Alex Lavarello – questa mattina – vi ha già dato le indicazioni corrette sui mal di pancia del mercato, che hanno relativamente poco a che fare con i tagli di Fed (e di quanto avrebbero dovuto tagliare, di grazia?) e più con l’altro grande tema di questa epoca così così. Intelligenza artificiale, investimenti miliardari e qualche ingranaggio che sembrerebbe essere meno profittevole del previsto. In pre-market Oracle lascia sul terreno oltre il 10%, tirando giù tutti i titoli del settore, per una correzione che le crypto sembrerebbero aver già scontato.
Cosa sta succedendo? Siamo di nuovo in quella fase? Quella del grande bluff degli investimenti sull’AI, che poi sarebbe il grande bluff di tutto il mondo finanziario? Cerchiamo di capire cosa sta succedendo.
Altro che memecoin: Oracle perde l’11%
Meno undici percento. Si sono svegliati così i più mattinieri negli States. A registrare questa pessima performance è Oracle, che ha fatto registrare dei ricavi molto più bassi delle aspettative, nonostante il boom di richieste per i servizi legati alla sua infrastruttura AI.
La conclusione che il mercato, sempre ubriaco di narrative e di short, ha offerto è che questo trend AI, di nuovo, è da mettersi sotto processo. In uno di quei processi dove il colpevole è già stato individuato e dove la discussione è una formalità.
Lo avevamo vissuto già qualche settimana fa, con una posizione short miliardaria (che poi miliardaria non era) di Michael Burry, e ora torniamo a discuterne, ahinoi, date le trimestrali poco brillanti di Oracle.
Le aspettative erano sui 16,21 miliardi di dollari, mentre il dato reale di “soli” 16,06 miliardi di ricavi, con poco meno di 150 milioni che mancano all’appello. Non esattamente una catastrofe, però è così che hanno decisa di interpretarla quelli che sono i giudici ultimi di tutto ciò che riguarda il denaro, ovvero appunto i mercati.
- Male anche le altre tech/AI
Fanno meglio, ma solo relativamente (e ci mancherebbe!) le altre azioni legate al trend AI. Nvidia perde l’1,5%, Microsoft quasi l’1%. AMD fa leggermente peggio. Male anche Coreweave che perde il 3%.
Tutto sommato, la correzione del mondo crypto è stata anche tranquilla rispetto ai numeri che girano a Wall Street.
Preoccupazioni eccessive?
C’è uno stanco luogo comune che avrete letto nel Boomeristan di Facebook, che ricorda che più ci si avvicina al sole, più grande è l’ombra che si proietta. È tutto vero, ed è un po’ questa la lettura che si può dare di cambiamenti di sentiment così repentini da ricordare più i capricci dei bambini che gli atteggiamenti che ci aspettiamo da mercati maturi.
Le aspettative sull’AI e sul suo ciclo di investimenti sono così alte che basta una minima smentita (“oh no, Oracle ha venduto leggermente meno delle previsioni”) per far ripiombare tutti nello sconforto. La buona notizia è che dopo una buona dormita in tanti tornano a più miti consigli.
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