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Colpo di mano di Donald Trump: terremoto FED punirà Bitcoin e crypto?

Donald Trump ha licenziato Lisa Cook, che è nel board di Federal Reserve e che – questo è stato ignorato dal grosso dei giornali – è anche un membro votante del FOMC, la riunione che si occupa di fissare i tassi di interesse e la politica monetaria degli USA.

La notizia ha avuto dei risvolti già sul mercato dei bond, con uno scarico che ha fatto aumentare il rendimento dei Treasury trentennali di 4 punti base. La questione, che è tanto politica quanto economica, potrebbe interessare anche il mercato crypto e più in generale degli asset risk on.

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Donald Trump tenta il controllo della banca centrale americana?

Le letture, almeno da sinistra, sono tutte molto simili. Con il licenziamento (per tanti illegittimo) di Lisa Cook, sarebbe iniziato una sorta di colpo di stato all’interno di Fed per mano di Donald Trump. È una lettura certamente politica, che incontrerà il favore di qualcuno e non incontrerà il favore di altri.

Su Criptovaluta.it® c’è poco spazio, da sempre, per il pettegolezzo e dunque dovremo occuparci di altre questioni, ovvero del possibile impatto sui mercati.

  • Bond vigilante

Sono una sorta di personaggio mitologico e informe. Un gruppo di investitori in bond che reagirebbero a scelte politiche scaricando obbligazioni e debito a mercato.

Lo hanno fatto questa volta? C’è stato un moderato sussulto nel rendimento dei bond trentennali, segnale che non è piaciuta a tutti la decisione di Trump.

  • Bitcoin e crypto

Bitcoin e crypto hanno per il momento bellamente ignorato la notizia. Segnale del fatto che interessa a pochi quello che sta succedendo dentro Fed e che in realtà il tentativo di Donald Trump di condizionare il lavoro della banca centrale passa da diversi canali. Alcuni dei quali sono stati oggetto di nostre analisi sul Canale Telegram VIP.

La questione, nel modo più neutro possibile

Lisa Cook è stata licenziata da Donald Trump, che tecnicamente da presidente degli USA può farlo soltanto in presenza di cause, in inglese per giusta causa. Quello sui poteri effettivi di Donald Trump sui membri del board di Fed, sui suoi governatori e sui membri della banca centrale è un discorso che era stato già affrontato tempo fa, quando si parlava della possibilità per il presidente di rimuovere Jerome Powell.

Lisa Cook è stata accusata da Bill Pulte – a capo della Federal Housing Finance Agency, agenzia che si occupa del settore mutui e credito immobiliare, fedelissimo di Trump che sta da tempo lavorando in modo plateale contro l’attuale assetto di Fed, spesso diffondendo anche rumors senza alcuna sostanza.

L’accusa riguarda la falsa designazione di due diverse abitazioni come residenza principale da parte di Lisa Cook. Cosa che le avrebbe permesso di ottenere mutui maggiormente favorevoli.

Al netto di quanto sia successo – e di quanto dovranno stabilire i tribunali, nel caso – rimane aperta la questione se una questione del genere possa costituire quella giusta causa della quale il presidente degli Stati Uniti ha comunque bisogno per licenziare personale o dirigenti di Federal Reserve.

La reazione dei mercati

In realtà più di una reazione da terrore per il futuro del debito USA, c’è stata una reazione che indica la convinzione che questo licenziamento diminuirà la forza con la quale Federal Reserve combatterà l’inflazione.

In altre parole: maggiore spazio ai tagli, con i rendimenti sui bond di breve che sono scesi e quelli di lungo che sono invece saliti.

Rimane comunque un’altra questione: Lisa Cook era tra le più dovish nel FOMC, ovvero tra le più aperte, storicamente, ai tagli.

I mercati ritengono dunque che l’intervento di Trump condizionerà almeno in parte il comportamento e le decisioni degli altri membri votanti. Ipotesi che, almeno a parere di chi vi scrive, è largamente esagerata.

  • Trump sta cercando di condizionare Fed e FOMC in un altro modo

In realtà la mossa di Trump ha più stampo politico che di strumento di controllo di Fed. Lisa Cook non era un membro del board così influente e per quanto fosse stata nominata da Joe Biden, in realtà almeno in termini di tassi aveva delle posizioni più vicine a quelle di Trump che a quelle dei falchi.

C’è più da analizzare il comportamento di Bowman e Waller, ai quali Trump ha fatto annusare la possibilità di diventare i prossimi presidenti di Federal Reserve e che da allora hanno accelerato la loro spinta per i tagli, facendo presentare Jerome Powell davanti alla stampa con un FOMC spaccato e 2 voti contrari.

Tra le altre cose Powell ha già avuto un atteggiamento assai più morbido, indicando tagli per settembre e soprattutto un cambio di passo di Fed nonostante l’inflazione sia ancora… fuori controllo.

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