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JPMorgan: prodotto su Bitcoin che segue la teoria del ciclo di 4 anni

Arriva un prodotto strutturato da JPMorgan che rispecchia un vecchio pallino dei bitcoiner...

JPMorgan – una delle più importanti banche d’affari del mondo – sembrerebbe credere nel ciclo dei 4 anni che – almeno secondo una parte degli investitori crypto – è quello tipico di Bitcoin e di conseguenza di tutti gli asset digitali. In che senso ci crede? Il gruppo ha emesso un titolo che premierà gli investitori soprattutto se tale ciclo verrà confermato.

Un prodotto complesso – che integra opzioni e esposizione all’ETF BlackRock su Bitcoin – che renderà di più se ci sarà un calo del valore di BTC nel 2026 seguito poi da nuovi massimi nel 2028.

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JPMorgan e la structured note “da ciclo”

La convinzione del ciclo dei 4 anni è dura a morire. JPMorgan lo sa e per questo ha inviato filing a SEC per il lancio di una nuova structured note, prodotto da investimento che incorpora una strategia complessa.

Quale strategia complessa? Il prodotto in questione offre dei ritorni a seconda di quale sarà il prezzo di $BTC nei prossimi anni.

  • Call automatica anticipata: se al 21 dicembre 2026 il prezzo dell’ETF di BlackRock su Btcoin sarà pari o superiore al valore iniziale della Call, si esercita il richiamo della nota, e cioè viene chiusa – e si riceve il capitale e un premio del 16%.
  • Negli altri casi: nel caso in cui a fine 2026 il valore della nota dovesse essere inferiore a quello attuale, il prodotto rimane aperto e si aprono tre scenari, che vanno poi verificati a fine 2028.

Primo scenario: l’ETF è salito di valore, si riceve 1,5x della performance di Bitcoin/ETF.

Secondo scenario: se c’è un calo ma comunque inferiore al 40% dal valore iniziale, si riceve indietro il capitale investito all’inizio.

Terzo scenario: se si scende sotto il 40% si può perdere di più e potenzialmente tutto.

La struttura temporale della nota

A interessare maggiormente è la struttura temporale della nota, ovvero l’andamento di prezzo che la renderebbe più vantaggiosa per l’investitore.

Il migliore degli scenari possibili è quello di un prezzo di Bitcoin inferiore al prezzo attuale a fine 2026 e poi un prezzo il più possibile alto per fine 2028, seguendo un po’ quelli che sono i cicli che almeno alcuni analisti ritengono fissi per Bitcoin.

JPMorgan crede ai cicli?

Qui casca, almeno ad avviso di chi sta scrivendo, il proverbiale asino, perché in realtà siamo davanti a un prodotto che JPMorgan sta commercializzando perché ritiene che ci sia un pubblico che può apprezzarlo.

Così come il salumiere non è detto che gradisca tutti i prodotti che espone nella sua bottega, anche le grandi banche d’affari realizzano prodotti che possono incontrare il gusto del pubblico, seguendo delle teorie di investimento complesse – e alle quali la banca non deve necessariamente credere.

Una nota sull’esistenza degli ETF

L’esistenza di ETF come quello di BlackRock è la base per la creazione di prodotti che – pur non avendo meriti specifici – possono aiutare a “normalizzare” prodotti a base Bitcoin e a rendere il mercato più profondo.

È uno degli effetti positivi di secondo ordine che in tanti avevano ignorato alla notizia del lancio degli ETF a gennaio 2024.

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