Sono dati sull’inflazione che lasciano tutto immobile. Siamo sui livelli previsti dal consenso degli analisti, senza grossi scossoni, con il dato che andrà comunque interpretato quando saranno disponibili maggiori dettagli della componente degli aumenti.
Non ci sarà alcuna sponda per Donald Trump, almeno finché si vorrà rimanere nel campo delle critiche razionali all’operato di Federal Reserve. L’inflazione rimbalza in modo netto e segue le previsioni della banca centrale degli USA (che pur non chiamandosi così ne svolge il compito). Bitcoin e crypto rimangono relativamente fermi.
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Inflazione vittoria politica di Jerome Powell
La prima questione importante è quella politica. Chi non ha trascorso gli ultimi mesi sulla luna sa bene che il tema inflazione non solo si incrocia con quello dei tassi, ma al tempo stesso è al centro di un duro scontro politico tra la Casa Bianca e Federal Reserve.
Federal Reserve che negli ultimi incontri ha continuato a tenere i tassi fermi – senza tagliarli – ritenendo che ci sarebbe stato un rimbalzo dell’inflazione. Rimbalzo per ora garantito – e che sempre secondo le previsioni di Fed dovrebbe continuare anche per i prossimi mesi.
- Atteso
Va certamente sottolineato come il rimbalzo fosse più che atteso – nonché arrivato su livelli che erano stati ampiamente previsti dal grosso degli analisti. Non c’è dunque assolutamente nulla di imprevisto, motivo per il quale i mercati non hanno offerto granché in termini di reazione.
- Bitcoin e crypto
Avrebbero certamente preferito dei dati più bassi, ma non sono arrivati e dovremo fare buon viso a cattivo gioco. Nessuno dotato di raziocinio, anche minimo, si sarebbe aspettato un dato così basso da poter portare ai tagli già a luglio. Si dovrà aspettare, con i mercati che continuano a prezzare tra 0,50% e 0,75% complessivo di tagli da qui a fine 2025.
È un problema?
Sì, ma un problema che ormai conosciamo bene e che non dovrebbe più né spaventarci né preoccuparci. Bitcoin ha piazzato record su record anche con tassi molto alti e certamente in territorio restrittivo.
Figurarsi se ci si debba preoccupare di un prolungamento di tassi alti come quello che sembra esserci all’orizzonte. Abbiamo passato un duro inverno, con l’estate dei tassi bassi che è alle porte lamentarsi è davvero fuori luogo.
Il dato
- CORE: 2,9% (previsioni 3,0%)
- CPI: 2,7% (previsioni 2,6%-2,7%)
Tra le due la più preoccupante rimane la Core, che non tiene conto di categorie merceologiche volatili come energia e alimentari. Lì siamo a distanza importante dal target del 2%, e nulla sembra poter invertire sul breve questo trend.
Ci sarà dunque ancora qualche settimana di passione. Per chi si sta godendo comunque Bitcoin ai massimi, c’è davvero poco di cui lamentarsi. Occhi puntati sull’eventuale e ulteriore polemica politica che potrebbe scaturire da questi dati.
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Bitcoin sembra aver spalle robuste … Per ora solo qualche… piccolo graffio… pronto a rilanciarsi… anche senza retail. R.