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MERCATI ROSSO

Crollo per crypto e Bitcoin? Replica 1:1 dei mercati finanziari. FED spaventa tutti

Male i mercati finanziari classici, male anche le crypto. E ora?

La mattina di Wall Street – che è poi il nostro pomeriggio – non è uno dei migliori. Le preoccupazioni che riguardano il no al taglio dei tassi e la questione Michael Burry spiegata dal nostro direttore sul suo profilo Popular Investor Champion qui, pesano in modo importante sul mood degli asset di rischio. Male gli indici come NASDAQ 100, SPX500 (al momento prezza sotto -1.5%), così come DJ e RUSSELL 2000. Di conseguenza, anche le crypto sono in sofferenza.

Sofferenza importante e che vede Bitcoin scendere sotto i 100.000$. Il tutto all’interno di un’importante sofferenza di mercato che ha colpito in modo particolare proprio il mondo crypto.

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Male le borse USA, male le crypto

Un pomeriggio nero, anzi, rosso. Il mal di mare dei mercati tradizionali si riflette, 1:1, sul mercato crypto, con Bitcoin che perde i 100.000$ e il resto del mondo crypto – come spesso capita quando ci sono delle correzioni, che soffre ancora di più.

A pesare è in modo importante la convinzione dei mercati che i tagli a dicembre, a questo punto, potrebbero non esserci più.

Un paio di settimane fa era stato Jerome Powell a mettere la pulce nell’orecchio ai mercati. Ieri è arrivata anche Collins, che vota nel FOMC e che è in genere molto equilibrata, ad anticipare che a suo avviso non si dovrebbe tagliare.

Partita non chiusa, ma con gli equilibri – vedi il grafico – che volgono a favore dei falchi.

Mancano ancora 27 giorni

Vale la pena di ricordare, come abbiamo già fatto più volte all’interno delle pagine di questo giornale, che mancano ancora 27 giorni al FOMC.

E che in 27 giorni possono arrivare diversi dati (per quanto non saranno completi) a confermare invece la necessità di tagliare.

Ne parliamo anche stasera al 21:30

Tra le altre cose se non si dovesse tagliare, si inasprirebbe di nuovo uno scontro politico per esercitare pressioni su Powell e anche sul suo eventuale successore.

In breve: la Casa Bianca desidera tagli importanti, non è detto che li otterrà, ma siamo piuttosto certi del fatto che non accetterà supina l’eventuale decisione del FOMC.

Un altro punto: i mercati non sono abituati a una Fed spaccata

Fed è stata per anni una sorta di associazione di stampo sovietico dove i pareri discordanti erano pochi e quasi mai messi a verbale.

Ora invece abbiamo Stephen Miran – uomo di Trump in Fed – che parla addirittura di tagli da 50 punti base. E abbiamo membri equilibrati come Powell e Collins che invece parlano di no tagli.

In una situazione del genere è normale che l’incertezza esasperi dei mercati che sono già nervosi da giorni.

Sentiment a terra, Fed che batte su certi dolorissimi denti e borse giù. In una situazione del genere, aspettarsi un comportamento diverso è forse troppo da sognatori.

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