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SENTIMENT A PICCO

Bitcoin e crypto “crollano” su sentiment consumatori USA. Si teme stagflazione: ma è un rischio vero?

Mercati pagano sentiment pessimo dei consumatori USA. Giù Bitcoin, Ethereum e il resto. L'azionario non se la passa meglio

La sessione si era aperta nel migliore dei modi, ma sono bastati dati che raccontano di una paura, ormai radicata, per la stagflazione negli USA a riportare tutti sul pianeta terra. Un ritorno dalle fantasie più stellari di soltanto poche ore fa che ha travolto anche le borse classiche.

A contribuire all’impossibilità per i mercati di trovare una direzione chiara anche l’ultimo intervento di Michelle Bowman di Federal Reserve, che ha indicato per la banca centrale degli Stati Uniti un percorso attento – senza colpi di testa e dunque – così hanno inteso i mercati – senza tagli sul breve che non siano stati ben ragionati.

L’incertezza principale rimane quella legata all’inflazione, come emerge dagli ultimi dati sul sentiment dei consumatori USA. Dati ai quali si aggiungono letture ancora una volta pessimistiche e che hanno contribuito ad affossare, almeno sul breve, i mercati. Questione che potrai seguire in diretta anche sul nostro Canale Telegram ufficiale – insieme ai nostri lettori e ai nostri specialisti.

I dati dagli USA no piacciono: il sentiment in picchiata (anche sulle crypto e Bitcoin)

Il crollo, se così vogliamo chiamarlo, è arrivato poco dopo la diffusione dei dati sulle aspettative sull’inflazione dei consumatori e anche il loro sentiment sul futuro. Sono entrambe rilevazioni dell’Università del Michigan e che hanno un relativo spessore almeno in termini di rilevanza sul discorso pubblico.

azionario USA
L’azionario USA non se la passa meglio

Sono dati sulle aspettative – e non i dati stessi – ma tanto è bastato a far registrare una violenta correzione sia da parte di Bitcoin e del mondo crypto, sia da parte dell’azionario USA, dopo un’apertura che invece aveva fatto ben sperare.

Un altro caso di reazione eccessiva da parte dei mercati? Probabilmente sì, dato che pur sempre di anticipazioni – tra le altre cose da parte del pubblico – si parla.

Sentiment comunque che è importante perché anima le decisioni che i consumatori stanno prendendo ora e che dunque ha finito per impattare sui mercati in modo importante.

I fondamentali comunque non cambiano

Come abbiamo scritto nel precedente articolo di analisi sulla corsa di determinati coin, l’appetito per il rischio sembrava essere tornato, per quanto il cammino di avvicinamento al 15 amaggio – data della diffusione dei dati sull’inflazione di aprile – potrà essere costellato di giornate come questa.

Un cammino che sarà di nervosismo crescente, mentre si avvicina l’ora X che consegnerà alla storia il risultato di questo ciclo monetario restrittivo. Soft landing, come sperano i più ottimisti, o stagflazione?

Jerome Powell, che pur in pubblico appare sempre o quasi come moderato, ha indicato come molto remota la possibilità di una stagflazione, dato che la crescita negli USA è ancora consistente e l’inflazione appunto sulla via del ritorno verso il 2%.

Avrà ragione JPow, o i pessimisti che oggi si sono goduti dei ricchi short su Bitcoin, crypto e settore azionario?

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