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Aave: proposta per lo SHUTDOWN dei mercati su ZkSync, Metis e Soneium

Si fa budgeting anche in casa del più grande protocollo DeFi al mondo.

In questi giorni all’interno della sezione ufficiale della governance di Aave è in corso una discussione che potrebbe segnare un cambio di rotta nella strategia multi chain del protocollo. Fino ad ora la piattaforma di lending ha cercato di integrare sempre più blockchain al proprio prodotto, con l’idea di scalare in un ecosistema ricco di opportunità, ma forse ora è arrivato il momento di fare un passo indietro.

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Aave sta andando fortissimo, sia in termini di revenue che di TVL, e proprio per questo bisogna preservare il benessere del protocollo. Come? Andando a tagliare quelle chain che non sono mai riuscite ad attirare un reale appeal da parte degli utenti, e che oggi costano di più di quanto producano in termini di commissioni. Non è una buona notizia per ZkSync, Metis e Soneium, né tantomeno per i rispettivi token ZK e METIS.

Aave: proposta per lo stop delle 3 reti

Tecnicamente ciò di cui si sta discutendo è un Temp Check, ossia un sondaggio iniziale lanciato per valutare generalmente la “temperatura” della community, raccogliere feedback e capire se vale la pena procedere con un Aave Request for Comment (ARFC) e a seguire una vera proposta on-chain. Non c’è dunque ancora nulla di ufficiale ma sembra comunque emergere dai primi commenti un orientamento piuttosto chiaro.

Le blockchain Metis, ZkSync e Soneium, come riportato dalla delegate platform ACI, sono quelle che ad oggi producono revenue minori, pari complessivamente a poco più di $6.000 negli ultimi 30 giorni. Una cifra troppo bassa che non basta a compensare i costi di implementazione dei rispettivi mercati. 

Ricordiamo che ogni rete integrata su Aave consuma molta larghezza di banda e richiede risorse per coprire valutazioni di rischio, aggiornamenti di sicurezza ed attività che ricadono sulla tesoreria della DAO. Per questo motivo, il Temp Check richiede lo shutdown delle 3 reti e il conseguente deprecamento degli asset collegati, come ZK e METIS.

Revenue Aave
Revenue chain AaveFonte dati: https://governance.aave.com/

Metis, ZkSync e Soneium: bassa trazione tra il pubblico

Il fatto che queste 3 reti producano così poche revenue è la diretta conseguenza della bassa trazione mostrata fin dal lancio dei rispettivi mercati. Gli utenti di Aave utilizzano sporadicamente queste blockchain per le loro attività di lending e borrowing, ed in ogni caso vi è un evidente rallentamento nell’adozione.I volumi sono bassi e solo in particolari iniziative temporanee arrivano a livelli degni di nota (come incentivi di liquidità). 

Pensate che la somma tra crediti e debiti su Metis è di soli $6 milioni, su ZkSync poco meno di $10 milioni, e su Soneium addirittura di $3,6 milioni. Cifre banali per un protocollo che solo sul mercato Core di Ethereum conta quasi $42 MILIARDI.

Pessima notizia per ZK e METIS

Capite bene che essere esclusi dalla piattaforma di lending più grande e diffusa di tutto l’ecosistema DeFi non è proprio il massimo a cui una blockchain emergente può aspirare. I rispettivi token nativi ZK e METIS (Soneium non ha un token) potrebbero dunque subire una certa pressione negativa dal mercato vista la minore visibilità che ne scaturirebbe.

Nella giornata di oggi ZK segna uno -0,73%, in una sessione comunque ampiamente positiva per il resto del comparto. METIS invece cresce del +7,5%, da contestualizzare comunque con una price action molto vincolata al ribasso, con un -87% alle spalle nell’ultimo anno di trading.

Quali saranno le possibili prossime chain escluse da Aave?

Dobbiamo comunque riconoscere che per certi versi ZkSync, Metis e Soneium non sono tanto peggiori rispetto ad altre chain integrate su Aave. La stessa entità Token Logic (delegate platform come ACI), ha infatti discusso nello stesso Temp Check che delle 18 catene disponibili sul protocollo, 9 non arrivano a $2 milioni di revenue annuali. 

Secondo un’altra prospettiva, circa la metà delle chain implementate produce appena l’1,5% dei ricavi totali del protocollo. Vanno parecchio male nomi come Celo, Sonic, Gnosis, Scroll. Leggermente meglio BNB Chain ed Optimism, che nonostante revenue più basse di altri competitor, vantano comunque una certa adozione tra il pubblico.

Sotto questo aspetto, Celo, Sonic, Gnosis e Scroll sono quelle più a rischio di un futuro shutdown, soprattutto se non porteranno risultati concreti alla DAO di Aave.

comulative revenue aave
Cumulative revenueFonte dati: https://governance.aave.com/

Detto ciò, facciamo anche presente come tutte queste catene potranno comunque provare a rilanciarsi su Aave, quotando nei rispettivi mercati alcuni asset considerati “ad alto rendimento” come token dell’ecosistema Ethena, Maple e LRT/LST. Ovviamente però, le garanzie di liquidità devono essere rispettate dagli stessi team delle reti, e questo comporta un costo importante.

Inoltre per le future implementazioni, Aave sta proponendo un minimo sindacale di revenue annua fissato a $2 milioni, che dovrà essere garantito dalle nuove catene.

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