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PAURA MERCATI

Bitcoin e crypto: crollo meme e alt, male le top, prezzi giù. Si gioca tutto in POCHE ORE

Sì, i mercati hanno ancora paura. Di cosa? Probabilmente di loro stessi.

È un brutto pomeriggio per il mondo crypto, che segue in realtà una giornata brutta anche a New York, dove c’è di nuovo pressione sulle azioni legate al mondo AI. Preoccupazioni che si fanno sempre più frequenti. Un brutto pomeriggio che fa pagare un prezzo relativamente alto più al settore altcoin che a Bitcoin, che comunque nel momento in cui scriviamo sta tenendo relativamente a fatica gli 85.000$.

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Una brutta giornata dunque, che esprime nervosismo anche in attesa dei dati di martedì 16 dicembre, alle 14:30, quando avremo in concomitanza sia non farm payrolls, sia i dati sulla disoccupazione. Dati che offriranno o meno un appoggio a chi vorrebbe tagliare anche a gennaio i tassi di interesse. Ipotesi che – come vedremo – per il momento è ancora minoritaria. Sul fronte europeo pagano invece le azioni legate al settore difesa, dopo che Zelensky ha affermato di voler rinunciare all’ingresso nella NATO.

Indici male, dopo aver aperto la sessione in positivo

Non è certamente un’ecatombe per il settore azionario americano, ma è comunque una giornata non ottimale, con pressioni relativamente importanti per quanto riguarda i principali titoli legati al mondo AI. Male Broadcom e male Oracle, che si confermano i malati di queste ultime sessioni. Non bene Microsoft.

Ad ogni modo le preoccupazioni che riguardano il mondo azionario sono state moltiplicate da un comparto crypto che continua a mancare di forza sia per reagire sia semplicemente per resistere all’assalto degli orsi.

Sembra che tutti odino ora il trade AI, ma vedo che il mercato continua a essere guidato dalla concentrazione – come le Magnifiche Sette […] Fino a quando ci sarà crescita dei ricavi per queste aziende, ci sarà espansione dei margini, e diventeranno le beneficiarie di importanti ritorni nel corso del prossimo anno.

Questo è il parere di David Wagner di Aptus Capital Advisor, che è stato intervistato da CNBC in merito all’attuale situazione sui mercati.

Il fronte anti-Powell

Nel frattempo il fronte anti-Powell che è venuto a crearsi in Federal Reserve non sembra trovare pace. Miran si è espresso di nuovo a favore dei tagli, riportando verbatim le opinioni che sembrano arrivare direttamente dalla Casa Bianca: i dazi non stanno creando inflazione – e quindi non vi è alcun bisogno di rimanere restrittivi in termini di politica monetaria.

Un’opinione che non è nuova, ma che vale la pena di riportare in quanto ripetuta, ancora una volta, oggi davanti ai microfoni.

Bitcoin e crypto: appuntamento tra poche ore

Un dato della disoccupazione maggiore delle aspettative (che sono tra 4,4% attuale e 4,6% di forbice massima) potrebbe forse riaprire gli scenari di un taglio a gennaio che potrebbe modificare in positivo il sentiment che circola negli ambienti crypto.

Qui Alex Lavarello ci spiega la situazione in dettaglio

Sentiment che continua ad essere fortemente diverso tra retail e istituzionali. I primi continuano a farsi dominare dalla paura, i secondi continuano a costruire, certi di essere in un settore la cui rilevanza continuerà a crescere.

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