Ormai ci siamo. La scelta di Donald Trump per il successore di Jerome Powell. Sarà un Kevin, per una corsa a due che vedrà contendersi il trono di re delle politiche monetarie Kevin Hassett e Kevin Warsh. Cosa questi due abbiano detto e fatto fino a oggi però conterà poco, perché sembra che Trump, almeno secondo quanto riporta Bloomberg, abbia chiesto a entrambi delle garanzie su un percorso deciso di taglio dei tassi di interesse.
Da maggio in poi il volto e gli ingranaggi di Federal Reserve e del FOMC (la riunione che decide la politica monetaria USA) saranno profondamente diversi. Oltre al cambio al vertice infatti ci saranno quattro avvicendamenti tra i membri votanti. Cambiamenti che sono da calendario, dato che c’è una rotazione ogni anno.
Come cambierà il FOMC
A interessarci maggiormente è il FOMC – ovvero la riunione che ogni circa 6 settimane decide sui tassi di interesse e sugli acquisti di titoli a mercato. La situazione attuale è la seguente.

I nomi con il bollino BYE sono quelli che non voteranno più nel 2026 (nel caso di Powell, da maggio in poi). Ora la situazione invece in termini di rimpiazzi. Ovvero la nuova configurazione del FOMC dopo il cambio.

Ci sarà dunque uno spostamento verso i pro-tagli, determinato principalmente dall’arrivo di un nuovo Presidente di Federal Reserve che dovrebbe essere allineato con i desiderata di Donald Trump.
Cosa vuole davvero Donald Trump?
Tassi bassi, molto bassi. Ieri ha parlato di necessità di portare nel più breve tempo possibile i tassi verso l’1%. E poi ha aggiunto che gli USA dovrebbero avere i tassi più bassi del mondo.
Un intervento a ruota libera che siamo certamente liberi di non prendere sul serio, ma che al tempo stesso dovrebbe dirci tanto di quali siano gli intendimenti di una Casa Bianca che sarà presto chiamata a decidere il prossimo Presidente di Federal Reserve. La nomina dovrà essere approvata dal Senato, ma sui due nomi che circolano, Hassett e Warsh, non sembra ci siano resistenze significative.
Cosa significa questo per i mercati, Bitcoin e crypto inclusi?
In realtà i mercati dovrebbero aver già scontato la direzione verso la quale dovremmo andare con queste nomine.
Per fine anno le posizioni sui futures che sono immortalate nel FedWatch Tool tuttavia indicano forte incertezza, con l’opinione prevalente che è quella di due tagli da qui a fine anno.
Fed ne ha anticipato uno nelle sue previsioni. Vale però la pena di ricordare ai nostri lettori che c’è tempo prima dell’ultimo meeting del 2026, che in mezzo ci sono anche midterm che potrebbero cambiare i rapporti di forza all’interno del Congresso e che in ultimo ci saranno anche questioni dell’economia cosiddetta reale che busseranno alla porta.
Questo non vuol dire che non sia utile iniziare a ragionare sulla prossima Fed. Ma prendere per buone e utili previsioni fatte ora dai mercati…
Senza stravolgimenti, almeno 2 tagli, forse tre
A meno di cambiamenti importanti in termini di fattori macro, chi vi scrive mette su bianco la sua previsione. Ci saranno almeno due tagli (0,25%+0,25% o 0,50% in soluzione unica), con la possibilità che ce ne siano anche 3 o 4 se il piano di Trump dovesse andare in porto.

Sarebbe, a parità di altri fattori, un buono spunto da offrire a Bitcoin, crypto e più in generale agli asset risk on.
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