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La BOMBA che distruggerà Bitcoin: le società quotate SONO un problema?

Una bomba pronta a esplodere su Bitcoin. Quanto dobbiamo preoccuparci?

Il precedente ciclo fu alimentato da un meccanismo molto curioso. Il trust su Bitcoin di Grayscale, il caro vecchio $GBTC, ebbe per una lunga fase un premium rispetto al controvalore dei Bitcoin custoditi in cassa. In altre parole: la capitalizzazione di mercato delle quote del trust era di molto maggiore rispetto al valore dei Bitcoin del fondo. Un meccanismo che alimentò operazioni di liquidità che appariva come infinita e che invece, alla fine, arrivò a termine.

Mutatis mutandis – come dicevano i latini – ovvero cambiando quanto c’è da cambiare per comprende la nuova situazione, forse con le società quotate che acquistano Bitcoin potremmo essere di fronte a una situazione simile.

Analizzeremo la situazione qui – tenendo conto di tutte le differenze. Ti ricordiamo che Bitget offre 100$ di bonus ai nostri lettori – iscriviti, versa almeno 100$ e ricevi il tuo bonus per il trading.

Il meccanismo (folle?) delle Bitcoin treasuries

Ne abbiamo parlato in lungo e largo – e ora vorremmo riassumere la situazione in 5 punti di facile comprensione anche allo scopo di rendere più chiaro quanto sta succedendo. Anche al fine di evitare luoghi comuni e false credenze che potrebbero spaventare più del dovuto.

1. Lo fanno perché…

Perché tutti stanno seguendo questa strada? Chi vi scrive non ritiene che si tratti di convinzioni troppo articolate. Michael Saylor ha dimostrato al mondo che acquistando Bitcoin l’entusiasmo dei mercati è in grado di portare il valore delle azioni di queste società alle stelle – e su quotazioni che sarebbero, applicando un minimo di razionalità, irragionevoli.

MSTR vale in borsa circa il doppio del controvalore dei Bitcoin che custodisce. Non ci sono spiegazioni logiche, se non quelle che devono essere ricondotte all’entusiasmo che circonda queste operazioni.

Perché sempre più società cercano di seguire questa strada? Molto semplicemente perché vogliono una fetta di quel premium. Ovviamente più società lo faranno, meno tale premium sarà rilevante.

2. I mercati non sono sempre razionali

Qui potremmo aprire una discussione dai toni più filosofici. Cercheremo però – dato che non è questo il luogo corretto per farla – la cosa breve.

È chiaro che i mercati stiano prezzando un certo entusiasmo intorno a queste operazioni. Era lo stesso che accadde, ai tempi, con il trust di Grayscale su Bitcoin. C’era così tanto entusiasmo da spingere il prezzo di quello che era un fondo chiuso – e che dunque che ben si prestava a tali meccanismi – molto più in alto rispetto al controvalore effettivo.

Questo premium ha spinto a comportamenti non sempre corretti e non sempre ragionevoli da parte di certi intermediari e operatori. Che sono stati poi fonte di parte dei problemi dello scorso ciclo.

Comunque occhio a shortare questa irrazionalità. Come disse qualcuno molto più intelligente di chi vi scrive, i mercati possono rimanere irrazionali molto più a lungo di quanto la vostra posizione possa evitare la liquidazione.

3. Possono fallire, ma…

Il grosso delle società che stanno procedendo con tali piani si stanno finanziando a debito, ma soltanto per piccole parti. La situazione è la seguente:

  • Finanziamento tramite emissione di azioni: è ininfluente rispetto alla capacità di fallire della società che compra Bitcoin. In realtà si diluiscono gli holder delle azioni. Che non ne saranno felicissimi, ma che comunque al massimo vengono diluiti e non subiscono rischi di fallimento.
  • Bond convertibili: sono debito, deve essere rifinanziato, gli interessi devono essere pagati. Può essere un problema se tali società avranno in futuro problemi a rifinanziarsi. Cosa che è più che possibile se tale entusiasmo dovesse venire meno.

Ad ogni modo – almeno per ora – non sembra che nessuna abbia fatto dei passi tali da mettersi a rischio. Quel che è certo è che il meccanismo non potrà durare all’infinito, ma questo attiene più alla capacità di raccolta di capitali freschi che alla loro sostenibilità.

4. Prima piano, poi forte, poi zero

C’è un altro punto. Più società tenteranno questa via meno sarà percorribile. Quindi si è partiti piano con la sola Strategy, poi sono arrivate società. Ora ne arriveranno altre ancora, fino a quando il gioco di cui sopra non sarà più redditizio.

Sarà un problema? No. Ma a quel punto si aprirà una nuova fase, come accadde con Grayscale GBTC. E chi si sarà esposto troppo verso la capacità di queste società di continuare ad accumulare all’infinito, probabilmente se ne pentirà.

5. Problema per il prezzo di Bitcoin?

Tali meccanismi sono certamente pro-ciclici. Nel senso che nei periodi di grassa aiuteranno a mantenere su l’entusiasmo. E se dovesse arrivare un bear market finiranno per esacerbarlo.

Ci sta che a qualcuno non piaccia. Ma i mercati sono liberi. E da liberi si comportano.

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la mamma di Antonio
la mamma di Antonio
13 giorni fa

Strategy entro qualche giorno avrà probabilmente il 3% dei bitcoin circolanti (oggi ne ha il 2.92%). Mai avrei pensato che sarebbe arrivata a questa cifra, ad essere onesti.
Non sarà certamente un male… finchè 1) non fallirà/venderà/inizierà a essere shortata pesatemente 2) non partirà un bear market vero 3) il governo USA glieli requisirà tutti

Ma che dico, il governo USA è solido e non ha mai fatto nulla di sim….

p.s. ma voi avete notizie Antonio? è andato via di casa un paio di anni fa dicendo “ho deciso, adesso spacco i computer su cui gira bitcoin” e non l’ho più rivisto…