Nella giornata di ieri il layer-1 Monad ha rilasciato il tanto atteso claim del proprio crypto airdrop, offrendo alla community la possibilità di riscattare i prossimi token $MON che entreranno ufficialmente in TGE nelle prossime settimane. Le aspettative per la distribuzione erano parecchio alte, essendo un progetto su cui si lavorava da anni e che si è presentato in più occasioni come potenzialmente “pericoloso” per altre realtà blockchain.
Ed invece, abbiamo assistito all’ennesima gestione discutibile di un airdrop, almeno dal punto di vista infrastrutturale, con diversi downtime ed un’esperienza utente non proprio ottimale. Gran parte della community si è anche lamentata, soprattutto, dei criteri di eleggibilità con cui sono stati fatti fuori molti early users che avevano contribuito anche in fase di testnet. Ora la palla sta al lancio in mainnet, con il vero e proprio debutto di $MON sui mercati.
Monad airdrop: qualche classico problemino ai server
Non è di certo la prima volta che il sito di un claim airdrop si impalla completamente al momento della resa pubblica. Lo abbiamo visto con Monad ieri, che si è dimostrata incapace di gestire l’enorme traffico di richieste arrivate simultaneamente, ma ci abbiamo fatto la pelle anche in altre occasioni con diversi progetti che in passato hanno registrato problematiche simili.
Fa tuttavia riflettere il fatto che Monad abbia ottenuto un finanziamento VC da $250 milioni, con promesse di scaling blockchain molto ambiziose, ma non sia riuscita a creare un sito funzionante. Qualcuno dell’ecosistema Hyperliquid, che compete con Monad come chain ad alte prestazioni, l’ha toccata piano facendo intendere che il modo più semplice era semplicemente distribuire i token direttamente sul wallet degli utenti.

Non ci addentriamo troppo nei dettagli tecnici della vicenda, in quanto è anche per certi versi comprensibile che qualcosa vada storto quando hai centinaia di migliaia di richieste al server, con un picco di traffico che mette in difficoltà anche gli RPC che comunicano con i wallet.
D’altronde Monad sta costruendo una rete blockchain e non un sito web, quindi non è esattamente la priorità in cima alla classifica, ma resta comunque una figuraccia che si poteva evitare in qualche modo.
Shistorm degli utenti: Monad esclude i partecipanti della testnet
Per l’eleggibilità di questo airdrop la Monad Foundation ha selezionato una base di 5.500 membri della comunità Monad e quasi 225.000 membri della più ampia comunità crypto. In particolare sono stati premiati una vasta gamma di utenti on-chain attivi nel contesto DeFi su applicazioni come Hyperliquid, PumpFun, Virtuals, Aave, Euler, Morpho, Curve, PancakeSwap ed Uniswap, oltre a developers, detentori di pregiati NFTs ed altri contributors.
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Sono stati praticamente esclusi tutti coloro che hanno farmato la testnet di Monad, talvolta anche con migliaia di tx, nonostante ci fosse un grande hype e una diffusa convinzione che l’attività sarebbe stata ricompensata con un airdrop. La notizia è stata presa molto male, soprattutto dalla community crypto indiana, che non è nuova ad uscite di questo tipo, come mostrato nel discord di Monad.

In linea di massima, gli indiani sono sempre stati fortemente attivi nelle testnet dei progetti crypto, essendo un’interazione gratuita che non richiede fondi di investimento, tanto da attirare un numero enorme di partecipanti.
È tuttavia raro che tali attività vengano effettivamente premiate tramite airdrop, non essendoci un grosso valore aggiunto per il progetto stesso che non riceve nessuna fees e nessun boost di metriche utili al proprio business. Non è infatti un caso se in questo giornale non parliamo quasi mai di farming airdrop in testnet, ma solo eventualmente di transazioni in mainnet.
A breve TGE e mainnet di Monad
Nel complesso il claim dell’airdrop non è stato un ottimo biglietto da visita da parte di Monad, tra ritardi di servizio e community divisa, ma c’è ancora da giocare la partita più importante. Tecnicamente entro fine anno la chain L1 entrerà in mainnet, con il token $MON che farà il suo debutto sul mercato andando a confrontarsi con altri token dello spazio crypto.
La moneta servirà per pagare le gas fees sulla rete e come risorsa di governance. Non sono uscite anche le specifiche della tokenomics ma alcuni rumors (confermati dalla dashboard di ICO Analytics) parlano di una total supply pari a 100 miliardi di $MON. Si specula anche su una grande supply dedicata alla community ma preferiamo attendere la mainnet per fare calcoli più precisi.
Intanto, considerando quella che è la total suppy, possiamo fare delle ipotesi sul valore FDV del token di Monad. Al momento sui perpetual DEX come Hyperliquid, Lighter ed Extended si può negoziare il pre-market di $MON a $0,067, prezzo che implica una possibile valutazione iniziale completamente diluita di $6,7 miliardi.

Probabilmente il valore di pre-market continuerà a scendere, come successo in passato in diversi casi di token simili, quindi aspettiamoci una valutazione minore. Secondo Polymarket c’è attualmente il 67% di chance che l’FDV superi i $6 miliardi ad un giorno dopo il TGE, percentuale che a nostro modesto parere ci sembra un tantino ottimista.
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Tanta attesa per Monad
Comunque andrà il lancio di $MON, sarà uno dei più attesi e discussi degli ultimi anni, non tanto per l’aspetto speculativo ma per aspirazioni di potere che Monad porta nel suo background di chain di ultima generazione altamente scalabile. In più occasioni è stata descritta come “Solana Killer”, mossa che dal lato marketing ha riscosso un ottimo successo.
Ora vedrete se le aspettative troveranno conferma anche nella realtà, o se fare la brutta fine di qualche altra catena partita a razzo, ma finita con un flop pazzesco, come ad esempio il caso di Berachain.
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