Dai massimi storici di metà agosto Bitcoin (BTC) ha vissuto una lunga fase di incertezza speculativa, dovuta al rallentamento degli afflussi ETF e da un andamento distributivo da parte dei long-term holders, entità che hanno approfittato del momento per mettere in cassa qualche gain. Nel mentre sono arrivati anche altri segnali preoccupanti, con i detentori di breve in preda al panico che hanno iniziato a vendere sotto la propria base di costo.
Durante questo periodo la criptovaluta ha sofferto il peso delle vendite, arrivando ad essere negoziata ad un -14% circa dal top, toccando momentaneamente anche i $107.000. Poi però, i tori sono tornati sul mercato più arrabbiati di prima, ed hanno spazzato via la massa di shortisti che si erano preparati a vendere allo scoperto BTC. Ora il re ha un’altra possibilità per dimostrare tutto il suo valore in questo ultimo caldo trimestre dell’anno.
Bitcoin si DIVORA gli short: ora si va verso nuovi massimi
In una recente analisi vi avevamo mostrato come sui futures di Bitcoin ci fossero delle grosse posizioni in leva che scommettevano su un ribasso della criptovaluta, all’incirca in zona $113.000-$114.000. La concentrazione dell’offerta avrebbe potuto fungere da solida resistenza, ma allo stesso tempo, in caso di rottura, ci sarebbe stato ampio margine per un’accelerazione al rialzo.
Ed infatti, dopo il breakout degli ultimi giorni Bitcoin si è mosso con convinzione, andando addirittura a strappare l’ultima zona di liquidazione degli orsi a ridosso dei $119.000. A questo punto ci potrebbe stare benissimo qualche sessione di pausa per far rifiatare il trend, ma siamo altresì molto vicini al target dei $120.000, dove c’è un ulteriore barriera di short pronta a saltare con un minimo impulso rialzista.

Non vi lasciate spaventare in caso di ribasso momentaneo: la volatilità sta piano piano aumentando e non escludiamo uno scossone ribassista. Tuttavia notiamo una certa forza da parte dei tori, anche grazie al ritorno dei volumi dei cosiddetti “taker buy”, ossia gli ordini di acquisto a mercati, che solitamente segnalano un atteggiamento aggressivo da parte della domanda.
Fin dove ci possiamo spingere nel breve periodo con Bitcoin?
Ipotizzando una rottura al rialzo della soglia psicologica dei $120.000, e di una mantenuta di questi livelli, senza le classiche finte e prese di liquidità che spesso osserviamo nelle sessioni intraday, Bitcoin avrebbe poi molta strada davanti a sè. Con l’aiuto dell’analisi on-chain, possiamo stabilire un livello ipotetico entro il quale il mercato potrebbe muoversi nel breve periodo, basandoci su alcuni dati statistici legati agli short term holders ( entità che hanno movimento coins negli ultimi 155 giorni).
In particolare, se osserviamo l’indicatore “Bitcoin STH MVRV Pricing Bands”, che per farla semplice calcola il prezzo medio di carico degli short-term holders in base al loro valore realizzato, e ne ricava delle bande statistiche. Ecco, diciamo che nel breve termine Bitcoin potrebbe spingersi con relativa facilità fino ai $130.000, prima di incontrare seri ostacoli. Lì infatti troviamo il primo livello che coincide con +1 deviazioni standard al realized price degli investitori più impazienti.

Ovviamente, non si esclude che Bitcoin potrebbe fermarsi prima, o addirittura andare oltre i $130.000 con una stecca al rialzo, ma in quest’ultimo caso sarebbe una mossa eccessiva e potrebbe poi scatenare una grossa presa di profitto, esattamente come accaduto a marzo 2024. Specifichiamo anche che questi livelli non sono valori fissi ma cambiano nel tempo mano a mano che variano i dati on-chain.
Un dato che ci fa ben sperare per la prosecuzione del bull market
Al di là delle proiezioni, che ci forniscono solamente un quadro statistico utile per la price action nel breve periodo, abbiamo anche altri dati bullish che sostengono l’outlook positivo di Bitcoin. Uno dei più importanti è senza dubbio quello relativo al “Long-Term Holder Net Position Change”, metrica che ci indica sostanzialmente se gli holders di lungo periodo stanno accumulando o distribuendo supply sul mercato.
Da metà luglio in poi queste entità, come riportato nell’introduzione, hanno scelto di realizzare qualche profitto nel mezzo di un periodo di incertezza, ma adesso la loro attività di vendita si sta raffreddando. Notiamo come l’outflow si stia mano a mano riducendo con il tempo, segno che probabilmente tra poco si tornerà ad una stagione di accumulo.

Ad ogni modo, ricordiamo che un net position change che torna in positivo non significa automaticamente che Bitcoin andrà to the moon. Anzi, durante gli ultimi 2 anni questo evento ha sempre segnato una lieve flessione grafica, dando però spazio ad un’accumulazione che poi ha portato nelle settimane successive ad una ripartenza più solida del trend
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