I mercati vorrebbero tanto sapere di quale morte moriranno. O di quale vita vivranno, volendo capovolgere gli atteggiamenti. I dati sulla disoccupazione USA non sono incoraggianti, almeno per il futuro dell’economia, ma questo dovrebbe aiutare almeno marginalmente l’ipotesi tagli a gennaio. Una situazione comunque di quasi impossibile lettura, tant’è che prima dell’apertura delle borse USA, le crypto hanno giocato un contenuto scherzetto, salvo poi recuperare qualcosina.
Situazione che però è ancora più difficile per Jerome Powell, che se questo dovesse essere il trend, farà una certa fatica a tenere a bada la fronda che vorrebbe più tagli.
Bitcoin e crypto incerte, come gli indici USA
Sale il VIX, ma per il resto tutto galleggia più o meno sui prezzi di apertura. Questa è la fotografia a 30 minuti dall’apertura delle contrattazioni negli USA, segno che il dato brutto dal mercato del lavoro non ha dato comunque una direzione netta agli scambi.
Brutto per chi? Per chi lavora, per l’economia e per Jerome Powell, che dovrà fare i conti con Miran e con gli altri pro-Trump, che in virtù della crescita della disoccupazione spingeranno maggiormente per i tagli.
Lavoro… in crescita? La situazione ai limiti della follia è certificata inoltre da un dato dei non-farm payrolls superiore alle aspettative e comunque in positivo.
- Bitcoin e crypto in attesa
Nessun movimento brusco da parte delle principali criptovalute, con un dato che comunque era previsto, per quanto il 4,6% fatto registrare sia in realtà sulla parte alta delle previsioni.
Chi avrà ragione?
C’è un punto di dibattito molto interessante, almeno a livello accademico. Si ritiene infatti che una volta incanalata in un trend, la disoccupazione possa essere invertita soltanto con interventi di politica monetaria importanti.
La teoria in questione indicherebbe dunque a Powell e compagnia di procedere il più velocemente possibile con dei tagli, a patto che non ci siano altre preoccupazioni.
Tuttavia di altre preoccupazioni ce ne sono in abbondanza, e non si potrà dunque procedere senza pensare alle conseguenze sull’inflazione. Il dato arriverà giovedì – e sarà probabilmente intorno al 3,0%. Non solo molto superiore al target del 2,0%, ma anche in direzione contraria, ovvero al rialzo o comunque in lateralizzazione.
Quello di Powell è un puzzle impossibile da risolvere, sul quale tra le altre cose incidono anche certe spinte da parte della Casa Bianca, che vorrebbe come tutti i governi del mondo dei tassi più bassi.
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