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Una su Bitcoin, una su Ethereum. Entrambe hanno approfittato della scorsa settimana per aumentare le loro dotazioni crypto. Entrambe sono società quotate in borsa e tra le più rappresentative di un trend, quello delle crypto treasury, che continua a essere uno dei più forti di questa fase di mercato.
La prima è MetaPlanet, società quotata in Giappone che ha deciso di seguire una strategia simile a quella di Michael Saylor e di acquistare Bitcoin a qualunque prezzo e con qualunque mezzo di raccolta di capitale.
La seconda è SharpLink Gaming, che sta facendo lo stesso su Ethereum. Insieme hanno messo in tasca altri 387,5 milioni di dollari in crypto. Detenzioni che si fanno sempre più importanti e che raccontano anche un’altra narrativa.
Ancora compere, ma quando si fermeranno?
Certamente non per ora. Non sembra ci siano infatti grosse difficoltà, almeno per le società più strutturate, a raccogliere capitali da destinare all’acquisto di criptovalute.
I casi del fine settimana sono due: il primo è quello della giapponese MetaPlanet, società che vede tra i suoi consulenti anche uno dei figli di Donald Trump e che ormai da tempo segue le orme di Michael Saylor. Altro acquisto, questa volta per 92,5 milioni di dollari. Cifra forse non molto importante, ma che permette al gruppo di superare la soglia simbolica di 2 miliardi di dollari in Bitcoin.
La seconda è una società che aveva scatenato diverse polemiche (soprattutto a causa di un crollo di prezzo in fase di lancio). Dentro c’è Joe Lubin, non esattamente il primo arrivato del mondo crypto e Ethereum, con SharpLink che ha aggiunto ben 295 milioni di dollari alle proprie dotazioni.
Effetti sul prezzo rilevanti soprattutto per Ethereum
Quello che in tanti dimenticano di fare è la proporzione tra somme investite e effettiva liquidità e capitalizzazione del mercato di Ethereum, rispetto a quello di Bitcoin.
L’impatto sul prezzo è evidente: Ethereum ne sta risentendo molto più positivamente di Bitcoin, con il prezzo che si è avviato con falcate relativamente ampie verso i 4.000$.
Non ci sono poi soltanto le società quotate: è da quasi 1 mese che si sono svegliati anche istituzionali e non che investono tramite ETF. I numeri, che riportiamo nel grafico, sono sotto gli occhi di tutti – e potrebbero continuare a confermare un maggiore appetito dei mercati nei confronti di Ethereum anche rispetto a Bitcoin.
