Siamo giunti in quella fase dell’anno in cui ci si siede tutti insieme a tavola e si fanno i conti su ciò che ha davvero funzionato negli ultimi dodici mesi, e su quali settori vale la pena continuare a dedicare la nostra attenzione. Ci sono almeno 5 trend forti del mondo crypto che nel 2025 hanno attirato capitali ed interesse dagli investitori, e che anche nel 2026 potrebbero proseguire con il loro percorso di crescita.
Non parliamo di prezzi e speculazione, almeno non in modo diretto ed esplicito, ma di settori e narrative che hanno trovato un vero caso d’uso nel mondo blockchain e che fino ad ora hanno dimostrato di potersi sedere ai tavoli che contano Vediamoli uno ad uno, spiegando perché hanno avuto successo nell’ultimo anno, e cosa possiamo aspettarci da loro da qui in avanti.
1. Blockchain layer-1 general purpose
Può sembrare un controsenso rispetto a quella che è l’evoluzione delle nuove blockchain, che vengono costruite ormai in modo specializzato per catturare verticalmente una possibile nicchia di mercato. Stanno nascendo sempre più chain con focus su segmenti come stablecoin (tante ultimamente), pagamenti, interoperabilità, RWA, ma nessuna di esse ha ancora dimostrato di poter superare le chain layer-1 general purpose, prime su tutte Ethereum e Solana.
Per quanto le nuove invenzioni possano essere evidentemente più efficienti e scalabili su tanti aspetti, questo non basta per garantire che riescano a costruire un ecosistema realmente vivo e autosufficiente. C’è il problema del bootstrapping iniziale, che richiede capitali per fornire incentivi,ma soprattutto servono applicazioni di punta in grado di attrarre utenti e fees in modo organico.
Per questi motivi, anche guardando al prossimo anno, è probabile che la maggior parte della liquidità e delle revenue continui a gravitare attorno alle blockchain general-purpose.

2. Prestiti on-chain
Il secondo settore che verosimilmente potrebbe fare molto bene nel 2026 è quello dei prestiti on-chain, grazie alla costante espansione dei protocolli di lending nel contesto della DeFi. Dovete sapere che fino a poco fa la maggior parte dei volumi legati al credito/debito in crypto proveniva dalle piattaforme CeFi, ossia da intermediari centralizzati che facevano da money market, raccogliendo capitali ed collocandoli in varie strategie per garantire un rendimento a chi forniva liquidità.
Oggi il trend si è un po’ invertito, con le piattaforme CeFi che mantengono la loro rilevanza, ma che sono passate in secondo piano rispetto alla crescita del lending on-chain. Protocolli come Aave, Morpho, SparkLend e Maple Finance hanno dominato il settore nel corso dell’ultimo anno, intercettando una quota crescente di domanda di credito che cerca opportunità all’interno del mondo blockchain.
Secondo uno studio di Galaxy Research, la quota di prestiti originati da piattaforme decentralizzate continuerà a crescere nel 2026, allargando sempre di più questo gap. Questo è dovuto sia al fatto che l’andamento dei tassi di interesse e la gestione degli asset sono più verificabili, sia perchè ci sono, oggettivamente, più opportunità di rendimento.

3. Mercati TradFi on-chain
Anche questo è un trend che potrebbe fare davvero bene nel prossimo anno, e che in poco tempo ha già evidenziato come ci sia una base di operatori molto desiderosi di sfruttare strumenti on-chain basati su asset TradFi. Il 2025 è stato in un certo senso l’anno della contaminazione da parte di fondi ed istituzioni che hanno iniziato ad utilizzare la blockchain come infrastruttura operativa ed abbracciare sempre di più le logiche del mondo crypto.
Titoli di stato tokenizzati, private equity, prodotti di credito, commodities ma anche azioni stanno iniziando a trovare spazio su blockchain pubbliche, oltre che investitori disposti a negoziare. Chiariamo che c’è ancora una differenza abissale tra la liquidità nei mercati tradizionali e quella dei mercati crypto, quindi non siamo di fronte ad una vera e propria rivoluzione.
Ci sono però allo stesso tempo interessanti esperimenti, come quello introdotto da Hyperliquid con il lancio dei primi equity perps (HIP-3), che stanno già ottenendo un ottimo feedback dalla community. Pensate che in appena 40 giorni dal loro lancio hanno sorpassato volumi cumulativi per $167 miliardi, con un open interest di $278 milioni. Questi numeri sono destinati a crescere.

4. Stablecoin
Non possiamo non citare come settore dominante dell’ecosistema crypto anche quello delle stablecoin.. Se è vero che, come dicevamo prima, le blockchain verticali costruite esclusivamente attorno a questo segmento potrebbero non avere un impatto dirompente, è altrettanto evidente che le stablecoin, come asset, resteranno uno dei pilastri della liquidità on-chain.
Nel 2026 sarà plausibile aspettarsi un’ulteriore crescita della loro capitalizzazione, anche alla luce di un contesto macro che potrebbe tornare più favorevole, con politiche monetarie più espansive da parte della Federal Reserve negli USA. Oltretutto le stablecoin hanno già dimostrato di rappresentare lo strumento di riferimento per parcheggiare liquidità nel mondo crypto, fare trading, accedere a servizi DeFi e quant’altro.

Gli emittenti che controllano la quota maggiore dell’offerta, Tether e Circle, verosimilmente manterranno un ruolo chiave, mentre nuovi competitor proveranno a ritagliarsi spazio, rendendo il settore più competitivo e articolato. Nel complesso,possiamo solo aspettarci che il comparto stablecoin continui a crescere in rilevanza e centralità anche nel prossimo anno.
5. Perp DEX
Ultimo, ma non per ordine di importanza, abbiamo anche i Perp DEX, una delle poche nicchie di protocollo che hanno trovato un vero product market-fit nel mondo crypto. Dopo la forte espansione di Hyperliquid ad inizio 2025, che ha divorato parecchie quote di mercato anche ai mercati centralizzati, sono emersi diversi competitor che cercano di farsi spazio.
Non sappiamo quali oltre Hyperliquid riusciranno a sopravvivere, ma anche qui è abbastanza evidente che il settore del trading perpetual su DEX continuerà ad attirare traders e capitali, come accaduto nell’ultimo anno. Questo non vuol dire però che si andrà verso una progressiva decentralizzazione del trading, vi abbiamo spiegato il perchè in questo articolo.
Ad ogni modo, rivoluzione o non, i Perp DEX si stanno proponendo come alternativa credibile a molte borse centralizzate, e ci aspettiamo che il trend prosegua nel prossimo anno. Cogliamo l’occasione per ricordarvi di fare molta attenzione a non esagerare con il trading in leva, che fa da elemento centrale di queste piattaforme.
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