Home / Bitcoin e crypto hanno BISOGNO di questa SVOLTA POLITICA. Dagli USA la questione CLOU

USa LEGGI

Bitcoin e crypto hanno BISOGNO di questa SVOLTA POLITICA. Dagli USA la questione CLOU

La questione più importante per i mercati si è arenata. Ma potrebbe presto ripartire, o forse no.

Sarà il caso di iniziare a chiamarla The Bill, perché sarà potenzialmente per il mondo crypto la più importante delle leggi di sempre. È quella diffusa con il nome di Clarity Act, che si è arenata e che potrebbe avere qualche problemino anche nel 2026. Ma è su questo che puntano tanto non solo gli operatori del settore, ma anche i gestori dei progetti DeFi, perché significherebbe nel caso una piena apertura della prima economia del mondo, quella USA, a Bitcoin e criptovalute.

A Natale non perderti questi 200$+200$ di bonus da Bitget, insieme al VIP TRIAL PASS e anche alle APR al 10% bonus. È una promozione esclusiva per i lettori di Criptovaluta.it®.

Secondo quanto riporta The Block, che ha intervistato lobbisti pro-crypto, le possibilità di passaggio durante il 2026 sarebbero al 50-60%, complici sia un possibile ritorno dello shutdown già a fine gennaio, sia delle resistenze dem che per ora sembrano insuperabili.

Nell’anno delle midterm, il ritardo gioca a favore dei democratici

Per il passaggio di quella che sarebbe la prima legge onnicomprensiva degli Stati Uniti sul mondo crypto servirà superare diverse resistenze politiche. Come è noto, una parte rilevante dei democratici non vorrebbe il passaggio di queste leggi, sia per avversione diretta al mondo crypto (dimostrata in più circostanze anche durante la presidenza Biden), un’avversione rinforzata dai tanti conflitti di interesse della famiglia Trump nel comparto.

Famiglia Trump che ha letteralmente macinato milioni sia con l’emissione di token meme, sia con la partecipazione diretta a progetti come WLFI e anche a operazioni di mining come quella di American Bitcoin. E dunque la questione crypto è diventata anche più politica di quanto lo fosse prima, cosa che complica ulteriormente il passaggio di questa legge.

  • Incombe un altro shutdown

C’è poi da ricordare che in caso di assenza di accordo, dal 31 gennaio 2026 saremo di nuovo in shutdown, ovvero con un funzionamento ridotto e minimo del governo USA e delle sue agenzie. La cosa non interessa granché il passaggio delle leggi, se non fosse che una volta entrati in shutdown tutte le risorse politiche vengono spese nelle contrattazioni per superarlo.

Le negoziazioni per la fine dello shutdown tendono a far passare tutto in secondo piano, cosa che potrebbe accadere anche al cosiddetto Clarity Act.

Poche chance? In realtà è una priorità della Casa Bianca

La definizione di regole più chiare (e che proteggano anche gli operatori del settore), è in realtà una priorità della Casa Bianca, che deve questo avanzamento anche ai tanti player di settore che hanno sostenuto gli sforzi elettorali di Donald Trump.

Come però abbiamo già scritto sulle pagine del nostro giornale pochi giorni fa, il governo USA sta cercando di portare a casa degli importanti risultati elettorali anche con l’azione di diverse agenzie come SEC e CFTC, che tramite regolamenti e indicazioni stanno di fatto permettendo al settore di incorporarsi con la finanza tradizionale.

Ed è proprio in virtù di questo che Nasdaq ad esempio sta accelerando per la tokenizzazione delle azioni quotate sui propri listini. Ed è sempre in virtù di queste aperture che si sta muovendo anche DTCC.

Servirà certamente una legge più ampia che tuteli chi si sta muovendo da pioniere. Ma non c’è immobilismo in attesa che la politica riesca a mettersi d’accordo.

È questo che frena i prezzi delle crypto?

Il rallentamento subito dall’avanzamento del Clarity Act – e anche i diversi litigi arrivati al grande pubblico a mezzo stampa – hanno certamente condizionato il mercato crypto e sono una delle preoccupazioni principali anche per gli investitori più articolati.

Secondo un recente approfondimento di The Block, i lobbisti pro-crypto vedono tra il 50% e il 60% di possibilità di approvazione prima di fine 2026.

Agli avversari delle crypto conviene giocare d’attesa?

Sì, perché le midterm che si terranno a novembre sono storicamente avverse al presidente in carica. E dunque dalle prossime elezioni potrebbero venire fuori House e Senato di segno marcatamente democratico.

Ne abbiamo parlato qui in dettaglio – nell’ultimo numero del nostro Magazine settimanale.

Iscriviti
Notificami
guest

0 Commenti
Più votati
Più nuovi Più vecchi
Inline Feedbacks
View all comments