Mentre Bitcoin si gode una sessione relativamente tranquilla, in attesa del tanto atteso FOMC del 10 dicembre, arrivano alcuni dati particolarmente positivi sui mercati, soprattutto per quello che riguarda le piazze di trading dell’exchange Binance. Ci sono infatti delle questioni che meritano attenzioni, a partire dall’andamento dei flussi on-chain fino alla composizione degli ordini all’interno dell’order book.
Questione che da sole non possono certamente garantire una ripresa della criptovaluta, ma che ci sono molto d’aiuto per inquadrare lo scenario attuale e che in condizioni macro potenzialmente più favorevoli, potrebbero assumere un peso decisamente più bullish. Vediamo meglio di cosa si tratta e come il mercato sta reagendo a questo momento così importante per i prezzi futuri nel medio termine.
Bitcoin: inflow insolitamente bassi su Binance
Partiamo da questo concetto: in genere quando su un exchange si registrano parecchi inflow (depositi) in BTC, vuol dire che probabilmente quelle monete sono destinate ad essere vendute per fiat o stablecoin, ed è dunque un dato bearish. Invece quando si registrano outflow (prelievi) significa che quelle coins sono appena state acquistate e trasferite altrove su cold wallet per motivi di sicurezza.
Il discorso è esattamente l’opposto per i flussi di stablecoin (inflow bullish, outflow bearish), ma in questo caso ci interessano solo le movimentazioni in Bitcoin. Dai dati on-chain di CryptoQuant emerge che la media degli inflow di BTC a 30 giorni è stata alquanto bassa negli ultimi mesi, nonostante la forte correzione dai massimi. In particolare tra settembre ed ottobre il valore massimo ha toccato i 37,8 milioni di BTC.
Invece, in prossimità dei top locali di marzo/aprile 2024 e di novembre/dicembre 2024, gli inflow sono stati molti di più, rispettivamente di 208,4 milioni di BTC e 143,6 milioni di BTC. Questo ci fa pensare che l’ultimo periodo di debolezza sia stato dettato più da un’esasperazione speculativa piuttosto che da una vera e propria capitolazione. E contestualmente ci suggerisce che magari deve ancora arrivare il top di quest’ultima gamba rialzista, avviata a partire da maggio 2025.

Rapporto bid/ask torna a favore dei tori
Un altro dato che positivo per Bitcoin, che mostra una certa reazione da parte della domanda, arriva dal rapporto tra bid ed ask nell’orderbook del mercato spot di Binance. Questa metrica confronta la quantità di ordini limite in acquisto con quelli in vendita entro una determinata profondità dal prezzo spot, e ci serve come indicazione del possibile equilibrio o squilibrio tra le due componenti.
Considerando un intervallo 0%-20% entro il quale calcolare la profondità, notiamo che negli ultimi giorni il ratio è tornato positivo dopo diversi mesi di imbalance negativo a favore del lato ask (vendita). Addirittura siamo saliti ora al punteggio 0,31, il valore più alto da aprile dal bottom di aprile 2025.
Normalmente queste situazioni evidenziano un ritorno dell’interesse dei buyers a cercare esposizione speculativa, e capitano proprio quando i prezzi toccano livelli scontati interessanti. È una condizione di buon auspicio, che dovremo comunque contestualizzare con quelli che saranno i prossimi stimoli di liquidità macroeconomici, i quali potrebbero influenzare enormemente il livello di appetito per il rischio tra i vari partecipanti.

Aumenta l’interesse istituzionale per Bitcoin
Vi facciamo notare come in questo periodo così complesso da analizzare, il Chicago Mercantile Exchange (CME), mercato di riferimento per gli istituzionali su Bitcoin, registri un livello di open interest maggiore rispetto a quello di Binance, secondo i dati Coinglass. Anche su base giornaliera, vi è un incremento più marcato della metrica rispetto alla piattaforma crypto-nativa.
Questo spiega un po’ come verosimilmente gli utenti retail non stiano un granché approfittando del momento per fare operazioni, mentre i colletti bianchi di Wall Street sono più propensi a prendere posizioni.

C’è anche da spiegare però che l’open interest del CME è complessivamente in calo da dicembre 2024, quando aveva superato i 200.000 BTC di valore dei contratti, mentre ora è a 124.000 BTC. Invece su Binance il dato è aumentato visibilmente nel 2025 fino a toccare un nuovo massimo ad ottobre, per poi scendere però più in fretta di quanto fatto sul CME.
Forse ora, dopo un anno un po’ incerto, gli istituzionali sono tornati a fare sul serio, ma è ancora presto per tirare le somme.
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