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BITCOIN BERNSTEIN 90K

Bernstein prevede Bitcoin a 80.000$ o 90.000$ in meno di 1 mese

Bitcoin verso i 90.000$ secondo Bernstein, ma a una condizione.

Tornano le analisi bullish su Bitcoin da parte di Bernstein – firma di brokerage che non è nuova a previsioni molto rialziste per il prezzo di Bitcoin. Questa volta viene confermato quello che era un range indicato soltanto poche settimane fa – e legato in larga parte ai risultati delle elezioni presidenziali americane, che si terranno il 5 novembre 2024.

Il target indicato da Bernstein, in caso di vittoria di Donald Trump è tra gli 80.000$ e i 90.000$, che vorrebbe dire grosso modo una crescita fino al 30% rispetto al prezzo odierno, che oscilla intorno ai 62.000$.

La previsione è stata ripetuta dopo che su Polymarket la distanza tra i due candidati è ai massimi storici o quasi, con Trump che secondo la popolare piattaforma per puntare su eventi politici (e non solo) sarebbe il candidato favorito. Anche di queste previsioni però dovremo occuparci all’interno di questo approfondimento, che ha come scopo quello di verificare quanto solide siano le previsioni di Bernstein.

Target elevati per Bernstein, ma solo in caso di vittoria di Trump

Potrebbero esserci dei nuovi massimi per Bitcoin, che probabilmente finirebbe per trascinarsi dietro anche il resto del mondo crypto. E potrebbero esserci a breve, a patto però che Donald Trump esca vincitore dalle elezioni per la Presidenza degli Stati Uniti d’America. Elezioni per le quali manca ormai poco meno di un mese e che rimangono, per il grosso degli analisti e dei sondaggi, ancora un coin flip, come si dice da quelle parti. Risultato ancora molto incerto, nonostante quello che si legge su Polymarket.

Donald Trump è un noto sostenitore del settore: ha fatto di Bitcoin e crypto dei cavalli di battaglia per la sua campagna elettorale ed ha anche lanciato – insieme ai suoi figli – una sorta di piattaforma DeFi il cui funzionamento non è stato ancora rivelato, per quanto siano partite già le iscrizioni (e anche per i clienti europei).

Kamala Harris dal canto suo sembrerebbe aver provato a lavorare dietro le quinte, cercando di riallacciare rapporti da tempo compromessi tra la sua fazione politica e il grosso dell’industria crypto negli USA, colpita a più riprese da interventi di SEC, l’autorità regolatrice dei mercati che a capo ha, ormai da qualche anno, proprio un commissario organico al Partito Democratico.

Polymarket premia Trump

È certamente vero che nelle ultime ore si è verificata una crescita delle puntate su Donald Trump, su quello che è il mercato delle previsioni diventato più popolare per queste elezioni. Tuttavia c’è da fare qualche precisazione sul funzionamento di Polymarket.

È un campione di persone che investono denaro – e che non è detto che abbiamo capacità predittive. Non sono exit poll e non sono sondaggi, non c’è normalizzazione, non ci sono correzioni statistiche. E quindi prendere per buone queste previsioni è almeno in parte un salto nel buio.

Trump positivo per le crypto?

Sembrerebbe essere questa la correlazione che i mercati hanno inaugurato ormai tempo fa, per quanto eventi che hanno spinto in alto le quotazioni di Trump – e che ad esempio si sono riflesse sull’andamento della sua Trump Media (ieri +17% durante le contrattazioni) – non hanno contribuito a muovere al rialzo il settore crypto.

Il nostro sospetto è che la correlazione sia, almeno in questa fase, estremamente esagerata.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
30 giorni fa

secondo il mio modesto parere da ignorantone, Bitcoin è legato al tasso di adozione ed è quindi possibile che raggiunga certi valori che sono già più raggiungibili rispetto a certe previsioni che vedono il suo valore avvicinarsi ai 350.000 e oltre. Ma è da ricordare che in questo momento mancano ancora il grosso dei retail che secondo me sono caduti nella trappola della liquidità dopo che sono stati scottati dal caso FTX e quindi i soldi ancora non girano e se i soldi non girano l’acqua rimane bassa e la papera non galleggia e per ovviare a questo inconveniente ci vorrebbe un grosso intervento da parte delle balene e degli istituzionali.