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Bitcoin e crypto tra Fed e OPEC | Ecco cosa sta per succedere

Bitcoin e crypto schiacciate tra OPEC e Federal Reserve. La settimana di preparazione ai dati inflazione USA è solo di calma apparente.

Guardatemi negli occhi, perché è con le mani che… Le ultime che arrivano dagli Stati Uniti raccontano, o sembrerebbero raccontare, di una lunga serie di giochi di prestigio non riusciti, con Bullard di FED che oggi deve farsi carico dell’onere e dell’onore di dire ai mercati che c’è ancora spazio per un ulteriore rialzo dei tassi.

Il tutto in un inizio di settimana soltanto all’apparenza calmo e quasi scialbo, tanto per gli asset classici quanto per Bitcoin e per il mondo delle criptovalute. Tra OPEC che taglia i barili (a quanto pare per ritorsione contro false promesse di Biden) e dati sull’inflazione positivi ma soltanto da economie periferiche, si apre un ulteriore mese di passione per i più incalliti degli investitori.

Sono necessariamente cattive notizie? No. Ma il filo sul quale Fed e USA vorrebbero fare gli equilibristi è sempre più sottile. E se prima sarebbe bastato un buon equilibrista, ora servirebbe un numero da Houdini.

OPEC, USA e tassi: i problemi più che risolversi si moltiplicano

In America ci si è svegliati oggi con una pessima notizia. Poche ore fa OPEC ha comunicato il taglio di più di 1 milione di barili, notizia che molti report del mondo economico hanno riportato non senza una certa sorpresa. Per i nostri lettori: sì, il mercato del petrolio è fortemente centralizzato e OPEC, con gli stati che vi partecipano, ne governa una quantità importante.

Bitcoin attende al varco - analisi MV
Che farà Bitcoin? Cerchiamo di capirlo insieme

Ma cos’è successo e perché interessa indirettamente anche Bitcoin? Cerchiamo di fare un po’ di ordine.

OPEC, che raccoglie tredici paesi tra i principali estrattori di petrolio al mondo, ha per ovvie ragioni tutto l’interesse a mantenere i prezzi del greggio su livelli alti, o meglio, i più alti possibile. E per questo da sempre opera decidendo a tavolino la produzione quotidiana da fornire ai mercati, avendo come base per la decisione questioni di prezzo e anche di prossimità politica.

Secondo quanto è stato riportato da Financial Times però, non si tratterebbe di una mossa granché inaspettata. Joe Biden, il presidente degli USA, avrebbe infatti promesso (pare ai sauditi) di iniziare un ciclo di acquisti per rimpinguare le riserve strategiche di greggio degli USA. Acquisti copioso, che avrebbero contribuito a mantenere il prezzo sopra certi livelli. Ad un certo punto però i sauditi si sarebbero accorti che tali acquisti erano un pour parler e non intenzioni reali e dunque, riunitisi in fretta e furia con gli altri 12 paesi membri, avrebbero deciso di tagliare le consegne di greggio al mercato.

Per vero o falso che sia il pretesto, rimane la questione: meno petrolio sui mercati fino a fine 2023 e dunque prezzi, presumibilmente, più alti.

Sì, ma perché è importante?

Perché le banche centrali, in primis Federal Reserve, stanno combattendo una guerra contro l’inflazione che qualcuno ha dubbio che possano effettivamente permettersi. E un rialzo dei prezzi dell’energia e di una materia prima di questo tipo gioca nettamente a sfavore di tali piani.

Mossa politica per mettere in ginocchio gli USA? Chissà, anche se certe cronache ci appaiono un tantino esagerate. Sta di fatto che per i prossimi mesi si dovrà fare fronte ad un altro problema.

Fed manda i falchi in avanscoperta

Ed è questa forse la questione che interessa di più Bitcoin e il mondo delle criptovalute. Federal Reserve ha infatti mandato in avanscoperta falchi come Bullard, che ha tenuto a ricordarci che sono ancora possibili rialzi (fino a 1 settimana fa i mercati li escludevano categoricamente) e che un mercato del lavoro forte dimostra come ci sia ancora spazio di azione.

Questo a patto, aggiungiamo noi, che i problemi per le banche USA siano davvero finiti. Cosa sulla quale più di qualcuno nutre dubbi.

