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DAZI TRUMP

Shock DAZI UE: Bitcoin e crypto rischiano CROLLO per il 30%?

Arrivano, a mercati chiusi, i dazi di Donald Trump. Cosa rischia ora il mercato crypto e Bitcoin!

Arriva la lettera di Donald Trump anche per l’Unione Europea. Una lettera indirizzata a Ursula Von Der Leyen e che parla di dazi applicati alle merci EU in ingresso del 30%.

Allo stesso tempo ne è arrivata una simile destinata al Messico, con lo stesso livello di dazi. Sembrerebbe, almeno dalla prima reazione dei mercati, di qualcosa di inatteso, almeno per le percentuali. La reazione degli unici mercati aperti al sabato, quelli delle criptovalute, è stata negativa, anche se contenuta.

Ora servirà capire che tipo di reazioni ci si attende sia dall’inflazione sia dal livello di attività economica degli USA – questioni che sono importanti per Federal Reserve anche in ottica di tagli ai tassi futuri.

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Seguendo quella che era stata la forma anche per le comunicazioni ad altri paesi, Donald Trump ha pubblicato sul suo account Truth Social le lettere inviate rispettivamente a UE e Messico.

Sono lettere che impongono dazi all’UE del 30% di base, e che lo stesso fanno con il Messico. Sono dazi più alti di quelli annunciati durante il Liberation Day, il nome curioso che era stato utilizzato per il giorno dell’annuncio – con tabella annessa – di dazi verso tutti gli altri paesi del mondo.

Si può parlare di mediazione e di tentativo di accordo entrambi falliti per USA e UE, con conseguenze che arriveranno a partire dal 1° agosto, a meno appunto di non tornare (come tante volte si è fatto già in passato) sui propri passi.

  • Reazione negativa ma composta del mondo cripto

Il mondo crypto ha reagito negativamente, seppur in modo composto e senza eccessi. Ci si aspettava la lettera, non ci si aspettava almeno da parte di qualcuno un 30% su due paesi molto importanti, commercialmente, per gli USA.

Nel momento in cui scriviamo Bitcoin scambia comunque sopra i 117.000$ e non ci sono grossi problemi per le altre criptovalute.

Cosa cambia ora?

Sul breve la grande incognita sarà la reazione di Federal Reserve, o meglio la non-reazione annunciata. Jerome Powell ha già sottolineato più volte come l’impatto dei dazi sia una delle preoccupazioni principali per Federal Reserve.

La paura – ragionevolmente fondata – è che i dazi finiscano per rendere più difficile il ritorno sotto il target di inflazione, vanificando così gli sforzi degli ultimi mesi e rendendo molto più difficile procedere con dei tagli ai tassi da qui a fine 2025.

I mercati continuano a prezzare tra 2 e 3 tagli da qui a fine anno. Lunedì, quando riapriranno per rispondere alle lettere di Trump, vedremo se qualcosa sarà cambiato.

Per i più ottimisti ci sarà comunque tempo e spazio per discuterne da qui al 1° agosto, anche se i dietrofront di Trump diventano, a questo punto, sempre più costosi politicamente.

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Robert
Robert
4 mesi fa

L’aumento dei dazi aumenta la deflazione, non l’inflazione, perché le aziende non possono scaricare i dazi sul consumatore finale e se lo facessero le vendite crollerebbero comunque. Quindi Powell è un criminale che cerca solo di mettere in difficoltà Trump per motivi politici, visto che avrebbe dovuto abbassare i tassi già da un bel po’. In più i consiglieri di Trump sono degli incompetenti con questa storia dei dazi. L’unico esito possibile è il ritorno dei tassi Fed prossimi allo zero. E anche piuttosto in fretta.

Toni.ironing
Toni.ironing
4 mesi fa
Reply to  Robert

Ad oggi l’unico criminale condannato e’ il TACO insieme al socio di Mosca, vedremo tra qualche mese se gli USA hanno ancora gli anticorpi, purtroppo i Vance & co. sono anche peggio come illusionisti perché hanno ingannato i loro poveri elettori a vantaggio dei loro super ricchi sponsor … Per testarli, EU tassi tutte le aziende US dell’high tech al 30% senza fare inutili controdazi. BTC a 60k. Con questi soldi e con la contestuale emissione di bond europei si finanzia una politica estera comune in EU entro 12 mesi e via inutili zavorre tipo Orban & co. Entro 18 mesi iniziare un massiccio investimento nei paesi africani meno corrotti, in parallelo organizzarsi per una spedizione militare in Libia della EU + Turchia. Sanzioni EU contro Israele molto pesanti fino a riconoscimento di Stato palestinese in cisgiordania previo allontanamento coloni con un minimo di decenti condizioni di vita per la povera gente. Sanzionare seriamente chiunque collabori con Putin nelle triangolazioni (anche la Cina in caso) e la guerra in Ucraina finisce in 6 mesi. Se l’EU non vuole fare questo allora ci meritiamo un declino indecoroso.

davide
davide
4 mesi fa

guarda caso queste notizie sempre nel weekend quando le borse sono chiuse….

Renzo
Renzo
4 mesi fa
Reply to  davide

Fanno quasi sempre così… solo che ora c’è Bitcoin 24h 7gg su 7… per cui viene impattato immediatamente… staremo a vedere quando apriranno le borse asiatiche. R.

la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
4 mesi fa

Trump ormai è diventato credibile come l’oroscopo.
… sì, lo so, molti ci credono all’oroscopo 🙂

Renzo
Renzo
4 mesi fa

Trump lavora per i suoi amici… avvoltoi… in più non ha nessun equilibrio… vive come in un reality… ma paghiamo e pagheremo tutti questo approccio… da TSO. R

la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
4 mesi fa
Reply to  Renzo

Personalmente credo sia moooolto più furbo che stupido. Lui sta vendendo un prodotto che al consumatore piace (l’uomo forte), nel frattempo manipolando il mercato ad uso&consumo di amici e parenti. E glielo stanno lasciando fare. Il problema non lui, è l’elettorato americano che ormai è privo di anticorpi e manda giù cose che mai avrebbe potuto accettare anche solo 30 anni fa. Ve lo ricordato il casino per Clinton e la Lewinsky? Beh Trump fino a sei mesi fa diceva che era pronto a rivelare i file Epstein, adesso dice che non ci sono file, e anzi che non bisogna più parlarne. Lui che era su quei voli e su quell’isola. E Capitol Hill, con morti annessi? Ma va tutto bene!