Home / Chainlink, Solana, Cardano ADA sotto ACCUSA! Stato USA cita Coinbase e più di 20 crypto in GIUDIZIO

Oregon Coinbase causa

Chainlink, Solana, Cardano ADA sotto ACCUSA! Stato USA cita Coinbase e più di 20 crypto in GIUDIZIO

Lo stato dell’Oregon ha preso molto male l’addio di Gary Gensler a SEC. Ha preso ancora peggio la chiusura di pressoché tutte le cause legali nei confronti di operatori del mondo crypto, exchange compresi. E per questo ha aperto una procedura legale nei confronti di Coinbase, identica appunto a quella di SEC e cercando di colpire più crypto possibili.

Una mossa evidentemente politica e che cerca di continuare a livello statale una battaglia che, a livello federale, è stata abbandonata anche perché difficile poi da sostenere in tribunale.

La causa è stata avviata durante la scorsa settimana e soltanto ieri Coinbase ha potuto mettere le mani sulle carte, che citano una quantità importante di crypto come security, ovvero come contratti di investimento, rigorosamente non registrati.

Tutte le crypto citate dall’Oregon

La lista è pressoché interminabile. Dentro la citazione in giudizio dello stato dell’Oregon non ci sono infatti soltanto le crypto storicamente considerate da SEC security, o che erano state accusate in passato di esserlo, ma anche novità assolute.

E quindi AAVE, ADA, Algorand ALGO, AMP, APE, ATOM, AVAX, e poi anche AXS, CHZ, COMP, DASH, DDX, EOS, FIL, FLOW. E ancora ICP, LCX, LINK, MATIC, MIR, MKR, NEAR, POWR, senza dimenticare anche SAND, SOL, UNI, VGX, wLUNA, XRP e XYO.

Il tentativo è chiaro: è la strategia degli spaghetti lanciati sul muro della quale vi abbiamo parlato più e più volte sulle pagine di questo sito. Si lanciano degli spaghetti sul muro e si vede quali vi rimarranno incollati.

Coinbase nel frattempo, per mezzo del suo responsabile legale, si dice tranquilla.

Abbiamo finalmente ottenuto una copia della citazione dello stato dell’Oregon. Se avevate ancora dubbi sulle motivazioni, guardate nella sezione 9, dove si ignorano gli ordini del Giudice Failla, dove non ci citano le decisioni del giudice Torres sul caso XRP, dove sono citati due studi legali che guadagneranno da questa causa, e dove il [nuovo] Presidente di SEC viene indicato come “lobbista crypto” […]. Non esattamente qualcosa di subdolo.

Il discorso di Paul Grewal è chiaro e condivisibile: quanto contenuto nella citazione ignora tutte le evoluzioni, passate anche dai tribunali, sul rapporto tra crypto e legge USA, così come ignora tutte le decisioni dei giudici a favore del comparto. L’attacco a Paul Atkins, che è il nuovo leader di SEC, lascia poco spazio all’immaginazione, rendendo questo attacco politico più che basato su questioni più strettamente legali e ragionevoli.

Ci sono rischi per le crypto citate?

A nostro avviso no. La lista è stata resa incomprensibilmente lunga dallo Stato dell’Oregon nel tentativo – questo avveniva anche nella SEC della precedente gestione – di beccarne almeno una che per le leggi USA sia da considerarsi come security.

A nostro avviso, anche nel peggiore dei casi la situazione non produrrà effetti considerevoli su alcuna delle crypto citate, cosa che è stata confermata dal fatto che i mercati non abbiano reagito in alcun modo alla pubblicazione delle carte.

Tuttavia si dovrà anche prendere in considerazione – cosa che interesserà forse più gli azionisti e gli investitori in titoli $COIN che gli investitori in crypto – che prima del ritorno alla normalità si dovranno probabilmente fronteggiare gli ultimi colpi di una parte della politica USA, che appare ancora convinta di poter affossare un settore a colpi di cause su basi legali assai sbilenche.

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Klaus Marvin
Klaus Marvin
18 giorni fa

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