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The Blockchain Group ha annunciato la sigla di un piano di emissione di azioni che arriverà potenzialmente a un controvalore di 300 milioni di euro. A sottoscrivere il piano, in qualità di potenziale acquirente, c’è TOBAM, un asset manager che da tempo investe anche in Bitcoin e anche in The Blockchain Group. I verbi e più in generale le singole parole utilizzate nel comunicato sono importanti. E andrebbero lette e commentate con attenzione.
Potenzialmente, fino a 300 milioni di euro: si tratta dunque di programmi che dovranno essere messi in atto e che soprattutto dovranno raccogliere indirettamente, presso i clienti di TOBAM, una tale quantità di denaro. Quantità di denaro che finirebbe in investimenti diretti in Bitcoin.
Da Criptovaluta.it® però le cose si sono sempre fatte diversamente. Ed è – speriamo – il motivo per il quale continuate a sceglierci come prima fonte informativa per Bitcoin e crypto in lingua italiana. Prima di passare ai numeri e alle verità che ci sentiamo di affermare senza timore di smentita, qui avete un bonus da 100$ su Bitget, per chi deposita almeno 100$. Si parte di fatto con capitale raddoppiato – e dato che il montepremi a disposizione è limitato… hai ancora poco per approfittarne!
The Blockchain Group, i 300 milioni e il trend in borsa per le “aziende Bitcoin”
In principio fu Strategy di Michael Saylor: emette debito e azioni, raccoglie capitali e compra Bitcoin. Continua a farlo con enorme successo (oggi annuncerà altri acquisti) e le sue azioni valgono un multiplo positivo delle detenzioni in Bitcoin. Ed è proprio questo ad aver spinto società di ogni ordine e grado a tentare la stessa strada. Come abbiamo visto sul nostro Magazine, non tutte sono legittime, non tutte hanno un piano solido, tante stanno cercando una via di fuga all’oblio.
- La questione inspiegabile per tanti analisti classici
Il cuore della questione inspiegabile è tutto qui: il grosso delle azioni di queste società hanno una capitalizzazione di mercato che è un multiplo delle loro detenzioni in Bitcoin. Qualche esempio:
| Società | Capitalizzazione di mercato | Valore detenzioni Bitcoin / Crypto |
|---|---|---|
| Strategy | 104 miliardi di dollari | 61 miliardi di dollari |
| Metaplanet | 6,4 miliardi di dollari | 944 milioni di dollari |
| The Blockchain Group | 612 milioni di dollari | 150 milioni di dollari |
| SharpLink | 2,46 miliardi di dollari | 450 milioni di dollari (?) |
Ora si potrà obiettare che dentro Strategy c’è comunque un’impresa che fa altro e che dunque ha un suo valore proprio. Ci può stare, ma rimane il fatto che forse nessuno la valuterebbe 43 miliardi di dollari, ovvero la differenza tra le detenzioni di Bitcoin e il cap complessivo. Si potrà anche obiettare dell’esistenza di società dove il valore di mercato complessivo è inferiore a quello delle detenzioni, ma questi quattro casi sono anomali a sufficienza, da un punto di vista aritmetico, per capire che tipo di strada stiano tentando in molti.
Perché questa analisi?
Perché aiuta a completare un quadro che in pochi giornalisti si stanno preoccupando di analizzare. Le società sopracitate sono molto diverse tra loro e occupano punti diversi nello spettro che va da impresa solida a impresa che prova a cavalcare l’onda.
Tuttavia ci sarà un crescendo di società che investiranno in Bitcoin, Ethereum o altre criptovalute che presenteranno le stesse caratteristiche:
- Sono quotate
- Valgono poco e talvolta valgono così poco da rischiare l’espulsione dai listini
Una combinazione ideale per gli avventurieri che possono raccogliere importanti capitali, perché si tratta di avere, nel tempo, la chance di vedere ogni dollaro investito in crypto quadruplicato, quintuplicato e in alcuni casi anche decuplicato.
È un meccanismo basato sull’entusiasmo – che non è certamente illegale. Sul fatto che possa durare in eterno, chi vi scrive nutre qualche dubbio. E dovrebbero nutrirli anche coloro i quali si apprestano ad andare long su queste società.
Dopotutto, da privati non si hanno grossi problemi a investire direttamente nelle crypto che si preferiscono.
