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Bitcoin: Inchiesta del NASDAQ! | 72% operatori aspetta ETF Spot

Buone nuove arrivano dagli USA, dove la febbre da cripto e Bitcoin non sembrerebbe essersi arrestata neanche davanti a quanto sta avvenendo sui mercati, perché per l’appunto oltre il 70% dei promotori finanziari e degli advisor vorrebbe investire in una versione spot di ETF su $BTC.

Ed è una notizia che arriva da una ricerca di mercato di NASDAQ Inc., non esattamente una ricerca da quattro soldi come tante purtroppo circolano nell’ecosfera legata al mondo delle cripto.

Spot ETF Bitcoin - nasdaq in attesa
Operatori NASDAQ a caccia di Bitcoin: ma vogliono ETF Spot

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Il 72% degli esperti pronti ad investire in un ETF Bitcoin Spot

Secondo un’indagine effettuata da NASDAQ, che ha coinvolto 500 advisor finanziari che sono nello spazio cripto, ben il 72% di questi sarebbero pronti ad andare ad investire su un ETF Spot su Bitcoin. E circa l’86% sarebbe pronto ad aumentare le proprie posizioni, tra quelli che hanno già investito all’interno del mondo cripto e $BTC.

Un’ottima notizia, che arriva in una fase di mercato molto complicata e che rilancia comunque una narrativa molto diversa da quella che sta dominando anche i social nelle ultime ore, ovvero il rientro in bear market a causa di un sentiment relativamente negativo legato anche alle pessime performance delle borse mondiali.

Siamo davanti al flip del sentiment? Forse non ancora, ma possiamo comunque avere maggiore contezza dell’effettivo stato del mercato oggi, mentre in troppo prevedono sventura e i veri pesci grossi si preparano, come se nulla fosse successo, ad entrare sul mercato o ad ampliare le proprie posizioni.

La questione degli ETF Bitcoin Spot

Per chi non dovesse essere particolarmente avvezzo al mondo della finanza e dei prodotti che ospita è bene fare un breve recap. SEC sta ostacolando ormai da mesi l’arrivo sul mercato di ETF che acquistino direttamente Bitcoin – spot appunto – preferendogli quelli che replicano in maniera sintetica i prezzi del future a più breve scadenza.

Prezzi che possono divergere in modo sostanziale e che soprattutto incorporano dei costi di gestione dei contratti non indifferenti. Non è un caso che moltissimi fondi anche di grandi proporzioni stiano appunto spingendo per ottenere l’approvazione di ETF che acquistino effettivamente Bitcoin, ovvero operando con la replica cosiddetta fisica.

Un’approvazione di questo tipo da parte di SEC, stando almeno a questa indagine, potrebbe essere effettivamente dare una nuova spinta propulsiva a livello di mercato a Bitcoin. Ovvero una spinta rialzista con l’arrivo di grandi capitali sul mercato.

Certo, una larga parte dipenderà da SEC e anche dagli umori politici alla quale, volente o nolente, dovrà rispondere. Se non sarà per questa volta, sarà probabilmente per la prossima. I direttori di SEC non durano in eterno, così come gli equilibri politici che ne portano alla nomina.

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