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Ritorna la moda delle ICO e delle sale pubbliche: ATTENZIONE a non farti FREGARE!

Sognare è belllissimo: i truffatori lo sanno benissimo e lo sfruttano a loro vantaggio per venderti il prossimo token.

Ed è proprio per questo che noi oggi vogliamo tornare sull’argomento e mettervi in guardia chi potrebbe sfruttare questo ritorno di fiamma per riproporre le stesse vecchie fregature.

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Il trend delle ICO (Initial Coin Offering) è andato molto virale tra il 2017 ed il 2018, quando moltissimi progetti hanno iniziato a vendere al grande pubblico le proprie criptovalute attraverso raccolte fondi pubbliche aperte a tutti. Dopo una prima fase entusiasmante che ha portato molti guadagni agli investitori, questa modalità di promozione è stata completamente abbandonata dai big del settore a causa delle continue truffe che circolavano online.

Per molti anni (fortunatamente) non se ne è più sentito parlare, fatta eccezione per le vendite pubbliche di piccoli ed insignificanti progetti che cercano di farsi pubblicità tra i media più compiacenti. Da qualche mese però qualche grande player ha deciso di riportare in auge la moda delle ICO, ottenendo anche discreti risultati con il lancio dei propri token. 

Che cos’è una vendita ICO?

Una ICO non è altro che una modalità con cui un progetto del mondo crypto cerca di raccogliere fondi offrendo anticipatamente al pubblico l’accesso alla propria moneta prima che venga quotata sui mercati. Sostanzialmente gli sviluppatori mettono a disposizione una quota della supply del nuovo token ad un prezzo prefissato, teoricamente “vantaggioso” per l’investitore.

L’idea alla base di questa operazione è fornire al team del progetto un capitale con cui potenziare lo sviluppo della propria piattaforma, mentre agli utenti si dà la possibilità di investire in maniera early. Dalle ICO sono nati nomi come ETH, BNB e SOL ma con il tempo (come sempre accade quando qualcosa inizia ad andare virale), qualcuno ne ha abusato proponendo vendite scam o progetti che poi al listing sono crollati di prezzo.

Negli ultimi anni abbiamo visto pochissime ICO in giro, in quanto etichettate come nella maggior parte dei casi come strumenti ad altissimi rischio, tendenzialmente utilizzati da truffatori per propinare token immondizia agli sprovveduti. 

Il ritorno della moda ICO

Nonostante la pessima reputazione che c’è nel settore web3 attorno al termine ICO, ultimamente qualche grande progetto pare abbia deciso di riprendere in mano questo strumento. È il caso di nomi come PumpFun, Plasma, Monad, YieldBasis e MegaETH che sono riusciti a raccogliere grandi quote di capitali in tempi record, offrendo anche prezzi competitivi agli utenti che vi hanno partecipato.

Complice anche una partecipazione di piattaforme launchpad, come Echo.xyz e Sonar, che hanno facilitato l’accesso, la narrativa delle ICO è tornata calda nel nostro settore. Ma ci sono alcune questioni che meritano di essere affrontate prima che qualcuno si faccia male illudendosi di essere tornati al periodo d’oro del 2017

ICO moda
Ritorno delle ICOFonte dati: https://x.com/coingecko

Il problema delle ICO nel 2025

Fino ad ora le ultime ICO dei progetti sopra citati sono andate abbastanza bene. Nella maggior parte dei casi c’è stata effettivamente la possibilità di vendere ad un prezzo maggiore di quello di acquisto al momento del listing, o pochi giorni dopo. Ma, e sottolineiamo MA, nessuno vi dice che partecipare alle sale più promettenti non è affatto semplice e che spesso serve parecchio capitale per ottenere un rendimento degno di nota.

Su MegaETH la min allocation era di 2.650 USDT, ed in molti sono stati scartati a prescindere sulla base di alcuni vincoli di attività on-chain e social engagement. Su YieldBasis, riuscire ad essere accettati in whitelist è stato veramente complesso. Quelle ICO che hanno portato i migliori risultati, in genere, sono state quasi a porte chiuse per noi comuni mortali.

Secondo GROSSO problema 

Fino a qui poco male, ma il problema più evidente di questo ritorno di fiamma è che le nuove ICO sono vendute ad una valutazione FDV altissima rispetto agli standard del 2017. Molti progetti (tra quelli più accessibili come Monad) hanno debuttato già con un FDV di $2,5 miliardi, cosa che rende quasi impossibile sognare i moltiplicatori che vedevamo nel 2017.

Chiaramente ciò significa che c’è già un interesse pregresso su quel progetto ed è in un certo senso un segnale positivo, ma limita il potenziale di upside e rende i partecipanti sempre più esposti potenzialmente come exit liquidity. Al giorno d’oggi le quotazioni migliori vengono offerte a VC, investitori privati e al team stesso, mentre al pubblico viene offerto un prezzo già di per sé molto alto.

In altre parole, il rischio di “investire al buio” non è più pagato come una volta, e questo già dovrebbe essere un deterrente per chi si avvicina a tali vendite pensando di trovare opportunità davvero early.

valutazione eccessiva ICO
ICO ad alta FDVFonte dati: https://x.com/its_airdrop

Terzo ENORME problema 

Questa è la questione più importante e che ci preme portare alla vostra attenzione: ogni volta che nel settore crypto c’è qualcosa che funziona, subito dopo qualcuno ne abusa per approfittare dell’hype in corso ed ottenere più ritorno mediatico. Molto probabilmente nei prossimi mesi, vedremo sempre più progetti di bassa qualità propinare ICO al pubblico, vendendo token senza valore e con tokenomics agghiaccianti.

Ecco, lì dovremmo farci trovare mentalmente pronti a skippare ed evitare di cadere nel tranello. Non stiamo qui a spiegare per filo e per segno cosa ci fa capire che una ICO è sotto sotto una fregatura ma vi diamo qualche suggerimento di red flag:

– Quando qualche giornale parla della prossima ICO da 100X, è sicuramente uno scam

– Quando il progetto sottostante non ha un reale prodotto funzionante né un’utilità prevista per quella moneta, probabilmente vi stanno vendendo fuffa.

-Se la tokenomics è eccessivamente sbilanciata a favore di team e VC (soprattutto se senza vesting), o con distribuzioni che favoriscono insider, state facendo da exit liquidity per qualcun altro.

– Se tutti gli influencers su X parlano di un progetto sconosciuto ai più, forse è il caso di farsi due domande, e di smettere di seguire chi shilla token a pagamento.

Nel dubbio ragazzi, meglio evitare di complicarsi la vita con le ICO: fortunatamente nel 2025 abbiamo una miriade di strumenti che possiamo utilizzare per la nostra operatività senza doverci affidare alla sorte pagando qualcuno che non conosciamo per qualcosa che non sappiamo se avrà o meno un futuro.

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