di ogni caratteristica pillar, eroghiamo un punteggio complessivo per ogni exchange (dopo averlo approvato a più fasi). Consigliamo quindi a tutti di leggere le nostre guide (Bybit, Bitunix, Kraken, BingX e Bitget) e di utilizzarle come ulteriore supporto per la selezione della propria piattaforma.

Conclusioni

Con la nostra guida, altamente informativa, sei ora in grado di scegliere – potenzialmente in modo autonomo – l’exchange crypto più adatto alle tue esigenze operative. La decisione finale deve ovviamente bilanciare quanti più aspetti possibili, incentrati sulla sicurezza e conformità, efficienza di gestione, funzionalità avanzate e servizi integrativi. Non commettere quindi l’errore di selezionare il primo provider a tiro e conduci analisi dettagliate.

FAQ

Come posso scegliere un exchange crypto?

Per scegliere un exchange crypto puoi valutare questi specifici punti: tipologia di exchange, trasparenza delle informazioni, affidabilità e regolamentazioni, sicurezza e protezione, funzionalità e servizi, piattaforme operative ed app, costi e commissioni, depositi e prelievi, opinioni e recensioni, nonché valutazione di Criptovaluta.it.

Quanto pesano le opinioni e recensioni sulla scelta di un exchange?

Le opinioni e recensioni sulla scelta di un exchange di criptovalute hanno un peso molto alto e ti permettono di avere maggiori certezze sulla professionalità, o meno, di un provider esaminato.

Come evitare di scegliere un exchange truffaldino?

Per evitare di scegliere un exchange crypto truffaldino non selezionare mai provider che promettono guadagni certi e matematici, che non indicano avvertenze sui rischi e che non mostrano alcuna regolamentazione ufficiale.

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