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Blockchain SPesa pubblica

Robert F. Kennedy vuole la blockchain per controllare la spesa pubblica. Altra proposta crypto che…

Kennedy ci riprova: questa volta vuole la blockchain per controllare la spesa pubblica USA.

Correrà da indipendente, e questo lo sapevamo. Da un passato tutto Bitcoin ha aperto anche a Ethereum, aprendosi alle critiche dei più integralisti degli appassionati di BTC. Poi ha affermato di voler emettere debito pubblico in Bitcoin e di ancorare il dollaro alla valuta crypto più importante. E ora vorrebbe mettere tutta la spesa pubblica degli USA su blockchain.

Da questo identikit avrai capito che stiamo parlando di Robert F. Kennedy, candidato indipendente alla Casa Bianca, che continua dunque a far parlare di sé anche grazie ad un’apertura che si potrà certamente definire come radicale al mondo blockchain e più in generale a quello delle criptovalute.

La proposta è di quelle che faranno discutere, come hanno già fatto discutere quelle fatte in passato a tema crypto. E potremo anche discuterne sul Canale Telegram ufficiale di Criptovaluta.it – canale nato per offrirti notizie in anteprima mondiale, anche prima che i mercati se ne accorgano.

L’idea di Kennedy: tutta la spesa pubblica su blockchain

L’idea, per quanto ancora poco articolata, sarà di quelle che piacciono in genere agli appassionati di blockchain e che vedono in questa tecnologia una soluzione per tutti i mali, in particolare quelli che affliggono il settore pubblico.

Di cosa si tratta? Semplice – anche se in realtà più dirsi che a farsi: mettere tutto il bilancio degli Stati Uniti su blockchain, cosicché 300 milioni di cittadini potranno osservare qualunque tipo di spesa. Secondo Kennedy inoltre il sistema dovrebbe indicare sempre per cosa siano stati spesi. Così da limitare anche le spese poco congrue – è stato fatto l’esempio della tavoletta di un water da 16.000% – facendo riferimento a spese effettivamente avvenute in passato ad esempio da parte del Pentagono.

  • Serve davvero una blockchain?

I più cinici obietteranno che basterebbe un database ben organizzato per permettere a tutti dove finiscono i soldi, con lo stesso livello di trasparenza di una blockchain. Ma il tema, oltre che ad essere uno di quelli cari per Kennedy, è anche uno di quelli in grado di attirare automaticamente l’attenzione di tanti appassionati.

L’ultima di una serie di proposte… fuori dalle righe?

Kennedy non è nuovo a proposte fuori dalle righe: soltanto la scorsa estate aveva proposto di utilizzare Bitcoin per fare da collaterale ai dollari emessi. Anche quella però si rivelò essere una proposta poco articolata e che non riuscì a conquistare il cuore dei maggiori appassionati del mondo crypto.

Staremo a vedere se questa verrà presa sul serio, ricordando però sempre che Kennedy, correndo da indipendente, difficilmente riuscirà a vincere le elezioni. E ancora una volta per i più cinici, ad ottenere percentuali consistenti di voti.

Potrà essere però in diversi stati l’ago della bilancia, in particolare in quelli maggiormente combattuti.

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