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WARREN ANCORA CRYPTO

Crypto audit truffaldini! Parla ancora la senatrice Warren

Ancora contro le crypto, ancora contro chi fornisce servizi. È il suo turno, di nuovo. Parla la Senatrice Warren, contro le società di audit.

La senatrice anti-crypto colpisce ancora. Infaticabile nella sua battaglia al mondo delle criptovalute, questa volta Elizabeth Warren si è schierata contro le società che offrono audit alle compagnie crypto, inviando una lettera (l’ennesima), all’Accounting Oversight Board. Non è chiaro se abbia prove di quanto contesta o meno – non che sia mai importato nell’azione politica anti-crypto della senatrice – sta di fatto che ci troviamo ancora una volta a parlare di un personaggio politico di spicco negli USA che sta cercando di completare la sua carriera politica guadagnandosi anche lo scudo di Don Chisciotte contro le Cripto.

Questa volta sul banco degli imputati del tribunale immaginario messo in piedi da Warren ci sono società che offrono audit alle compagnie cripto, che avrebbero riempito di tristezza cuore e mente di Elizabeth Warren, in quanto complici di narrative sbagliate e della produzione di documenti tutto sommato falsi. Ad accompagnarla, questa volta, il Senatore Ron Wyden.

Disappointed

Perdonateci la mancanza di traduzione, ma si tratta di sentimento sì puro da meritare le pagine di Criptovaluta.it in forma originale. Partiamo dagli inizi: Elizabeth Warren – che manda lettere a chiunque abbia a che fare anche obliquamente con le cripto, questa volta contatta PCAOB – no profit che si occupa di questioni relative alla contabilità e al report di informazioni societarie – per contestare gli audit di cui avrebbero goduto diverse società cripto.

Audit sospetti che giocano un ruolo importante nel rappresentare la stabilità finanziaria delle società cripto.

Sul banco degli accusati sono finiti Prager Metis e Armanino, la seconda coinvolta anche in audit – per quanto risalenti nel tempo – di FTX.

Con l’utilizzo di audit farlocchi che sono stati condotti da società che sono registrate con PCAOB – le società di audit hanno ingannato il pubblico e messo a repentaglio l’affidabilità del sistema di auditing – e adesso lo sappiamo, la tenuta del sistema finanziario e bancario – avete sia l’autorità che la responsabilità di mettervi freno.

In altre parole si torna al vecchio ritornello senza alcun tipo di base nella realtà fattuale del mondo crypto che avrebbe portato giù diverse banche USA e di conseguenza messo a repentaglio l’intero sistema bancario.

Tutto quasi divertente, se non fosse che il contagio è partito da Silicon Valley Bank che per gestione e rispetto di certi criteri era certamente più vicina alle simpatie politiche della senatrice che al mondo cripto.

Carriera warren crypto
Quanta distruzione vale una carriera politica?

Clima infame

Gli americani non conosceranno questa locuzione pur fortunata in Italia e noi ne approfittiamo. Il clima che certi politici negli USA stanno provando a creare intorno alle cripto non si merita nessun altro aggettivo se non infame.

Attacchi alle banche – anche secondo WSJ Signature sarebbe stata punita per rapporti con società cripto – e tattiche FUD per chiunque voglia averci a che fare. Manovre che hanno due tipi di risultati: il primo è quello di donare visibilità ad una senatrice che ama sposare certe cause. Il secondo è che il mondo crypto che prova a fare le cose alla vecchia maniera, con banche in loco e con tutti i crismi del caso, si trova a non poter più scegliere tra diversi fornitori di servizi.

Lettere di questo tipo contribuiranno ad allontanare le società, poche, che vogliono ad esempio effettuare audit sugli intermediari cripto, rendendo tutti – almeno a sposare le tesi dei centralizzatori – meno sicuri.

A che gioco sta giocando allora la senatrice? E che livello di distruzione si può tollerare per qualche vantaggio politico per uno o due senatori?

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