C’è un indicatore on-chain che sembra in grado di raccontarci molto di più sull’outlook di mercato in corso, di quanto non lo faccia il semplice movimento delle candele. Parliamo dei flussi netti della stablecoin USDT sugli exchange e del rapporto storico con i prezzi di Bitcoin, un dato spesso sottovalutato ma che ci offre una bella panoramica sullo stato di salute del settore e su come gli investitori si stanno posizionando nel ciclo attuale.
Spoiler: in questi giorni gli inflow di USDT hanno toccato gli stessi valori registrati durante gli atti conclusivi dello scorso bear market del 2022. Notiamo certi ingressi di capitali che potrebbero essere impiegati da qui ai prossimi giorni per sostenere il rimbalzo in corso e dare più slancio al recupero dopo l’ultimo sell-off. Se la storia si dovesse ripetere anche questa volta, allora avremmo una nuova chance al rialzo!
Correlazione tra prezzo di Bitcoin e flussi di USDT sugli exchange
La logica di questa presunta correlazione è basilare: quando negli exchange centralizzati escono grandi quantità di USDT, che è la stablecoin più capitalizzata ed utilizzata per le contrattazioni in tutto il mondo crypto, significa che i traders stanno monetizzando i propri profitti, spostando il gain in stable su wallet privati. Quando invece gli inflow sono positivi (deposito sui CEX) vuol dire che gli stessi sono interessati ad acquistare asset volatili.
Perché lo fanno da exchange e non in DeFi? Banalmente perché c’è più liquidità e gli spread sono più bassi, dunque per le whale che muovono milioni è più conveniente farlo su piattaforme centralizzate. C’è ovviamente qualcuno che si muove in DeFi con grossi ordini, soprattutto su Hyperliquid (percentuali in crescita), ma il grosso delle attività si svolge ancora prevalentemente su borse CEX come Binance, Coinbase, Bybit, Bitget, OKX ecc.

Torna un netflow positivo: ottimo segnale di recupero
Da settembre in poi il flusso netto di USDT sugli exchange è stato in forte contrazione, con deflussi costanti che segnalavano una fase di presa di profitto diffusa mentre Bitcoin e gli altri asset perdevano terreno in seguito ai massimi estivi. Da qualche giorno però, i movimenti sono tornati positivi, accompagnando l’ultima capitolazione del mercato ed il successivo rimbalzo.
Mentre Bitcoin approccia ai $90.000, il grafico indica un volume medio a 30 giorni superiore ai 128 milioni di USDT, dato che in passato è stato toccato solo in prossimità del bottom del mercato ribassista di fine 2022. Dunque questo segnale ci suggerisce che sta rientrando liquidità nelle piazze di investimento e che tra gli operatori c’è un rinnovato interesse ad esporsi in asset rischiosi, nonostante il periodo incerto ed i timori di un’estensione della fase orso.
Da notare come effettivamente anche durante le ultime due contrazioni del ciclo bullish, nell’estate del 2024 ed a cavallo tra il Q1 e Q2 2024, ci siano stati inflow positivi di USDT sugli exchange. Invece, durante i vari top locali, la liquidità in stablecoin è sempre uscita dai mercati.

Attenzione a come interpretare questo dato
Il grafico di Glassnode che vi abbiamo condiviso fa una media mensile degli inflow di USDT e dunque non deve essere letto in chiave dei possibili effetti a breve termine su Bitcoin e sul resto del mercato. L’indicatore ci dà un chiaro indizio su quello che è il sentiment “sottopelle” degli investitori e di come potenzialmente si stanno posizionando o si sono già posizionati.
Dobbiamo dunque essere bravi a contestualizzare questo segnale e ad interpretarlo sulla base di come la liquidità si sta muovendo da/verso gli exchange, e di come questi flussi potrebbero influenzare la direzione a medio termine del mercato. Ad ogni modo, non possiamo che essere fiduciosi per l’ultimo ingresso di capitali, perché inevitabilmente ci dice che qualcuno ha ancora una visione bullish del futuro.
Rimane comunque una questione chiave che si contrappone a questo ottimismo: molti investitori short-term sono in netta perdita a questi prezzi, in quanto parecchi BTC sono stati acquistati sopra i $100.000. Servirebbe anche un respiro della price action ed una reazione solida della domanda per avvalorare la tesi di un recupero e di un nuovo rally sopra i massimi. Rimaniamo a guardare con curiosità.
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