Si ma… Bitcoin?

Bitcoin non ha ancora deciso cosa vuole fare da grande. In molti hanno intravisto nella sua straordinaria forza durante la crisi bancaria di un paio di settimane fa la dimostrazione che non si tratterebbe più di asset di rischio, ma di vero e proprio oro digitale.

È vero che la correlazione con l’oro è alta rispetto alla norma, ma prima di prendere decisioni e trarre conclusioni, sarà il caso di stare a guardare ancora un po’.

La vera domanda, alla quale secondo noi un po’ tutti sanno che risposta dare, è… ma quanto è credibile Federal Reserve con le sue ultime uscite? Chissà. I mercati per ora, nel momento in cui scriviamo questo approfondimento, vedono quasi al 50/50 le possibilità di nessun rialzo e di un rialzo di 25 punti base. Con ogni probabilità a spostare in modo più deciso l’ago della bilancia saranno i dati sull’inflazione, che arriveranno il prossimo 12 aprile.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 anno fa

Il problema principale per FED e gli USA è la crisi del sistema bancario, il problema dell’inflazione è solo un pretesto. Una volta esistevano due tipi di istituti bancari, le banche di risparmio e le banche di investimento e le prime avevano il divieto di investire i fondi dei clienti ma si occupavano solo di fare la banca. Grazie a una legge di Bill Clinton che ha dato la possibilità a tutte le banche di investire in tutti i settori anche i più rischiosi, ora ci troviamo in questa situazione soprattutto perchè si investiva in maniera sprovveduta in derivati e altri settori rischiosissimi. L’Europa ovviamente ha aderito alla stessa scelta di Clinton. Ci sono addirittura sindaci di molti comuni in Italia che investivano gran parte dei propri fondi in investimenti ad altissimo rischio perdendo tutto e ora si trovano in bancarotta e questo veniva proposto loro dai vari procacciatori di affari di varie banche che ovviamente si guardavano bene dallo spiegare che i soldi che investivano potevano non rivederli più. E’ probabile che assisteremo ad altri salvataggi di diverse banche che si trovano sull’orlo del fallimento. C’è comunque la possibilità di evitare una nuova crisi anche perchè sarebbe devastante e peggiore delle precedenti, speriamo riescano a fare un buon lavoro questa volta pur sapendo che chi salva le banche siano sempre e solo noi perchè alla fine pagheremo tutto. Se bitcoin viene classificato veramente come oro digitale è probabile che nuovi capitali inizino a gravitare attorno ad esso e aumentino il suo valore e questa sarebbe una vera e propria ancora di salvezza perchè nella peggiore delle ipotesi se corriamo agli sportelli non potremo risolvere nulla perchè soldi non ci sono per tutti e si alimenterebbe una nuova crisi. Persone incompetenti e avide hanno governato fino ad ora il sistema economico finanziario e per proteggere le banche hanno gestito conflitti in giro per il mondo a loro piacimento ed è probabile che anche nel conflitto in Ucraina ci sia lo zampino dei banchieri che stanno progettando la futura ricostruzione del Paese con un nuovo Piano Marshall accaparrandosi tutto il possibile. Per questo il sistema economico finanziario va cambiato e soprattutto vanno eliminate le speculazioni sui popoli. Per quel che riguarda Biden e le sue promesse all’OPEC non le ha decise lui, è stato messo li dai banchieri come burattino con uno stratagemma contro Trump perchè era troppo amico di Putin ma sono sicuro che Trump avrebbe evitato il conflitto e trovato nuove soluzioni perchè si tratta di un uomo d’affari ma soprattutto è nemico dei banchieri e contrario al modo in qui viene gestito il sistema bancario. Buona giornata

Sua maestà
Sua maestà
1 anno fa
Reply to  Klaus Marvin

… hai mangiato pane e complottismo cosmico ?

Sua maestà
Sua maestà
1 anno fa
Reply to  Klaus Marvin

… hai mangiato pane e complottismo cosmico ?

Klaus Marvin
Klaus Marvin
1 anno fa
Reply to  Sua maestà

Non sono qui per cambiare le tue convinzioni ma se non ti sei accorto ancora di nulla…