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Arizona: “riserva” Bitcoin e crypto è legge. C’è però UNA COSA che devi sapere. Ecco cos’è SUCCESSO DAVVERO

Passa una legge su Bitcoin e crypto in Arizona. Ma non è come sembrerebbe - almeno a leggere...

Dopo il veto della scorsa settimana, in Arizona arriva l’ok per una legge che tutti hanno chiamato fondo strategico Bitcoin – almeno sui social, ma che non è un fondo, non è strategico e non prevederà acquisti. Andiamo con ordine: la governatrice dell’Arizona, la democratica Katie Hobbs ha firmato la legge HB 2749 – che si può leggere qui in inglese e che prevede l’inclusione di Bitcoin e degli asset digitali (tutte le altre criptovalute) nelle leggi che governano le proprietà abbandonate.

In breve: lo stato dell’Arizona diventerà proprietario delle crypto abbandonate (sugli exchange?) e deterrà tali crypto – mettendole dove possibile anche in staking. Non saranno effettuati acquisti e – almeno secondo quanto traspare dalla legge – saranno venduti dopo 3 anni. Non ci saranno acquisti, non ci saranno programmi di lungo periodo.

Perché allora tanto entusiasmo? Perché è una semi-vittoria dopo aver incassato una sconfitta importante, con la governatrice che aveva definito Bitcoin non adatto all’investimento tramite il fondo pensione statale.

Cosa è stato approvato davvero?

L’Arizona ha delle leggi specifiche per quanto riguarda gli asset e le proprietà abbandonate. Dopo 3 anni – e a determinate condizioni – diventano di proprietà dello stato. Fino alla legge approvata poche ore fa, gli asset digitali e Bitcoin non facevano parte della lista di asset soggetti a questa legge. Ora invece sì.

Cosa comporta?

  • Dopo 3 anni di abbandono di crypto all’interno di crypto exchange queste diventano di proprietà dello stato.
  • Lo stato non le venderà, ma le terrà in un fondo specifico, almeno per i primi tre anni.
  • Non ci saranno acquisti.

Al fine di valutare l’impatto sul mercato Bitcoin e crypto – c’è solo da considerare l’orizzonte temporale operativo di questa legge. Tre anni di abbandono delle crypto, più tre anni dall’acquisizione da parte dello Stato dell’Arizona.

Rispetto a quanto fatto girare sui social, è la classica montagna che partorisce un topolino, per quanto sia stata almeno sul piano morale una vittoria importante, dopo aver incassato la sconfitta di cui sopra sulla possibilità che lo Stato dell’Arizona investisse con il suo fondo pensione statale in BTC.

I mercati non si curano di certe questioni

È innegabile che i mercati siano già fase post-sbornia da riserve USA. Anche una notizia importante dal governo federale, che avrebbe tutt’altro impatto, difficilmente muoverebbe il prezzo in modo importante, a meno di programmi di acquisti concreti e di importanti proporzioni.

È, almeno ad avviso di chi vi sta scrivendo, un buon segno. Bitcoin è un asset maturo che non ha bisogno di certi interventi legislativi per prosperare: di domanda ce n’è, di attenzione anche – e di necessità di questo o quello stato a intervenire sempre meno. Ne abbiamo fatto a meno fino a oggi – sicuri che oggi siano diventati indispensabili?

Intanto nel New Hampshire è passata una legge molto più importante – che permetterà investimenti fino al 5% di un fondo speciale – e si attendono novità anche dal Texas e da altri stati, per quanto – come detto sopra, siano molto meno rilevanti a nostro avviso di quanto lo siano sui social.

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