Dopo il successo iniziale riscontrato nel biennio 2020/2021, L’ecosistema Polkadot ha attraversato un periodo di forte stagnazione nel comparto DeFi. I capitali sono confluiti sulle catene di ultima generazione, spesso anche in modo frammentato, lasciando poco spazio alle parachain, che nonostante il forte potenziale tecnologico hanno faticato a tenere il passo in un contesto ipercompetitivo. Ora però sembra che qualcosa sia cambiato.
Con l’arrivo dell’estate, la Polkadot Treasury ha avviato una campagna incentivi coordinata con i progetti della propria comunità, che sta già da adesso portando i suoi frutti. La liquidità ed i volumi di scambio sono aumentati rapidamente, riportando quella mole di attenzione ed hype che mancavano da tempo. Approfondiamo la questione di seguito e cerchiamo di capire se questa mossa potrà veramente far tornare in auge il progetto.
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Polkadot DeFi Summer: un’iniziativa per attirare capitali sulle parachain
Si tratta di una campagna incentivi, promossa da Polkadot in collaborazione con la propria Treasury, che mira ad incentivare l’uso delle applicazioni decentralizzate nel comparto DeFi. In totale sono stati stanziati 2 milioni di DOT, pari a circa $7 milioni, che saranno offerti come premio per chi interagirà con alcuni protocolli coinvolti, tra cui Hydration, StellaSwap, Bifrost, Pendulum ed Acala.
Per ognuno di questi progetti c’è una porzione di DOT che viene di fatto regalata a chiunque fornisce liquidità alle pool ed effettua operazioni di trading. Per certi versi la campagna è simile a quella lanciata qualche mese fa da Sonic, anche se con meno denaro in palio per trainare l’attività on-chain. Ad ogni modo, a distanza di pochi giorni dall’avvio della DeFi Summer, Polkadot ha subito visto un forte boom in diversi indicatori.
Come al solito, nel mondo crypto il denaro si sposta dove ci sono più opportunità speculative e di yield. Anche in questo caso la presenza di reward boostate ha immediatamente attirato l’attenzione di fornitori di liquidità, trader e yield farmer in cerca di ritorni interessanti. Gran parte dell’attenzione però è confluita su una singola piattaforma.
Un singolo DEX guida la rinascita della DeFi
Parliamo di Hydration, un exchange decentralizzato costruito su Polkadot tramite la parachain Basilisk, che presenta un’architettura a singola pool di liquidità condivisa con tutti i token, con fees e slippage molto ridotti. La peculiarità di questo DEX è la sua componente interoperabile, riuscendo ad offrire agli utenti prodotti cross-chain particolarmente appetibili. Funziona tramite un’integrazione con XCM, che consente scambi native tra parachain, senza bisogno di bridge esterni e senza uscire da Polkadot.
Attraverso il debutto della DeFi Summer il TVL del protocollo è cresciuto del 41% in appena 5 giorni, passando da $192 milioni fino ad oltre $270 milioni. Il volume di trading delle ultime 24 ore è schizzato alle stelle con un +441%, mentre allo stesso tempo le fees sono salite ad un +297%. È evidente che gli incentivi stanno funzionando.

Con Hydration, Polkadot sta riscoprendo l’ebbrezza della DeFi, a lungo rimasta trascurata mentre altri ecosistemi guadagnano terreno. Ad oggi questo protocollo copre oltre il 90% del valore complessivo di tutte le parachain presenti, superando abbondantemente anche Astar e Moonbeam.
Sull’Omnipool del DEX troviamo molte opportunità di yield interessanti, tra cui GETH ( versione sintetica di ETH) al 19,6%, USDT/USDC al 14,6%, DOT al 15,7%. tBTC ( wrapped BTC), al 17.37% e ASTR al 26,2%. In tutti i casi gran parte delle reward sono pagate in GDOT, che è appunto l’incentivo offerto dalla DeFi Summer di Polkadot.

Riuscirà Polkadot a tornare rilevante nello spazio blockchain?
Sicuramente la DeFi Summer sta contribuendo a riportare interesse verso una catena come Polkadot che aveva perso trazione tra la community crypto. Tuttavia è ancora presto per dire che sta tornando rilevante come ai tempi del 2021: l’ecosistema è rimasto scarno e con poco TVL rispetto ai colossi che sono nati negli ultimi anni. Basti pensare a Base o Arbitrum, che in qualità di semplici layer-2, oggi gestiscono capitali maggiori per oltre 50 volte, con una base di utenza più fedele ed attiva.
A questo si aggiunge una price action del token DOT molto deludente negli ultimi anni, con la moneta che è rimasta schiacciata ad un drawdown del -93% dai massimi. Offrire $7 milioni come incentivo all’ecosistema non è assolutamente sufficiente a rilanciare una moneta che deve recuperare $50 miliardi di capitalizzazione. Tuttavia è comunque un buon inizio: ora starà a Polkadot dimostrare di poter offrire un ambiente di esecuzione interessante ed appetibile al pubblico in un’ottica di lungo periodo.
Già dai prossimi mesi il progetto avrà una nuova opportunità con una serie di aggiornamenti che, almeno sulla carta, puntano a dare più utilità a DOT e a semplificare l’interazione con le parachain, offrendo anche prestazioni più scalabili e a basso costo. Sarà curioso vedere come il mercato reagirà alla nuova evoluzione di Polkadot e se questi sforzi verranno prezzati in modo positivo sulla risorsa centrale dell’ecosistema. Occhi aperti, la prima novità con l’elastic scaling per le parachain è attesa per agosto.
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